Uomo, ambiente e diritto. Alcune riflessioni

AutoreLuciano Garofalo
Pagine9-24
UOMO, AMBIENTE E DIRITTO.
ALCUNE RIFLESSIONI
di Luciano Garofalo*
S: 1. Premesse: alcune considerazioni sugli effetti del dibattito su
uomo e ambiente; 2. Ambiente e “divisione internazionale del lavoro”;
3. Il diritto all’acqua e gli altri diritti di natura ambientale nell’ordina-
mento internazionale; 4. Segue: il diritto alla vita ed alla salute umana
quale principio giuridico omnicomprensivo.
1. Il dicile equilibrio tra uomo e ambiente costituisce sicuramen-
te, da circa un cinquantennio, uno dei principali momenti di riessio-
ne in tutti i settori scientici per eetto del rilievo sociale delle relative
problematiche e, soprattutto, per eetto della sensibilità alle stesse pro-
blematiche sviluppatasi nell’opinione pubblica mondiale. Del resto, sul
piano losoco, con tale riessione, si è messo in discussione, per la
prima volta, il presupposto tutto liberistico della centralità dell’uomo
nell’universo che era inteso in unottica di strumentalità di quest’ultimo
al benessere del primo; benessere, peraltro, inteso in senso meramente
economicistico. E proprio tale modo di intendere il benessere dell’uo-
mo ha consentito allo stesso presupposto di coesistere culturalmente
con le teorie marxiane che, pur privilegiando la prospettiva collettiva
rispetto a quella strettamente individualistica, utilizzavano, comunque,
almeno nelle loro ricadute storicamente concretizzatesi, criteri simili
per individuare il benessere umano. In sostanza, pur nella conittualità
strutturale che ha sempre caratterizzato il confronto tra teorie liberiste e
* Professore ordinario di Diritto internazionale nell’Università degli studi “Aldo
Moro” di Bari
10 Studi su ambiente e diritto. Il diritto dell’Unione Europea
teorie marxiane, è facile rilevare come tali teorie convergessero tutte nel
considerare il benessere umano nel senso prima indicato con leetto di
creare il mito dello sviluppo ad ogni costo.
È chiaro, quindi, che il primo risultato ottenuto dalle moderne ri-
essioni su uomo e ambiente è stato quello di confutare la regola dello
sviluppo ad ogni costo al ne di coniugarla con quella della sostenibilità
ambientale dello stesso sviluppo.
A ben vedere, sempre sul piano losoco, tutto il dibattito su uomo
e ambiente non ha scalto i princìpi basilari delle teorie liberiste e del
sistema capitalistico ma si è mosso per linee interne a tali teorie e a tale
sistema favorendo un ripensamento del concetto stesso di benessere
umano che ha nito, quindi, per riposizionarsi sistematicamente in una
prospettiva più ampia che consentisse deroghe alla regola dello svilup-
po ad ogni costo a favore di una prospettiva di sviluppo perpetuo. In
sostanza, l’acquisita coscienza della limitatezza di alcune risorse del pia-
neta e delle esigenze in genere dell’umana sopravvivenza ha fatto emer-
gere un nuovo concetto di sviluppo che, risultando sostenibile sul piano
ambientale, fosse suscettibile di perpetuarsi all’innito. Tali riessioni,
quindi, non hanno prodotto certo eetti “rivoluzionari” ma hanno spin-
to il sistema capitalistico a rigenerarsi dandosi nuovi metodi e nuove
prospettive e, a livello macroeconomico, rimodulando i meccanismi di
allocazione internazionale delle risorse e dei cicli produttivi. Quindi, nel
contesto macroeconomico, le moderne riessioni su uomo e ambiente
hanno nito con l’incidere direttamente sulle modalità di quella “divi-
sione internazionale del lavoro” che si era progressivamente consolidata
nel periodo successivo al secondo conitto mondiale in concomitanza
con l’esaurirsi dell’esperienza colonialistica.
La capacità del sistema capitalistico di assorbire le spinte provenien-
ti dalle suddette riessioni – e, soprattutto, dalla sensibilità sociale alle
relative problematiche – è dimostrata anche dagli sviluppi più recenti
dei “modi di produzione” tipici di tale sistema. Basti, infatti, pensare
alla c.d. green economy per rendersi conto che la sensibilità ecologica
può divenire un business e che, quindi, anche tali problematiche sono
utilizzabili per perseguire gli obiettivi propri del sistema.
Ovviamente, quest’ultima considerazione nulla toglie ad una valu-
tazione certamente positiva degli eetti delle riessioni sulle tematiche
ambientali che, comunque, – è bene sottolinearlo – hanno acquisito una

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