Tecnologie biologiche di risanamento

AutoreEnrico Brugnoli - Carmine Massarelli - Vito Felice Uricchio - Giovanni Zurlini
Pagine83-99
83
Quando si parla di tecnologie biologiche di risanamento ci si riferisce all’insieme dei pro-
cessi di decontaminazione dei suoli e delle acque sotterranee che prevedono l’utilizzo di orga-
nismi viventi (batteri, funghi, piante) capaci di mineralizzare un contaminante o di rimuoverlo
fisicamente in virtù dei processi metabolici intrinseci. Nei capitoli che seguono viene data una
esaustiva descrizione delle tecnologie di bonifica, rientranti nell’ampio campo della biorime-
diazione, soprattutto incentrata sui principi di funzionamento, su quanto ad oggi è noto e
consolidato ed, eventualmente, già sperimentato in casi reali.
Generalità
I processi degradativi biologici generalmente avvengono nel suolo e nel sottosuolo a
qualsiasi profondità e spontaneamente grazie alla presenza di popolazioni di microrga-
nismi nell’ambiente naturale, ovvero essi possono essere accelerati con tecniche volte ad
incrementare la presenza od il metabolismo degli stessi; si agisce, infatti, su alcuni para-
metri chimico-fisici “chiave” del suolo per favorire o attivare la crescita di determinati ceppi
batterici, le loro attività metaboliche e di conseguenza la velocità con cui aggrediscono il
contaminante.
Nel primo caso, ossia in cui la biodegradazione avviene senza apportare modifiche di alcun
genere, si parla di intrinsic bioremediation, proprio ad indicare la naturale capacità biodegra-
dativa presente in natura, mentre nel secondo caso, in cui vengono modificati alcuni parametri
in maniera funzionale alle bonifiche, si parla di engineered bioremediation.
In Figura 1 sono mostrati i differenti processi di funzionamento [1] dei processi su men-
zionati: nel caso dell’intrinsic bioremediation i microrganismi nativi utilizzano Fe3+ (per scar-
sa presenza di ossigeno) come elettron-accettore per avviare i processi degradativi, mentre
nell’engineered bioremediation utilizzano O2 presente grazie ad sua iniezione in profondità.
I processi degradativi naturalmente presenti nell’ambiente fanno parte della recente conce-
zione di come l’Attenuazione Naturale Monitorata (MNA) possa essere considerata una vera e
propria tecnica di bonifica, mentre, per il secondo caso citato, esistono differenti tipologie di
tecniche di bonifica implementabili in situ o ex situ.
Sempre rimanendo in un contesto introduttivo generale, alcune delle caratteristiche che
rendono competitivi i processi microbiologici rispetto a quelli chimico-fisici e termici, sono i
Capitolo 3
TECNOLOGIE BIOLOGICHE DI RISANAMENTO
Tecnologie di bonica dei siti contaminati
84
costi contenuti, i bassi consumi energetici, la restituzione, al termine del trattamento, di un
terreno biologicamente attivo e, con minimi accorgimenti dal punto di vista interventisti-
co, l’applicazione di tali tecniche diminuisce il rischio d’inquinamento indiretto delle acque
sotterranee o dell’atmosfera interstiziale (in particolare per il trattamento in bioreattori).
In realtà tali trattamenti presentano anche alcune fondamentali limitazioni: aumentano
i tempi d’intervento, si necessita di un monitoraggio accurato e costante nel tempo delle
condizioni operative, inoltre, è indispensabile condurre esperienze preliminari di laboratorio
e successivamente su scala pilota volte a verificare la fattibilità, conoscenza completa dei
meccanismi di biodegradazione degli inquinanti, soprattutto per quelli non prodotti dall’in-
dustria petrolifera.
Principio di funzionamento
I microrganismi presenti nel suolo e sottosuolo, e più in generale nelle varie matrici am-
bientali, hanno la capacità di degradare composti organici in maniera più o meno selettiva
ed, in generale, ciascun ceppo batterico è capace di degradare solo una specifica famiglia di
composti organici, in Tabella 1 si riportano alcuni esempi:
Figura 1 – Differenze tra i processi degradativi
delle diverse modalità di biorisanamento [1]

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT