Vantaggi e svantaggi

AutoreEmanuele Cataldo
Pagine45-46
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Con riferimento all’attività di disinvestimento, nel corso del
primo semestre 2013 sono state dismesse 65 partecipazioni,
un numero che segna un aumento del 48%.
L’ammontare disinvestito, calcolato al costo storico di acqui-
sto, invece, è passato da141 milioni di Euro a 1.106 milioni
di Euro (+683%).
Considerando la tipologia di exit, sia in termini di numero
che in termini di ammontare hanno prevalso le cessioni a
partner industriali (rispettivamente 37% e 34% del numero
totale).
Sul versante del fundraising, nel primo semestre 2013 sono
stati raccolti 3,3 miliardi di Euro, dato che segna una cre-
scita del 951% rispetto al primo semestre del 2012 e risulta
essere influenzato dal closing di un grande operatore istitu-
zionale. I capitali raccolti sul mercato da operatori indipen-
denti sono stati 162 milioni di Euro (-40%).
Al 30 giugno 2013, il portafoglio complessivo degli opera-
tori monitorati in Italia risultava composto da 1.173 società,
per un controvalore delle partecipazioni detenute, valutate al
costo d’acquisto, pari a 20,6 miliardi di Euro.
Alla stessa data, le risorse disponibili per investimenti, al
netto delle disponibilità degli operatori pan-europei e captive,
ammontavano a 8,7 miliardi di Euro.
2.3 Vantaggi e svantaggi
I principali elementi di vantaggio e svantaggio che si evi-
denziano in relazione al ricorso a questa forma di finanziamento
possono essere sintetizzati come segue.
Vantaggi
Stabilità: il capitale di rischio rientra nella disponibilità del-
l’impresa; pertanto essa può fare affidamento per una durata
senza scadenza.

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