Il lavoro tra ideologie della crisi e declino del legame sociale

• Autore: Roberto Voza
• Pagine: 547-556

Accompagnato da uno strascico di saluti e cerimonie, immenso

almeno quanto l’eredità culturale che lasciava, il ‘secolo breve’ ha

visto celebrare il proprio funerale mentre era ancora in vita, se è vero

che da quasi un trentennio gli esperti di scienze sociali annunciano il

tramonto di un’intera epoca.

Scrutare oltre il Novecento sembra essere l’esercizio intellettuale

più praticato nel corso di questa ormai lunga fase di transizione, o

meglio, di incertezza tra ciò che non è più e ciò che non è ancora. Gli

esiti, tuttavia, appaiono ancora incerti: si è tutti d’accordo nel pren-

dere atto dell’avvento di una fase nuova nell’era della modernità, ma

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di emancipare il presente dal passato.

Come tutti sanno, anche il Lavoro, protagonista indiscusso della

modernità novecentesca, è stato investito in pieno dall’avvento del

post. Addirittura, sul calar del secolo scorso, una suggestiva ricostru-

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non più componibile, tra sviluppo economico e crescita occupazio-

nale. Era la metà degli anni ’90: tempi in cui la cultura del post ebbe

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dovuta al trionfo della democrazia liberale, quale regime politico, e

del libero mercato, quale modello economico: come dire che, da

adesso in poi, si tratterebbe solo di amministrare (e perfezionare) ciò

che il ventesimo secolo è riuscito a conquistare per l’intera umanità.

Né Fukuyama, né Rifkin sono stati buoni profeti: la storia non è

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biato, almeno secondo un diffuso immaginario, ove è diventato plu-

ROBERTO VOZA

IL LAVORO TRA IDEOLOGIE DELLA CRISI

E DECLINO DEL LEGAME SOCIALE