Giudizio sull'ammissibilita' del ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato. Parlamento - Procedimento penale per favoreggiamento personale a carico di un senatore - Diniego di autorizzazione della Camera di appartenenza all'utilizzo dei tabulati telefonici - Conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sollevato dalla Proc...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori: Presidente: Franco BILE; Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO,

Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco

GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria

Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO; ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione del Senato della Repubblica del 21 dicembre 2007, con la quale, ai sensi dell'art. 68, terzo comma, Cost., e' stata negata l'autorizzazione all'acquisizione dei tabulati telefonici riferibili al sen. Giuseppe Valentino, promosso con ricorso del Procuratore della Repubblica del Tribunale di Roma, depositato in cancelleria il 4 marzo 2008 ed iscritto al n. 5 del registro conflitti tra poteri dello Stato 2008, fase di ammissibilita'.

Udito nella Camera di consiglio del 25 giugno 2008 il giudice relatore Gaetano Silvestri.

Ritenuto che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, con ricorso depositato il 4 marzo 2008, ha sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato nei confronti del Senato della Repubblica, a seguito della delibera del 21 dicembre 2007 (doc. IV, n. 1), con la quale, in conformita' alla proposta adottata all'unanimita' dalla Giunta delle elezioni e delle immunita' parlamentari, e' stata negata l'autorizzazione all'acquisizione dei tabulati delle comunicazioni intercorse su un'utenza in uso al senatore Giuseppe Valentino, nel periodo compreso tra il 10 e il 20 luglio 2005;

che la ricorrente premette che il senatore Valentino e' indagato, unitamente a Michele Sinibaldi, per il delitto previsto dall'art. 378 del codice penale (recante la rubrica «Favoreggiamento personale»);

che il procedimento ha preso l'avvio dalle dichiarazioni rese da Giampiero Fiorani in data 17 e 18 dicembre 2005, nel corso degli interrogatori svoltisi, rispettivamente, davanti al Giudice per le indagini preliminari ed al Pubblico ministero presso il Tribunale di Milano;

che il citato Fiorani avrebbe dichiarato, tra l'altro, di essere stato informato da Michele Sinibaldi e Stefano Ricucci in merito ad intercettazioni telefoniche disposte a suo carico dall'autorita' giudiziaria milanese, nel corso di un colloquio intrattenuto con i due uomini, la mattina del 13 luglio 2005, presso l'hotel Baglioni di Roma, e che, a conferma dell'attendibilita' dell'informazione, gli era stato riferito il contenuto di una conversazione telefonica (effettivamente avvenuta) intercorsa tra lui stesso e la moglie dell'allora Governatore della Banca d'Italia, Antonio Fazio;

che, inoltre, nella medesima occasione, i citati Sinibaldi e Ricucci avrebbero precisato che l'informazione era stata loro fornita dal senatore Giusepe Valentino, all'epoca sottosegretario presso il Ministero della giustizia;

che, prosegue la ricorrente, la circostanza dell'incontro tra i soggetti indicati presso l'hotel Baglioni di Roma avrebbe trovato conferma nei risultati delle intercettazioni telefoniche disposte dall'autorita' giudiziaria milanese a carico di Stefano Ricucci (di cui...

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