N. 191 ORDINANZA 26 - 28 maggio 2010

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori:

Presidente: Francesco AMIRANTE;

Giudici: Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza

nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione del Senato della Repubblica del 19 febbraio 2009 (Doc. IV-ter, n.7), relativa all'insindacabilita', ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione, delle opinioni espresse dal senatore Raffaele Lino Iannuzzi nei confronti del dott. Antonio Ingroia, promosso dal Tribunale ordinario di Monza, sezione distaccata di Desio, con ricorso depositato in cancelleria il 16 dicembre 2009 ed iscritto al registro conflitti tra poteri dello Stato n. 13 del 2009, fase di ammissibilita'.

Udito nella camera di consiglio del 14 aprile 2010 il Giudice relatore Maria Rita Saulle.

Ritenuto che il Tribunale ordinario di Monza, sezione distaccata di Desio, in funzione di giudice unico, con ricorso depositato il 21 ottobre 2009, ha promosso conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato in relazione alla delibera del 19 febbraio 2009 (Doc. IV-ter, n.7), con la quale il Senato della Repubblica ha affermato che i fatti per i quali e' in corso il procedimento penale a carico di Raffaele Iannuzzi, per il reato di diffamazione aggravata a mezzo stampa, concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni e sono pertanto insindacabili ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione;

che, espone il ricorrente, il parlamentare e' chiamato a rispondere del reato di cui all'art. 595, commi primo, secondo e terzo del codice penale, perche' quale autore dell'articolo 'Covo Riina, il processo risorge da Santoro', pubblicato sul quotidiano 'Il Giornale' l'8 ottobre 2006, offendeva l'onore e la reputazione del dott. Antonio Ingroia;

che, in particolare, nel corso del citato articolo egli affermava 'che il procedimento penale nei confronti degli imputati Mori e De Caprio e' stato condotto dal Pubblico Ministero con l'intento di 'chiacchierare', 'insozzare', 'sputtanare', 'perseguitare' gli imputati mediante 'indagini a vuoto, basate sul nulla e finte richieste di archiviazione fatte apposta per riaprire le indagini il giorno dopo. All'infinito'; che con il...

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