Verso l'armonizzazione dei portali pubblici: il Portale nazionale Italia.gov.it e Norme in Rete

AutoreManola Cherubini
CaricaAssegnista di ricerca del CNR
Pagine54-126

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Manola Cherubini L'Autrice, assegnista di ricerca del CNR, fa parte dello staff del progetto "Accesso alle norme in rete". Le considerazioni svolte nel presente articolo sono frutto dell'esperienza maturata nello sviluppo del Progetto, ma sono da considerarsi espresse a titolo puramente personale. In ogni caso le discussioni intervenute con tutti coloro che all'interno dell'Istituto suddetto hanno preso parte al progetto NIR hanno fornito un prezioso arricchimento di quanto esposto; in particolare un significativo apporto è derivato dai suggerimenti di Carlo Biagioli, PierLuigi Spinosa e Daniela Tiscornia.

@1. Premessa

La sensibilità, da tempo manifestata, verso l'esigenza di riforma della pubblica amministrazione, ispirata ai principi di partecipazione, semplificazione, accesso e trasparenza, strettamente connessa alla questione del riconoscimento di un "diritto all'informazione"1, ha visto sviluppare un sempre crescente impegno delle Amministra- Page 55 zioni italiane nello sviluppo di progetti in grado di agevolare i propri rapporti con i cittadini.

Negli ultimi quattro anni il governo italiano ha focalizzato l'attenzione sulle nuove tecnologie ed in generale sulle potenzialità della rete Internet per innovare ed alleggerire l'apparato burocratico. L'utilizzazione di tali tecnologie rientra necessariamente nel più generale tema dell'informatizzazione della pubblica amministrazione, che "richiede una conoscenza estesa e affidabile del fenomeno, una matura prospettiva politica e istituzionale e strumenti di governo appropriati. Ha bisogno, inoltre, della partecipazione attiva e creativa di quanti operano a vario titolo presso l'amministrazione e di una sensibilità diffusa tra i cittadini verso i problemi del suo funzionamento"2.

Si comprende, quindi, l'importanza del coordinamento dell'informatizzazione pubblica in Italia3.

Tale processo, avviatosi nell'ultimo decennio, ha fatto registrare l'evolversi di una nuova cultura dell'innovazione della P.A., che non prescinde più dall'idea del coordinamento tra i vari soggetti istituzionali. Un'impostazione ormai largamente condivisa, la cui realizzazione è oggi di competenza del Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 9 agosto 2001, pubblicato in G.U. n. 198 del 27 agosto 2001, recava infatti "delega di funzioni del Presidente del Consiglio dei Ministri in materia di innovazione e tecnologie al Ministro senza portafoglio Dott. Lucio Stanca" e Page 56 successivamente con ulteriore decreto, pubblicato in G.U. n. 242 del 17 ottobre 2001, il Presidente del Consiglio dei Ministri istituiva in data 27 settembre 2001 il Dipartimento per l'Innovazione e le Tecnologie.

Tale Dipartimento rappresenta una struttura di supporto al Ministro "ai fini del coordinamento delle politiche di promozione dello sviluppo della società dell'informazione, nonché delle connesse innovazioni per le amministrazioni pubbliche, i cittadini e le imprese". In particolare il Dipartimento cura il supporto per: "la definizione di una strategia unitaria per la modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, che si traduca in piani di azione e progetti coordinati; l'elaborazione, il monitoraggio e la verifica dell'attuazione dei piani d'azione volti, attraverso il ricorso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, a migliorare l'efficienza, l'efficacia e l'economicità delle pubbliche amministrazioni, a riorientare i servizi resi ai cittadini e alle imprese utenti, a sperimentare l'uso avanzato delle nuove tecnologie; l'elaborazione, la promozione, l'aggiornamento, il monitoraggio e la verifica del piano d'azione "governo elettronico"; l'impulso, l'indirizzo e il coordinamento dei progetti innovativi che, attraverso l'interoperabilità dei sistemi informativi, riguardano le attività di più amministrazioni; l'assistenza alle singole amministrazioni per la progettazione e la realizzazione di progetti di informatizzazione dell'attività e di fornitura di servizi di rete agli utenti; l'utilizzo e l'accelerazione della diffusione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nei settori della vita economica e sociale del Paese, nonché il coordinamento della ricerca applicata nelle medesime tecnologie ..."4.

La direttiva emessa dal Presidente del Consiglio dei Ministri in data 15 novembre 2001, recante "Indirizzi per la predisposizione della direttiva generale dei Ministri sul Page 57 l'attività amministrativa e sulla gestione per l'anno 2002", prevedeva che tra i riferimenti obbligati delle priorità dell'azione di Governo vi fosse "la digitalizzazione dell'amministrazione, inclusi il potenziamento delle iniziative di egovernment e di e-procurement secondo le linee definite dal Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie".

