Tribunale penale di Taranto uff. Gup, 10 dicembre 2014, n. 1967 (ud. 9 dicembre 2014 n.)
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giur
3/2015 Arch. giur. circ. e sin. strad.
MERITO
Risulta infatti che alle 3,20 del 31 gennaio 2010 l’imputa-
to alla guida di una Volkswagen Polo tg. Roma 5F5233 di sua
proprietà fu controllato in via Innamorati: egli sulla base di
dati sintomatici, quali l’alito fortemente vinoso, il linguag-
gio sconnesso, la difficoltà dell’espressione verbale e lo stato
confusionale, appariva in stato di ebbrezza, cosicché gli fu
richiesto di sottoporsi ad alcooltest mediante etilometro.
È certo che la pattuglia non disponeva sul momento
dell’apparecchio, che fu fatto giungere sul posto attraver-
so una pattuglia del NORM.
Ma a quel punto il Balucca si rifiutò di sottoporsi alla
prova.
Di ciò si dà atto in due verbali redatti alle 3,45, il primo
n. 413138910, riguardante l’ora del controllo e il rilievo
dei dati sintomatici, il secondo n. 413138812, riguardante
l’attestazione del rifiuto di sottoporsi alla prova. A fronte
di ciò altri verbali risultano redatti successivamente, in
particolare quello relativo alla mancanza della carta di
circolazione (ore 4,45), quello relativo all’accertamento,
nel quale si ribadiscono i dati sintomatici e il rifiuto di sot-
toporsi alla prova (ore 4,00), quella di sequestro del veicolo
(ore 4,45). D’altro canto le dichiarazioni rese da Balucca
Candido, padre dell’imputato, in sede di indagini difensive,
danno conto che il predetto fu avvisato intorno alle 3,50 e
che subito dopo egli si precipitò in loco, apprendendo da un
militare che il figlio si era rifiutato di sottoporsi alla prova. A
detta del Balucca il figlio stava in quel frangente chiedendo
di essere portato in caserma per fare l’alcooltest, al che il
teste aveva chiesto ad un carabiniere quale sarebbe stata
la scelta migliore. Peraltro all’intendimento dell’imputato
di sottoporsi alla prova, era stato opposto che ormai il ver-
bale era stato redatto. Tale successione degli avvenimenti
consente di affermare che all’arrivo dell’etilometro in loco,
momento prima del quale non avrebbe avuto rilievo una
manifestazione di volontà dell’imputato, costui comunque
espresse il rifiuto di sottoporsi alla prova, tanto che nel
verbale delle 3,45 si dà già atto di ciò. È vero dunque che,
stando alle dichiarazioni di Balucca Candido, in prosieguo
di tempo l’imputato si convinse del contrario, ma ciò deve
considerarsi irrilevante. Insegna infatti la Suprema Corte
di Cassazione che “il rifiuto di sottoporsi agli accertamenti
alcolimetrici integra un reato di natura istantanea che si
perfeziona con la manifestazione di indisponibilità da par-
te dell’agente, non rilevando il successivo atteggiamento
collaborativo di volersi sottoporre agli accertamenti me-
desimi” (Cass. IV, 8 gennaio 2013, Giacone). Ne discende
che deve confermarsi il giudizio di colpevolezza, risultando
all’uopo irrilevante ogni ulteriore considerazione circa
l’evoluzione dello stato di ebbrezza nel tempo.
Deve peraltro prendersi atto della richiesta formulata
in udienza dal difensore dell’imputato, il quale ha chie-
sto l’applicazione della sanzione sostitutiva del lavoro di
pubblica utilità con revoca del beneficio della sospensione
condizionale della pena.
La richiesta merita accoglimento, ben potendosi addi-
venire alla sostituzione della pena irrogata, di per sé con-
grua in relazione alla natura del fatto, come contestato e
ritenuto, e alla ingiustificatezza dell’opposto rifiuto.
Applicati i criteri di legge ai sensi dell’art. 186 comma
9 bis c.d.s., norma sopravvenuta ma più favorevole, e preso
atto della sussistenza di idonea convenzione attuativa,
può sostituirsi la pena di mesi quattro di arresto e di euro
4.000,00 di ammenda con quella del lavoro di pubblica
utilità presso la sede di Perugia della Croce Rossa Italiana
per giorni 136. Vanno disposti i controlli del caso in vista
del rapporto finale, come da dispositivo.
All’ applicazione del lavoro di pubblica utilità conse-
gue, per incompatibilità, la revoca del beneficio della so-
spensione condizionale. (Omissis)
trIbunale penale dI taranto
uff. gup, 10 dIcembre 2014, n. 1967
(ud. 9 dIcembre 2014 n.)
est. rosatI – Imp. b.b.
Oltraggio y A un corpo politico, amministrativo,
giudiziario y Alla polizia municipale y Elemento og-
gettivo y Configurabilità y Esclusione y Fattispecie
in tema di contestazione di verbale relativo a viola-
zione del c.d.s. a due agenti di polizia municipale.
. Non ricorre minaccia a pubblico ufficiale nella con-
dotta di chi si è soltanto limitato a prospettare – in for-
me inurbane od insolenti, ma nulla di più – l’esercizio
di eventuali iniziative legali in altre sedi, ritenendosi
ingiustamente leso nei propri diritti. Ed il riferimento,
poi, reale o millantato, a parentele influenti, se non
accompagnato da specifiche affermazioni o condotte
ulteriori, idonee, in tal modo, a conferirgli una seria
e concreta valenza intimidatrice, ancorché implicita,
rimane un flatus vocis, privo di qualsiasi oggettiva
efficacia condizionante dell’operato del p.u.. (Nella
fattispecie non è stato ritenuto ravvisabile oltraggio
a pubblico ufficiale in quanto non è risultato che le
affermazioni dell’imputato siano state rese ad agenti
di Polizia Municipale a seguito della contestazione di
una infrazione al Codice della strada in presenza di
ulteriori persone.) (c.p., art. 336; c.p., art. 340 bis)
svolgImento del processo e motIvI della decIsIone
Il processo si è svolto con il rito abbreviato, a seguito di
opposizione a decreto penale di condanna.
All’odierna udienza, revocato il decreto, le parti hanno
rassegnato le rispettive conclusioni, nei termini di cui in
epigrafe.
Il fatto è pacifico, nonché documentato dalla denuncia-
querela delle pp.oo.. A seguito della contestazione di una
infrazione al c.d.s. da parte di due agenti della Pol. Mun. di
P., B. si è rivolto agli stessi “con arroganza”, e quindi ha as-
serito: “ io comunque sono il figlio del ……. datemi i vostri
cognomi che devo denunciarvi... ora che finite, multate
quelle auto lì, altrimenti faccio venire la polizia stradale”.
Ed ancora, dopo aver sottoscritto il relativo verbale: “ tut-
to questo per 41 euro... datemi i vostri cognomi che devo
denunciarvi... io ora bazzicherò di più su P., state attente
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