Ricorso per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato (merito) depositato in cancelleria il 7 aprile 2006 (del Tribunale di Roma) Parlamento - Immunita' parlamentari - Procedimento civile per il risarcimento dei danni, in relazione a reciproche affermazioni diffamatorie, tra l'on. Cesare Previti e la societa' Gruppo Editoriale l'Espresso ...

Il Tribunale di Roma in persona del giudice unico dott.ssa Anna Maria Pagliari, propone conflitto di attribuzione nei confronti della Camera dei deputati in relazione alla delibera adottata nella seduta del 3 dicembre 2003 (doc. IV-quater n. 66), su conforme proposta della giunta per le autorizzazioni a procedere, con la quale si e' dichiarato che i fatti oggetto del giudizio civile proposto dal Gruppo Editoriale L'Espresso, da Ezio Mauro e da Giuseppe D'Avanzo, nei confronti dell'on. Cesare Previti concernono opinioni espresse dal deputato nell'esercizio delle sue funzioni ai sensi dell'art. 68, primo comma della Costituzione.

Va premesso che: con atto notificato il 18 e il 20 settembre 2002 l'on. Previti conveniva in giudizio la societa' Gruppo Editoriale L'Espresso, Ezio Mauro e Giuseppe D'Avanzo (editrice, direttore responsabile e giornalista del quotidiano "La Repubblica"), per sentirli condannare in solido, previo accertamento del reato di diffamazione, al risarcimento dei danni derivati dalla pubblicazione nell'edizione del 7 settembre 2002 di un articolo dal titolo "La mafia vuole uccidere due deputati. Previti e Dell'Utri nel mirino della mafia";

nella comparsa di costituzione in giudizio i convenuti proponevano domanda riconvenzionale di risarcimento dei danni per la diffamazione subita a seguito di alcune dichiarazioni rilasciate dall'on. Previti in un comunicato stampa del 7 settembre 2002; gli istanti adbitavano all'on. Previti le seguenti affermazioni gravemente diffamatorie:

di avere il D'Avanzo con l'articolo sopra indicato fornito alla mafia l'ispirazione all'attuazione dell'attentato alla sua persona;

di avere il D'Avanzo tratto dalla stessa mafia il linguaggio ambiguo gli intenti intimidatori e l'abitudine a delegittimare moralmente la vittima prima di ucciderla fisicamente;

di avere i professionisti del giustizialismo non riuscendo nell'obiettivo di abbattere il nemico per via giudiziaria auspicato la sua morte, cosi' da suggerire alla mafia che non vi avesse pensato una soluzione diversa drammatica e definitiva.

nella relazione della giunta per le autorizzazioni a procedere si pone la seguente argomentazione a fondamento del giudizio di insindacabilita': nell'informativa dei Servizi (oggetto dell'articolo di stampa) l'on. Previti sarebbe stato indicato quale bersaglio di un progetto criminale in virtu' della sua inerzia nel sostenere in Parlamento iniziative legislative volte a conseguire effetti favorevoli per...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT