Richiesta di misura cautelare e trasmissione del decreto autorizzativo delle intercettazioni

Pagine225-227

Page 225

    Le precedenti Rassegne di giurisprudenza pubblicate in questa Rivista hanno riguardato, rispettivamente, Accertamenti tecnici non ripetibili (1999, 441); Casi di procedimento per decreto (1997, 523); Codice di procedura penale e Sezioni Unite (1995, 327); Crocesegno ed ammissibilità dell'impugnazione (2001, 109); Dibattimento particolarmente complesso e sospensione dei termini custodiali (1999, 219); Esigenze professionali del difensore e sciopero di categoria (1996, 163); Garanzie di libertà del difensore (1997, 831); Il difensore delle parti private nel nuovo processo penale (1995, 721); Il giudicato cautelare (2000, 227); L'irrevocabilità delle sentenze e dei decreti di condanna (1997, 715); La contestazione a catena (1997, 251); La conversione della pena pecuniaria nei confronti del condannato insolvibile (1999, 91); La L. 8 agosto 1995, n. 332: orientamenti giurisprudenziali (1996, 309); La magistratura antimafia (1995, 1069); La presunzione di innocenza (1998, 893); La proroga della custodia cautelare (2000, 558); La rimessione dei processi (1995, 935); La richiesta di giudizio abbreviato (1997, 89); La riparazione a favore delle vittime di errori giudiziari e di ingiusta detenzione (1995, 525); La scelta delle misure cautelari personali (1995, 159); L'esame di persona imputata in un procedimento connesso (1996, 937); L'estradizione (1996, 655); L'udienza preliminare nell'evoluzione giurisprudenziale (1996, 483); L'utilizzazione delle intercettazioni telefoniche (1996, 823); La procura alle liti nel procedimento di riparazione per l'ingiusta detenzione (1997, 379); Il nuovo art. 513 c.p.p. (1998, 125); Le dichiarazioni indizianti (1999, 315); Modalità di documentazione dell'interrogatorio di persona in stato di detenzione (1998, 637); Obblighi del difensore non iscritto nell'albo del circondario (2000, 107); Persona offesa dal reato: possibilità di sottoscrivere personalmente il ricorso per cassazione (1998, 765).

Le massime qui riportate sono state riprodotte dalla banca-dati della CASA EDITRICE LA TRIBUNA; quelle della Corte di cassazione senza l'indicazione degli estremi di pubblicazione sono massime ufficiali del C.E.D.

A fondamento della richiesta di applicazione di una misura cautelare personale il P.M. può legittimamente presentare anche quelle «trascrizioni sommarie» del contenuto di intercettazioni di comunicazioni, espressamente previste dall'art. 268, secondo comma, c.p.p., senza che poi sia tenuto ad allegare i decreti di autorizzazione delle intercettazioni, la cui «esibizione» è specificamente prevista soltanto in relazione alla fase di deposito (di verbali, registrazioni, decreti) da effettuare ai sensi dell'art. 268, quarto comma, c.p.p. successivamente alla conclusione delle operazioni di intercettazione; decreti che non necessariamente debbono essere acquisiti neppure in sede di riesame, essendo poi irrilevante, a tal fine, stante la non perentorietà del termine per il deposito di cui sopra e il fine dello stesso (acquisizione del materiale da utilizzare, con piena valenza probatoria, nel dibattimento), l'inosservanza da parte del P.M. del termine previsto dal menzionato quarto comma dell'art. 268 c.p.p.

* Cass. pen., sez. VI, 28 agosto 1992, n. 3025 (c.c. 6 agosto 1992), Ferlin.

Nel richiedere una misura cautelare fondata su elementi emergenti da intercettazioni di conversazioni o comunicazioni telefoniche, il pubblico ministero non è tenuto ad allegare i decreti di autorizzazione delle intercettazioni, la cui «esibizione» è specificamente prevista soltanto in relazione alla fase di deposito (insieme ai verbali e alle registrazioni) da effettuare successivamente alla conclusione delle operazioni di intercettazioni (art. 268, comma quarto, c.p.p.). Nè i decreti di intercettazione debbono in ogni caso necessariamente essere acquisiti in sede di giudizio di riesame, fase che ben può interamente svolgersi prima della conclusione delle operazioni di intercettazione e, quindi, del deposito previsto dall'art. 268 c.p.p.

* Cass. pen., sez. VI, 20 agosto 1992, n. 2997 (c.c. 30 luglio 1992), Agostino.

Nel richiedere una misura cautelare fondata su elementi emergenti da intercettazioni telefoniche, il P.M. non è tenuto ad allegare i decreti di autorizzazione delle intercettazioni, la cui esibizione è specificamente prevista soltanto in relazione alla fase di deposito, insieme ai verbali delle registrazioni, da effettuare successivamente alla conclusione delle operazioni di intercettazione. Né i decreti di intercettazione debbono in ogni caso essere acquisiti in sede di giudizio di riesame, fase che può interamente svolgersi prima della conclusione delle operazioni di intercettazione e, quindi, del deposito previsto dall'art. 268 c.p.p..

* Cass. pen., sez. VI, 29 marzo 1994, n. 348 (c.c. 3 febbraio 1994), Bellomo ed altri, in Riv. pen. 1994, 738.

Nel richiedere una misura cautelare, fondata su elementi emergenti da intercettazioni telefoniche, il P.M. non è tenuto ad allegare i decreti di autorizzazione delle intercettazioni, la cui esibizione è prevista solo in relazione alla fase di deposito, da effettuarsi successivamente alla conclusione dell'operazione di intercettazione. Pertanto non costituisce causa di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche ed ambientali il mancato...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT