Ordinanza nº 15 da Constitutional Court (Italy), 30 Gennaio 2014
Relatore | Giancarlo Coraggio |
Data di Resoluzione | 30 Gennaio 2014 |
Emittente | Constitutional Court (Italy) |
ORDINANZA N. 15
ANNO 2014
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
- Luigi MAZZELLA Presidente
- Sabino CASSESE Giudice
- Paolo Maria NAPOLITANO
- Giuseppe FRIGO
- Alessandro CRISCUOLO
- Paolo GROSSI
- Giorgio LATTANZI
- Aldo CAROSI
- Marta CARTABIA
- Sergio MATTARELLA
- Mario Rosario MORELLI
- Giancarlo CORAGGIO
- Giuliano AMATO
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
nei giudizi di legittimità costituzionale dellart. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari), e degli artt. 1, con lallegata tabella A, e 2, con lallegato 1, del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dellarticolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148), promossi dal Tribunale ordinario di Camerino con ordinanza del 15 aprile 2013, dal Tribunale ordinario di Bassano del Grappa con ordinanza del 2 maggio 2013, dal Tribunale ordinario di Saluzzo con ordinanza del 4 aprile 2013, dal Tribunale ordinario di Latina, sezione distaccata di Gaeta, con ordinanza del 22 maggio 2013, dal Tribunale ordinario di Nicosia con ordinanza del 24 maggio 2013, dal Giudice di pace di Rossano con ordinanza del 16 aprile 2013, rispettivamente iscritte ai nn. 149, 175, 180, 187, 192 e 196 del registro ordinanze 2013 e pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica nn. 26, 34, 35, 36 e 38, prima serie speciale, dellanno 2013.
Visti gli atti di costituzione di M. E. ed altri, di A. F. T., di C. S., di C. P., nonché gli atti di intervento del Consiglio dellordine degli avvocati di Bassano del Grappa, dellUnione Triveneta dei Consigli dellordine degli avvocati, dellAssociazione avvocati sud pontino, del Comune di Gaeta, del Comune di Formia, dellAssociazione nazionale avvocati italiani ed altri, del Consiglio dellordine degli avvocati di Rossano, del Comune di Cariati e dei Comuni di Rossano, Corigliano Calabro, Campana, Cropalati, Caloveto, Calopezzati, Mandatoriccio, Paludi, Pietrapaola, Crosia e Longobucco, del Consiglio dellordine degli avvocati di Latina (fuori termine) e del Presidente del Consiglio dei ministri;
udito nella camera di consiglio del 4 dicembre 2013 il Giudice relatore Giancarlo Coraggio.
Ritenuto che i Tribunali ordinari di Camerino, Bassano del Grappa, Saluzzo, Latina, sezione distaccata di Gaeta, Nicosia, ed il Giudice di pace di Rossano, con le ordinanze iscritte, rispettivamente, ai nn. 149, 175, 180, 187, 192 e 196 del registro ordinanze del 2013, hanno sollevato questioni di legittimità costituzionale dellart. 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo. Delega al Governo per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari), in riferimento, nel complesso, agli artt. 70, 72, primo e quarto comma, 77, secondo comma, della Costituzione, e, salvo il Tribunale ordinario di Camerino, nel complesso, degli artt. 1, con lallegata tabella A, e 2, con lallegato 1, del decreto legislativo 7 settembre 2012, n. 155 (Nuova organizzazione dei tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero, a norma dellarticolo 1, comma 2, della legge 14 settembre 2011, n. 148), nella parte in cui il primo sopprime i Tribunali ordinari di Bassano del Grappa e Saluzzo, la sezione distaccata di Gaeta del Tribunale ordinario di Latina, i Tribunali ordinari di Nicosia e di Rossano, ed il secondo prevede linclusione dei Comuni di Gaeta, Formia, Itri, Ponza, Ventotene, Minturno, Castelforte, Santi Cosma e Damiano e Spigno Saturnia nel circondario del Tribunale di Cassino, per illegittimità derivata, ed in riferimento, nel complesso, agli artt. 3, 24, 25, primo comma, 76, 81 e 97, primo comma, Cost.;
che, in particolare, il Tribunale ordinario di Camerino, con ordinanza del 15 aprile 2013 (r.o. n. 149 del 2013), ha sollevato questione di legittimità costituzionale dellart. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, in riferimento agli artt. 70, 72, primo e quarto comma, e 77, secondo comma, Cost.;
