Tribunale penale di Taranto sez. Gup, 22 agosto 2014, n. 1272

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2/2015 Rivista penale
MERITO
Tribunale penale di TaranTo
sez. gup, 22 agosTo 2014, n. 1272
esT. rosaTi – imp. f.
Reato y Cause di giustif‌icazione y Difesa legittima y
Putativa y Eccesso colposo y Conf‌igurabilità y Fatti-
specie relativa a carabiniere ritenuto colpevole di
omicidio colposo.
. Ai f‌ini della conf‌igurabilità della scriminante della
legittima difesa putativa occorre accertare, con valu-
tazione ex ante, il tipo di pericolo che l’agente avrebbe
potuto ragionevolemente pref‌igurarsi al momento della
sua condotta reattiva, con la conseguenza che se le con-
dizioni siano tali da far supporre all’agente di trovarsi in
imminente pericolo di vita o di gravissimo danno per la
propria incolumità f‌isica, la condotta di chi abbia reagi-
to sparando ed uccidendo deve reputarsi scriminata per
legittima difesa; se, invece, il pericolo che quell’agente
avrebbe potuto - e dunque dovuto - ipotizzare sia di-
verso e meno grave, la reazione suddetta va giudicata
colpevolmente eccessiva, e quindi sanzionabile ai sensi
dell’ultima parte del comma 4 dell’art. 59, c.p. (Nella
fattispecie è stato ritenuto colpevole di omicidio col-
poso il carabiniere che, trovandosi coinvolto in un f‌into
agguato, aveva avuto una reazione eccessiva, rispetto
al prevedibile pericolo, non effettivo, ma tuttavia ragio-
nevolmente supposto, a cui egli si era trovato esposto).
(c.p., art. 52; c.p., art. 59; c.p., art. 589) (1)
(1) Fattispecie interessante con peculiare riguardo alle condotte
delle vittime e del soggetto agente. Per un breve ma incisivo excursus
sulla giurisprudenza di legittimità in tema di legittima difesa putativa
si rimanda al commento all’art. 52 c.p. contenuto in L. ALIBRANDI,
Codice penale, commentato con la giurisprudenza, ed. La Tribuna,
Piacenza 2014, pp. 209 e ss.
svolgimenTo del processo e moTivi della decisione
All’esito delle indagini preliminari, il P.M. aveva chiesto
l’archiviazione, ritenendo la condotta del F. scriminata da
legittima difesa putativa.
A seguito dell’opposizione dei difensori delle pp.oo., il
G.i.p., con ordinanza dell’11 novembre 2013, ha ingiunto
al P.M. di formulare l’imputazione, ravvisando un eccesso
colposo di legittima difesa.
Il processo si è poi svolto con il rito abbreviato, su ri-
chiesta del difensore e procuratore speciale dell’imputato,
avanzata ai sensi dell’art. 438, comma 1, c.p.p.
L’imputato è comparso in giudizio, e si sono costituite
le parti civili P. G., M. P. e P. S., rispettivamente genitori e
fratello della vittima, i primi anche nella qualità di eser-
centi la potestà genitoriale sulla loro f‌iglia minore M..
Le conclusioni del P.M. e dei difensori sono quelle ri-
portate nell’epigrafe della sentenza.
Il fatto, quanto meno nei suoi aspetti essenziali, può
ritenersi compiutamente accertato, ed è, peraltro, diffusa-
mente descritto nella citata ordinanza ex art. 409, comma
5, c.p.p., del G.i.p., alla quale può farsi tranquillamente
rinvio, poiché nota a tutte le parti del processo. Quest’ul-
timo, infatti, in ragione della scelta di rito compiuta dalla
difesa dell’imputato, non ha arrecato alcun contributo
istruttorio ulteriore.
Sono circa le due del mattino del 24 agosto 2011, a
(omissis), comune dell’estremo lembo occidentale della
provincia di (omissis) W. P., 19 anni e mezzo, ed una decina
di altri suoi amici più o meno coetanei, decidono di fare uno
scherzo ad uno di essi, G. C.. Si accordano, ossia, col prete-
sto di andare a giocare a poker, di attirarlo in una zona di
campagna e di simulare una rapina, per farlo spaventare.
P. ed altri quattro, dunque, si avviano, a bordo di una
“Fiat 500”; gli altri complici saranno contattati per tele-
fono al momento opportuno e li seguiranno con la “Fiat
Punto” bordeaux di C..
I primi, dunque, prendono per la strada provinciale n.
15 e, deviando per una strada laterale, si portano in una lo-
calità chiamata (omissis). Qui, proprio all’incrocio con la
provinciale n. 49, piazzano alcuni massi sulla carreggiata,
per tutta la sua larghezza, parcheggiando l’auto una no-
vantina di metri più avanti, lungo la predetta provinciale,
in modo che non possa essere vista.
Perrone, quindi, prepara il suo travestimento: tuta da
meccanico, mascherina da carrozziere, un foulard bianco
avvolto attorno al volto ed al capo: La pistola, una replica
giocattolo di una “Beretta 92S”, priva del c.d. tappo rosso,
gliel’ha data il suo amico D. D. B., anch’egli tra i partecipi
dello scherzo. Dopo di che, in attesa dell’auto di C., si na-
sconde dietro al muretto a setto che delimita a sinistra la
strada, mentre gli altri si trattengono una ventina di metri
più dietro, all’interno del terreno.
Nel frattempo, C., con la macchina, è giunto anch’egli
lungo la strada provinciale n. 15; gli altri complici dello
scherzo, che sono a bordo con lui, con un pretesto gli fanno
fermare l’auto, poche decine di metri prima dell’imbocco
per la strada per (omissis) ed a meno di un chilometro dal
luogo convenuto per la messinscena, per dare il tempo agli
altri di prepararla a dovere.
Le cose, però, non vanno come previsto.
In quegli istanti, infatti, sopraggiunge, lungo la stessa
“S.P.15”, un’autovettura dei Carabinieri, del tipo fuori-
strada, con i colori istituzionali e la scritta “Carabinieri”
bianca sulle f‌iancate, che s’immette proprio nella laterale
per (omissis). Procede a lampeggianti spenti, perché sta
compiendo un ordinario giro di perlustrazione e deve
raggiungere un impianto dell’(omissis), ricompreso tra gli
obiettivi sensibili da vigilare, come da ordine di servizio;
alla guida c’è l’app. V. C. ed al suo f‌ianco l’app. N. F., en-
trambi in servizio nella stazione del paese.
I passeggeri dell’auto di C. la notano, cercano di avver-
tire telefonicamente P. e gli altri, ma non ci riescono.
Sono all’incirca le 2.35 e, in meno di un minuto, l’auto
dei CC. raggiunge l’incrocio: non c’è illuminazione stradale
e la zona è completamente buia. L’app. C. aziona i fari abba-
glianti e, come il suo collega, si accorge della presenza dei
massi sulla strada. Immediatamente entrambi pensano ad
una possibile rapina, come già qualche volta era avvenuto
negli anni precedenti, da quelle parti e con modalità simili,
a danno di autovetture in transito o di qualche coppietta.

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