Informatica e storia del diritto: due progetti per la pubblicazione di leggi antiche

AutoreElisabetta Marinai
CaricaTecnologo presso l'ITTIG del CNR
Pagine245-256

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@1. Introduzione

L'Istituto per la Documentazione Giuridica (IDG del Consiglio

Nazionale delle Ricerche, divenuto poi ITTIG) ebbe tra i suoi primi progetti di ricerca quello della "Bibliografia delle edizioni giuridiche in lingua italiana" (B.E.G.A.), con l'obiettivo di registrare tutte le fonti della lingua giuridica italiana risalenti al periodo compreso tra il 1470 e il 1800. Rientravano nel progetto sia la dottrina giuridica sia la legislazione, essendo considerati interessanti tanto i discorsi "sul diritto" (la lingua del giurista) quanto quelli "del diritto" (la lingua del legislatore).

Allora, ma anche in seguito per molti anni, non si pensava ad altro se non ad una pubblicazione su carta. Negli anni tra il 1978 e il 1993 uscirono a stampa otto volumi1 (quattro per una Bibliografia e quattro di Indici), la cosiddetta "B.E.G.A Maggiore", che si occupava di testi di dottrina e di legislazione statutaria: volumi che contenessero prevalentemente parti giuridiche e testi, per la legislazione, che avessero una certa consistenza e dettassero norme basilari per l'ordinamento. Per la pubblicazione di questa opera, il computer fu utilizzato solo per la memorizzazione e la formazione degli indici.

Nel 1999 la Bibliografia uscì interamente rivista, ampliata con nuovi documenti, corredata di immagini e di un lemmario2. Per questa seconda pubblicazione il computer ebbe un ruolo determinante: i documenti furono digi- Page 246 talizzati con l'ausilio della "Stazione di lavoro lessicografica"3, e la pubblicazione fu realizzata su CD-Rom e non più su carta. Il sistema utilizzato per l'interrogazione della Bibliografia fu una versione ad hoc del software DBT4.

Negli anni dello spoglio dei testi dottrinali e statutari per il progetto "B.E.G.A. Maggiore", furono fatte schedare o microfilmare raccolte di legislazione cosiddetta "occasionale", sempre con l'obiettivo della pubblicazione sotto forma di bibliografia - impreziosita da ricerche storiche adeguate e corredata di indici - delle fonti di quella particolare lingua giuridica italiana che è quella del legislatore negli Stati preunitari dall'inizio della stampa all'anno 1800. Questo ulteriore progetto - alquanto ambizioso - è conosciuto come "B.E.G.A. Minore".

Furono scelte alcune di quelle raccolte "fattizie" che si trovano conservate nelle biblioteche di quelle che erano state le capitali degli Stati preunitari, raccolte composte da migliaia di "pezzi", di manifesti o bandi (fogli volanti di grande o piccolo formato), di atti di pochissime pagine, come gli editti e le leggi, insomma tutto ciò che veniva stampato per l'affissione sotto le logge, nelle piazze, ai mercati ma anche per essere tenuto sul tavolo negli studi dei notai e nelle cancellerie dei tribunali. Una legislazione non molto considerata, tipograficamente povera, ma straordinariamente efficace per l'immediatezza del linguaggio che attingendo dalla lingua comune, facilmente comprensibile da tutti, dettava ordini per qualcosa che si era da poco verificato, o che andava ricordato meglio, una legislazione "occasionale", appunto, dettata dal bisogno del momento, che si avvaleva di un italiano che, in alcuni termini, non era altro che l'italianizzazione di parole del dialetto.

Al momento, sono disponibili su supporto cartaceo (schede), le Raccolte della Biblioteca Marciana per lo Stato Veneto e dell'Archivio di Stato di Roma per lo Stato Pontificio. Destino diverso, invece, per altre due raccolte che ora sono pubblicate sul sito dell'ITIG e che saranno oggetto di questo breve contributo. Page 247

@2. Verso La Diffusione Telematica Della "B.E.G.A. Minore"

Gli anni Novanta hanno segnato una decisiva svolta nell'uso del computer: per il progetto della "B.E.G.A Minore", ripreso proprio in quegli anni, fu abbandonata l'idea della pubblicazione tradizionale su carta a favore di quella telematica, il modo "nuovo" per comunicare cultura.