che il Tribunale rimettente premette di essere stato adito, ai sensi dellart. 700 del codice di procedura civile, da più dipendenti del Ministero della giustizia, appartenenti al personale in servizio presso il medesimo tribunale, che avevano chiesto in via durgenza la sospensione dellefficacia degli atti aventi ad oggetto la procedura di interpello con la quale il personale amministrativo degli uffici giudiziari soppressi dal d.lgs. n. 155 del 2012 veniva invitato a presentare domanda di trasferimento a posti vacanti nel distretto;
che detti atti, in quanto finalizzati a dare esecuzione alla riorganizzazione degli uffici giudiziari disposta dalla legge n. 148 del 2011 e dal conseguente d.lgs. n. 155 del 2012, sarebbero idonei a vulnerare il diritto fatto valere dai ricorrenti alla conservazione del posto di lavoro inteso anche come sua collocazione geografica;
che il giudice a quo, quindi, ritenuta sussistente la rilevanza, ha sollevato la questione di legittimità costituzionale ed ha sospeso provvisoriamente, nei confronti dei ricorrenti, lefficacia degli atti impugnati;
che il rimettente osserva che la disposizione di delega sarebbe viziata, in quanto adottata durante liter di conversione di un decreto-legge che non conteneva detta norma, così violando il procedimento ordinario di formazione della legge;
che sarebbe, altresì, leso lart. 77, secondo comma, Cost., attese lincompatibilità dello strumento della legge delega con la sussistenza dei requisiti di straordinarietà ed urgenza e leterogeneità delle disposizioni in esame rispetto a quelle originariamente contenute nel decreto-legge;
che il Tribunale ordinario di Bassano del Grappa, con ordinanza del 2 maggio 2013 (r.o. n. 175 del 2013), ha sollevato questione di legittimità dellart. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, in riferimento agli artt. 72, primo e quarto comma, e 77, secondo comma, Cost., e dellart. 1, con lallegata tabella A, del d.lgs. n. 155 del 2012, nella parte in cui dispone la soppressione del medesimo ufficio giudiziario, in riferimento agli artt. 3, 24 e 76 Cost.;
che sussisterebbe la rilevanza della questione in quanto la causa sarebbe stata rinviata ad udienza successiva a quella di acquisto di efficacia del d.lgs. n. 155 del 2012 e, quindi, dinanzi alla sede giudiziaria del Tribunale ordinario di Vicenza;
che il giudice a quo dubita della legittimità costituzionale dellart. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, prospettando censure analoghe a quelle dedotte nella ordinanza di rimessione del Tribunale ordinario di Camerino;
che lart. 1 del d.lgs. n. 155 del 2012, a sua volta, è censurato per la violazione dellart. 76 Cost., atteso il mancato rispetto della finalità di ottenere risparmi di spesa ed incrementi di efficienza, come rilevato anche dalle Commissioni giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, nei pareri resi;
che sussisterebbe la violazione degli artt. 3 e 24 Cost., sia per la irragionevolezza della disposta soppressione, tenuto conto dellampio territorio della Regione Veneto, dellelevata popolazione e della situazione delle infrastrutture, sia per la disparità di trattamento, nellaccedere al servizio giustizia, che si verificherebbe per gli utenti del Tribunale Bassano del Grappa, rispetto ai cittadini appartenenti ad aree diverse del Paese;
che il Tribunale ordinario di Saluzzo, in un giudizio analogo a quello trattato dinanzi al Tribunale ordinario di Camerino, con ordinanza del 4 aprile 2013 (r.o. n. 180 del 2013), ha sollevato questione di legittimità dellart. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011, in riferimento agli artt. 72, primo e quarto comma, e 77, secondo comma, Cost., e dellart. 1, con lallegata tabella A, del d.lgs. n. 155 del 2012, nella parte in cui dispone la soppressione del medesimo ufficio giudiziario, in riferimento allart. 76 Cost.;
che il giudice a quo ha prospettato rispetto allart. 1, comma 2, della legge n. 148 del 2011 censure...
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