Ordinanza emessa il 27 marzo 1996 dal tribunale di Avezzano nel procedimento civile promosso da Carattoli Gabriella ed altre contro Comune di Massa D'Albe Espropriazione per pubblica utilita' - Occupazioni appropriative intervenute anteriormente al 30 settembre 1996 - Criteri di liquidazione del danno in misura ridotta rispetto al valore venale ...

IL TRIBUNALE

Riunito in Camera di consiglio, ha emesso la seguente ordinanza nella causa civile di primo grado iscritta al n. 906 del ruolo generale per gli affari contenziosi dell'anno 1980 posta in deliberazione all'udienza collegiale del 17 gennaio 1996 e vertente tra Carattoli Gabriella; Carattoli Domenica; Carattoli Elena e Carattoli Maria, elettivamente domiciliate in Avezzano, presso lo studio del procuratore avv. Anselmo Serone che le rappresenta e difende per procura a margine dell'atto di citazione e Comune di Massa D'Albe, contumace.

Conclusioni per gli attori

Piaccia all'onorevole Tribunale adito accogliere la domanda attrice ed in conseguenza condannare il Comune di Massa D'Albe a risarcire gli attori di tutti i danni subiti nonche' a pagare il terreno occupato nella misura che l'on.le Tribunale riterra' dovuta, esaminata la relazione ed i chiarimenti del CTU, con rivalutazione monetaria secondo gli indici Istat e gli interessi fino al saldo. Con vittoria di spese, diritti ed oneri di causa a favore dell'avv. Anselmo Serone antistatario.

Svolgimento del processo

Con atto di citazione notificato il 25 novembre 1908, Carattori Gabriella, Carattoli Domenica, Carattoli Elena e Carattoli Maria in persona del suo procuratore Caringi Antonio, convenivano davanti al Tribunale di Avezzano il Comune di Massa d'Albe, affermando di essere proprietarie di un terreno sito nel territorio del comune suddetto, localita' Pedicone (nel catasto dell'Aquila particella n. 22 foglio n. 25), sul quale stavano per intraprendere i lavori di costruzione di un fabbricato sulla base della licenza rilasciatagli dal comune convenuto in data 26 giugno 1973.

Deducevano le attrici che il Comune di Massa d'Albe aveva pero' occupato arbitrariamente 680 mq. del terreno suddetto, installandovi un depuratore ed impedendo cosi' la realizzazione della costruzione gia' autorizzata.

Non avendo il comune risarcito alcun danno fin dal 1973, anno dell'occupazione, nonostante le sollecitazioni ricevute, le attrici decidevano di adire le vie legali.

Il Comune di Massa d'Albe rimaneva contumace, anche se nel corso della prima udienza compariva informalmente il sindaco, che prospettava la possibilita' di un bonario componimento.

Acquisita la licenza rilasciata dal Comune di Massa d'Albe il 26 giugno 1973, assunte alcune testimonianze ed esperita una consulenza tecnica d'ufficio, il 9 giugno 1987 venivano precisate le conclusioni e, dopo una serie di rinvii d'ufficio, la causa veniva trattenuta in decisione il 6 ottobre 1993.

Con ordinanza collegiale del 13/25 ottobre 1993 la causa veniva rimessa sul ruolo istruttorio per accertare la data della trasformazione irreversibile del fondo per effetto della realizzazione dell'inceneritore da parte del Comune di Massa d'Albe e per stabilire il valore della superficie occupata tenendo conto dell'edificabilita'...

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