Contratti transitori e universitari: in ritardo il decreto sostitutivo

AutoreGiovanni Galli
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Chi voglia stipulare un contratto di locazione per un tempo limitato, inferiore a diciotto mesi, deve di solito (vi sono poche eccezioni: immobili storico-artistici, locazioni turistiche) far ricorso a un contratto regolato dalla legge n. 431 del 1998. Deve, cioè, rientrare nelle fattispecie di transitorietà (ossia fra le motivazioni che giustifichino la stipula di un contratto di breve durata) previste nell'Accordo fra organizzazioni della proprietà edilizia e dell'inquilinato per il Comune nel quale venga stipulato il contratto di locazione. E se in quel Comune non vi è un accordo?

L'ipotesi non è di scuola, posto che sulla base del primo decreto ministeriale attuativo della citata legge n. 431 del 1998 (D.M. Lavori Pubblici-Finanze 5 marzo 1999) in tutti i capoluoghi sì, ma solo in alcune centinaia di centri minori, si procedette all'accordo locale fra organizzazioni della proprietà e dell'inquilinato. Il numero di tali Comuni, sulla base del nuovo decreto (D.M. Infrastrutture-Economia 30 dicembre 2002), è di due terzi quanto ai capoluoghi e di poche decine per gli altri centri.

Identico problema si poneva per i contratti agevolati, della durata di tre anni più due, ma finalmente venne emesso, il 14 luglio 2004, il necessario decreto ministeriale cosiddetto sostitutivo, che consente di stipulare contratti agevolati pur in assenza dell'accordo locale (si veda ItaliaOggi, 20 agosto 2004, «Locazioni agevolate in ogni Comune»). Quel decreto potè essere emanato perché i ministri competenti, Infrastrutture ed Economia, ne ricevono facoltà dalla stessa legge 431 (art. 4, comma 3). Per quanto concerne, invece, i contratti transitori, e pure per i contratti destinati agli studenti universitari (della durata da sei mesi a tre anni, stipulati nei Comuni sedi, anche decentrate, di università e nei centri limitrofi), la legge 431 non dava, all'epoca, alcuna facoltà sostitutiva.

Alla mancanza ha posto rimedio il decreto-legge n. 240 del 2004 (cosiddetto decreto-legge sfratti), convertito dalla legge n. 269. È stato, infatti, ritenuto opportuno rimediare ad una carenza della riforma delle locazioni...

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