TPPBs (Two-Phase Partitioning Bioreactors)

AutoreMaria Concetta Tomei - Domenica Mosca Angelucci
Occupazione dell'autoreConsiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca Sulle Acque
Pagine91-100
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TPPBs (Two-Phase Partitioning Bioreactors)
Maria Concetta Tomei, Domenica Mosca Angelucci
Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Ricerca Sulle Acque
SINTESI
La tecnologia proposta prevede l’applicazione dei reattori a doppia fase (TPPBs Two-Phase
Partitioning Bioreactors) in combinazione con un processo di estrazione solido-solido per il
biorisanamento ex situ di suoli contaminati. Il principio di funzionamento dei TPPBs è basato
sull’impiego di una fase di partizione (solvente organico o polimero) biocompatibile con la
biomassa ed in grado di immagazzinare elevate quantità di contaminante che si distribuisce,
in funzione del coefficiente di partizione, tra la fase acquosa e la fase di partizione. L’applica-
zione di tale tecnologia prevede l’utilizzo di una fase di estrazione (solvente o materiale poli-
merico granulare) in grado di sequestrare i contaminanti presenti nel suolo mediante contatto
diretto con lo stesso e la sua successiva biorigenerazione in un reattore biologico a doppia fase
in cui il solvente o il polimero costituisce la fase di partizione.
PRINCIPALI OBIETTIVI
La tecnologia viene applicata per il biorisanamento ex situ di siti contaminati ed ha come
obiettivi:
la realizzazione di un intervento in tempi molto brevi e a costi contenuti rispetto ai tratta-
menti di risanamento convenzionali. Tali caratteristiche rendono la soluzione tecnologica
proposta particolarmente idonea per interventi molto spinti e da realizzare con modalità
estremamente rapide (Tomei and Daugulis, 2013);
la completa degradazione del contaminante realizzata con la biorigenerazione del poli-
mero che può essere successivamente riutilizzato per ulteriori cicli di trattamento.
CAMPO DI APPLICAZIONE ED EFFICIENZA DELLA TECNOLOGIA
La tecnologia proposta può essere applicata ad una vasta gamma di casi di contaminazio-
ne: precedenti sperimentazioni hanno dimostrato la sua applicabilità alla rimozione di impor-
tanti classi di xenobiotici quali composti fenolici, idrocarburi a basso peso molecolare, idrocar-
buri policiclici aromatici (IPA), policloro bifenili (PCB). Le efficienze di rimozione ottenute, in
termini di decontaminazione, sono molto elevate, inoltre anche lo step biorigenerativo è stato
ampiamente investigato e ne è stata dimostrata l’effettiva applicabilità. La tabella 1 riporta le

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