In seguito, si è consolidata l'idea del web come strumento fondamentale di comunicazione anche scientifico-accademica: sono largamente conosciuti i vantaggi del web in termini di efficacia e di rapidità nella diffusione e nel reperimento dei risultati di una ricerca5, di aggiornamento e incremento dei dati (più efficiente nei confronti di una pubblicazione su Cd-rom) e, non ultimo, di risparmio economico.

Condividendo questa idea del web, al momento di scegliere il tipo di pubblicazione per la "B.E.G.A. Minore" non ci sono stati dubbi. Nel corso del 2008, sono state pubblicate sul sito dell'Istituto le due seguenti opere, progetti della "B.E.G.A. Minore": Le gride e gli editti dello Stato di Milano (1560-1796)6, a cura di Fiammetta Giovannelli Onida, con oggetto la legislazione dello Stato di Milano che si trova in una raccolta della Biblioteca Universitaria di Pavia (d'ora in poi "Gride"); e La legislazione medicea nelle raccolte dell'Archivio di Stato di Firenze (1532-1737)7, a cura di Milena Caso Chimenti e Lucia Papini, ricerca basata sulle raccolte di leggi a stampa conservate all'Archivio di Stato di Firenze (d'ora in poi "Bandi")

Si tratta di opere bibliografiche, che oltre a rappresentare un contributo significativo per il completamento della documentazione delle fonti della lingua giuridica italiana, sono un mezzo per rendere fruibile materiale difficilmente reperibile, faticosamente consultabile e quindi in definitiva mal conoscibile se lasciato solo su supporto cartaceo.

In particolare, si è scelto di realizzare archivi bibliografici dotati di indici e di altri apparati di supporto. In realtà il problema di soddisfare le aspettative e le esigenze dello storico desideroso di consultare un corpus di atti normativi antichi poteva essere risolto anche per una strada diversa dall'opera Page 248 bibliografica. L'alternativa sarebbe stata la realizzazione di una banca dati di testi integrali, consultabili a full-text, sfruttando gli enormi sviluppi nel campo dell'ICT. Si ritiene però che nei progetti di elaborazione di edizioni di fonti storiche, l'attività "grigia" e faticosa di costruzione di indici non può essere completamente surrogata dalla trasformazione di un testo in una base di dati testuale anche se gestita da raffinati motori di ricerca8.

Inoltre per la realizzazione di questa seconda alternativa si sarebbero presentate difficoltà non facilmente superabili di ordine pratico e finanziario, mentre la soluzione adottata è risultata non troppo onerosa e attuabile da ristretti gruppi di ricerca.

Per raggiungere l'obiettivo, notevole per la ricchezza informativa, sono state fatte ricerche accurate in campo storico, toponomastico e linguistico, oltre che giuridico, ed è stato messo a disposizione un bagaglio di saperi e di metodologie affinato nel tempo.

@@2.1. Il documento bibliografico

L'oggetto delle due ricerche è analogo, trattandosi comunque di legislazione "occasionale" (nel senso sopra ricordato) di un periodo storico pressoché coincidente. Cambia la provenienza, lo Stato di Milano, da una parte, e la Toscana nel periodo del governo mediceo, dall'altra.

Nonostante ciò, i criteri di spoglio dei documenti sono stati diversi. Nei "Bandi" sono state studiate e confrontate le diverse edizioni dei bandi della raccolta dell'Archivio di Stato di Firenze, dando ampia notizia nella scheda bibliografica delle differenze fra le edizioni. Questa caratteristica manca nel le "Gride", dove si è studiata la legislazione presente in una sola Raccolta. Ancora più determinante ai fini della diversità dei due progetti è il fatto che soltanto per le "Gride" si è avuta la disponibilità di tutte le immagini digitali dei documenti studiati.

La disponibilità dell'immagine di un...

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