Il turismo secondo le definizioni dei vocabolari

AutoreMarco Bertoncini
Pagine223-224

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    Relazione svolta al 9° Convegno Coordinamento legali Confedilizia, Piacenza, 11 settembre 1999.

Turismo, turista: sono parole che entrano nella lingua italiana nel secolo scorso, dai corrispondenti termini inglesi tourism e tourist, risalenti a loro volta a un'età fra l'ultimo settecento e il primo ottocento e francesismi, in quanto derivati dal francese tour (termine che significa giro, viaggio sportivo). Turismo e turista si riferiscono - nell'ottocento - a quel limitato fenomeno e a quei pochi che possono permettersi di praticare viaggi a scopo di svago o d'istruzione. C'è, ben legato al turista, il ricordo del Grand Tour, ossia di quel lungo viaggio d'istruzione, quell'immersione - per usare un termine d'oggi - nell'arte, nella cultura, nelle bellezze paesistiche, nella vita quotidiana così ricca di folclore, di colore, di popolaresco, praticata dai giovani gentiluomini nel sette e nell'ottocento.

ALFREDO PANZINI, nella prima edizione (1905) del suo Dizionario moderno delle parole che non si trovano nei dizionari comuni 1, parla dei turisti come di coloro che «fanno gite, escursioni, viaggi, per svago o a scopo d'istruzione». Già in questa prima definizione rinvenibile in un dizionario italiano compaiono elementi che saranno poi ripresi dai successivi dizionari ed enciclopedie, per definire il turismo.

Quali sono questi elementi? Ebbene, il turismo risulta essenzialmente caratterizzato: a) da uno spostamento dalla propria residenza in altra sede; b) dalla mancanza di un insediamento definitivo nel luogo ove ci si reca, nel senso che alla propria residenza occorre fare ritorno; c) dalla carenza di legami con attività lucrative. Turismo è in buona sostanza l'occupazione del tempo libero in un luogo che non è prossimo all'abitazione. Il turismo implica quindi una circolazione (tour) finalizzata a godere del tempo libero, con le più varie occupazioni, purché, si ripete, non lucrative.

Tali caratteristiche erano già ben strutturate nel 1937, quando l'allora vicepresidente del Touring Club, Mario Bertarelli, così scriveva alla voce turismo dell'Enciclopedia Italiana 2: «Il neologismo abbraccia, nell'uso attuale, non solo tutte le forme e le manifestazioni del vaiggio e del soggiorno per diporto (turismo attivo), ma anche tutti gli apprestamenti che l'attuazione di un viaggio o di un soggiorno, per svago, per cura, per istruzione, per motivi religiosi o per qualunque causa non utilitaria, presuppone o fa nascere (turismo ricettivo).

Turismo è, dunque, l'insieme di tutte le attività cui danno luogo il viaggio e il soggiorno non utilitari. Definizione come si vede onnicomprensiva, che punta non più solo sull'elemento del viaggio - cui sono legati sia l'etimologia della voce turismo sia la prima pratica del turismo stesso, ossia il grande viaggio attraverso il continente europeo dei giovini signori inglesi o comunque il viaggiare per diporto o istruzione - ma anche sull'elemento del soggiorno. Ed in effetti il turismo in quanto mero viaggio è quasi sempre solo un'astrazione, dato che il viaggio è per solito costituito da soste, poche o tante che siano, e quindi da soggiorni, ovvero è costituito da un soggiorno unico ove unica sia la meta del viaggio.

Il duplice aspetto del viaggio e del soggiorno, in una con la varietà delle motivazioni che spingono al viaggio ed al soggiorno (escluse sempre quelle utilitarie), si rinvengono nei lemmi di non pochi dizionari, dal DEVOTO-OLI 3 (turismo è il «complesso delle attività e delle organizzazioni relative a viaggi e soggiorni compiuti a scopo ricreativo o di istruzione») al DE FELICE-DURO 4 (turismo è «il complesso delle attività e delle strutture connesse con il viaggio e il soggiorno, come forma di utilizzazione del tempo libero, in centri, luoghi e Paesi diversi»), dal GARZANTI 5 (che nella definizione di turismo insiste sullo «scopo di istruzione o di deletto») al GABRIELLI 6, per il quale turismo è «il viaggiare e il soggiornare in luoghi diversi da quelli abitualmente frequentati, a scopo di ricreazione, di istruzione e simili». «Senza scopi utilitari», è la specificazione che si trova...

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