Tribunale penale di Nola sez. Gip, ord. 18 novembre 2014

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Arch. nuova proc. pen. 2/2015
Merito
tribunAle penAle di nolA
sez. gip, ord. 18 novembre 2014
est. cAmpoli – imp. X
Misure cautelari personali y Condizioni di appli-
cabilità y Reato di lesioni volontarie ai danni della
ex compagna con le aggravanti comuni di cui all’art.
61, commi 1 e 11, c.p. y Allontanamento dalla casa
familiare y Esclusione y Divieto di avvicinamento ai
luoghi frequentati dalla persona offesa y Applica-
bilità.
. Nel caso di soggetto indagato per lesioni volontarie ai
danni della ex compagna con le aggravanti comuni di
cui all’art. 61, commi 1 e 11, c.p., trova applicazione la
misura cautelare di cui all’art. 282 ter c.p.p. (divieto
di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona
offesa) con le prescrizioni aggiuntive di cui al comma 2
dello stesso, e non la più grave misura prevista dall’art.
282 bis c.p.p. (allontanamento dalla casa familiare).
(c.p.p., art. 280; c.p.p., art. 282 bis; c.p.p., art. 280 ter;
c.p., art. 61; c.p., art. 582) (1)
(1) Per una breve disamina della giurisprudenza relativa agli artt.
282 bis e 282 ter c.p.p., utile è la consultazione di PIERMARIA COR-
SO, Codice di procedura penale, commentato con la giurisprudenza,
ed. La Tribuna, Piacenza 2014, ediz. 36°, pp. 764 e ss. In dottrina, v.
E. CAMPOLI, La tutela della persona offesa nella violenza di genere:
brevi rif‌lessioni sulle novelle processuali, in questa Rivista 2014, 221;
C. MINNELLA, Divieto di avvicinamento anti-stalking ex art. 282 -
ter c.p.p.: il conf‌litto in Cassazione sui contenuti della misura cau-
telare, ivi 2014, 379; e G. SAVI, Maltrattamenti familiari denunziati
dal coniuge responsabile del fallimento del vincolo matrimoniale,
in Riv. pen. 2014, 1046.
svolgimento del processo e motivi dellA decisione
Premessa
Il 30 settembre 2014, presso la Tenenza CC di (omis-
sis), (omissis) sporgeva denuncia nei confronti dell’inda-
gato, - suo ex-compagno, dalla cui relazione era nata una
bambina -, per averla aggredita f‌isicamente presso la sua
abitazione tanto da averla costretta alle cure mediche -
(vedi referto medico allegato alla stessa).
Nella denuncia la persona offesa attribuiva l’aggressivi-
tà nei suoi confronti alla “morbosa gelosia” del (omissis) e
faceva riferimento ad altri episodi, tra cui quello dell’ago-
sto 2012.
L’ultimo episodio, - che poi l’aveva determinata alla de-
nuncia -, era dovuto al fatto che quel pomeriggio mentre
era in casa a fare i servizi, in compagnia della f‌iglia, (omis-
sis), avendo lei lasciato il portone aperto per far asciugare
il pavimento appena lavato, si era introdotto in casa ed
allorché lei aveva mostrato sorpresa chiedendogli “il moti-
vo” del perché “lui si trovava” lì aveva reagito “verbalmente
dicendo che non avevo risposto alle sue telefonate fatte
sul mio cellulare e, pertanto, si era preoccupato per la
bambina”, circostanze che lei riteneva “una scusa” tant’è
che poi, dapprima, la insultava, e poi la tramortiva con un
pugno ed una volta caduta in terra anche con calci f‌ino a
farle perdere i sensi.
Sul luogo dell’aggressione, allarmata da una telefonata
dei vicini, - vedi s.i.t. raccolte sul punto -, giungeva la so-
rella della persona offesa che le prestava le prime cure per
poi farla accompagnare presso la Villa dei Fiori nel mentre
l’indagato se ne andava via “come nulla fosse accaduto”.
Venivano acquisite agli atti sia le s.i.t. delle persone
informate dei fatti sopra menzionate che le risultanze
(e le successive integrazioni) della consulenza tecnica
nonché tutti gli atti relativi al contenzioso riguardo all’af-
f‌idamento della f‌iglia minore sorto su iniziativa giudiziaria
dell’indagato.
L’indagato, dopo una prima querela nel 2013 poi rimes-
sa, in data successiva all’episodio del 29 settembre 2014
qui in esame, querelava nuovamente la persona offesa
in quanto la stessa, “a partire da mercoledì 17 settembre
2014....ha posto in essere una serie di azioni e negazioni
tali da impedirmi di vedere mia f‌iglia” attribuendo il
comportamento di quest’ultima a non volere andare con
lui alla mamma - (Agli atti v’è la copia del procedimento
9685/2014 P.M. iscritto nei confronti dell’(omissis), in
relazione al quale, il 4 novembre 2014, l’uff‌icio del pub-
blico ministero ha formulato richiesta di archiviazione con
avviso alla persona offesa).
I CC, in data 26 ottobre 2014, - giorno di visita dell’in-
dagato alla f‌iglia -, annotavano di essersi recati, richiesti
dall’(omissis), presso l’abitazione dell’(omissis) con-
statando che la minore alla loro richiesta di andare con
il papà aveva risposto di no al che l’indagato “le dava un
bacio e se ne andava via”.
Gravi indizi di colpevolezza (art. 273 c.p.p.)
L’uff‌icio del pubblico ministero ha formulato la propria
domanda solo in ordine al capo a), lesioni volontarie ex
art. 582 c.p. “rafforzate” dalle due aggravanti di cui agli
art. 61 n. 11 quinquies e 577, 61 n. 1, c.p.
La condotta sub lett. a) trova, ad avviso di questo giu-
dice, pieno fondamento non solo nella coerente denuncia
della persona offesa, - priva di contraddizioni ed analiti-
camente dettagliata riguardo all’intero sviluppo fattuale e
logico della vicenda -, ma anche nei riscontri evincibili sia
dalle s.i.t. della sorella intervenuta sul posto che di quelle

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