L'obiettivo del piano e-government, varato dal Governo italiano nel giugno 2000, a seguito dell'iniziativa e-Europe, consiste nell'informatizzazione della pubblica amministrazione del Paese, ovvero nella predisposizione di investimenti finalizzati a questo scopo, nella consapevolezza che l'applicazione delle nuove tecnologie all'intera macchina amministrativa è un obiettivo strategico di assoluta rilevanza5.

"Una realtà di cui si può prendere atto con soddisfazione è che in Italia si sta comunque diffondendo una certa visione d'interoperabilità fra amministrazioni e in questo contesto devono collocarsi i progetti intersettoriali per lo sviluppo di sistemi di governo e di supporto alle decisioni, che stanno interessando, oltre che alcuni ministeri chiave ..., anche alcuni importanti enti pubblici". Vi sono poi "iniziative di pari rilievo orientate invece a promuovere l'efficienza interna delle amministrazioni"6. Page 58

Negli ultimi anni sono state numerose le iniziative pubbliche volte alla realizzazione del processo di informatizzazione della P.A. e, seppure a fasi alterne, molti e soddisfacenti sono stati i risultati raggiunti e i progetti che hanno visto un'effettiva realizzazione.

Indubbiamente l'attuazione del piano e-government ha dato ulteriore impulso a questo processo e gli investimenti previsti, pur largamente insufficienti in termini quantitativi, rappresentavano comunque un importante traguardo nel lungo e complesso cammino dell'innovazione della P.A.

L'articolo 29, comma 7, della legge 18 dicembre 2001, n. 448, pubblicata in G.U. n. 301 del 29 dicembre 2001, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2002)", dispone infatti che il Ministro per l'Innovazione e le Tecnologie definisca sia gli indirizzi per l'impiego ottimale dell'informatizzazione nelle pubbliche amministrazioni, sia i programmi di valutazione tecnica ed economica dei progetti in corso e di quelli da adottare dalle amministrazioni statali (anche ad ordinamento autonomo) e dagli enti pubblici non economici nazionali. Assicura inoltre la verifica ed il monitoraggio dell'impiego delle risorse in relazione ai progetti informatici eseguiti, avvalendosi, ove necessario, delle strutture dell'Autorità per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA)7.

@2. Il portale nazionale "italia.gov.it"

La pubblica amministrazione ha oggi rivalutato il suo rapporto con il cittadino, inquadrandolo nel profilo di utente, ovvero cliente, dell'amministrazione stessa. Da Page 59 qui uno sforzo, sempre più cooperativo, per definire riforme e fornire servizi che siano effettivamente a servizio del cittadino.

Si parla così, ad esempio, in termini di sempre maggior concretezza, di firma digitale, protocollo informatico e carta d'identità elettronica. Si prevede che nel prossimo futuro ogni ufficio pubblico possa reperire autonomamente tutti i dati di cui ha bisogno relativamente ad un determinato soggetto, risolvendo gli aspetti particolarmente problematici, quali, prima di tutto, la tutela della privacy.

Occorre d'altra parte considerare che il cittadino in genere necessita di essere formato (in relazione alle opportunità concrete di cui può usufruire), informato (in relazione alle garanzie che deve pretendere) e soprattutto informatizzato. Anche su questi temi tuttavia si va sviluppando una sempre maggiore sensibilità da parte delle istituzioni e si stanno avviando iniziative pubbliche orientate a tale finalità.

Alla luce di tutto ciò sono nati nuovi portali nazionali, dedicati appositamente ai cittadini. Rispecchiando, infatti, la logica dei portali verticali, legati ad una tematica e/o ad un'utenza specifica, si intende mettere a disposizione punti di accesso unificati e guide ai servizi e alle risorse resi disponibili dalle amministrazioni pubbliche sul web. Lo scopo è di soddisfare le attese dei cittadini (o delle imprese), tenendo conto del c.d. front office, ovvero della pressione esercitata dal cliente della macchina amministrativa per l'innovazione degli stessi servizi erogati8. Page 60

Come strumento di maggior efficacia a questi fini viene dunque identificato proprio il modello del portale9.

In data 21 dicembre 2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 30 del 5 febbraio 2002, è stata emessa la direttiva del Ministro per l'Innovazione sulle "Linee guida in materia di digitalizzazione", allo scopo di favorire lo sviluppo e la modernizzazione del Paese, utilizzando le nuove tecnologie per il processo di cambiamento della pubblica amministrazione.

Rappresentando indirizzi per le P.A. ed integrando i loro piani di rinnovamento per l'anno 2002, tali linee guida individuano una serie di interventi governativi prioritari, tra i quali la banda larga, l'aumento degli standards di sicurezza, il regolamento digitale dei flussi documentali della pubblica amministrazione e della contabilità finanziaria ed economica, che si integrano con progetti già iniziati, Page 61 quali la carta di identità elettronica10, la firma digitale e il protocollo informatico.

Il contesto in cui tali...

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