Stato di diritto? Neanche per sogno, col fisco che abbiamo

AutoreCorrado Sforza Fogliani
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Il caso, è questo: che una decina di sentenze della Cassazione (dicasi: di Cassazione), svariate decisioni delle Commissioni tributarie di ogni grado, il Tar Lazio e il Consiglio di stato hanno detto che, per gli immobili storico-artistici locati, le imposte vanno calcolate sulla rendita catastale e non sui canoni percepiti (come pretenderebbe il Fisco).

Ratio legis: un parziale ristoro, a favore della proprietà, per gli enormi oneri che essa deve sostenere per la manutenzione di questi speciali immobili.

La giurisprudenza, dunque, è schierata, e univova come in pochi altri casi.

In questa situazione, il comune cittadino timorato di Dio e dello Stato (di diritto), si aspetterebbe una cosa sola: che il Fisco prendesse atto di aver avuto torto in tutte le consentite sedi giurisdizionali, e si adeguasse. Invece, le Finanze hanno fatto esattamente l'opposto: hanno varato, anche per il 2001, «Istruzioni» ai modelli di dichiarazione dei redditi perfettamente uguali a quelle dell'anno scorso. A quelle, cioé, ripetutamente bocciate, come detto, dal Tar Lazio e dal Consiglio di stato (che, anzi, ne avevano immediatamente sospeso l'applicazione, non appena investiti della questione).

La cosa è grave, e merita un commento (oltre alle azioni in sede giurisdizionale, che comunque reitereremo). Cosa ci si può mai aspettare da un Fisco del genere? Da un Fisco che - pur di grattare il fondo del barile - non esita a disattendere tanti solenni pronunciamenti? Ed è lo stesso Fisco (è questo, il bello . . .) che si lamenta poi che i cittadini non gli credano, non abbiano fiducia in lui. . . Ma che fiducia devono, e possono avere, gli italiani, nello Stato di diritto, e in un Fisco del genere?

La cosa è tanto più grave in quanto questo stesso Fisco non si è neanche accontentato di andare contro le decisioni giurisdizionali. Ma è ricorso, diciamolo pure, all'intimidazione surrettizia (un'intimidazione, peraltro, che solo sugli imbelli può far presa) emanando una Circolare, ampiamente diffusa, nella quale si dà disposizione agli Uffici di procedere ad accertamenti fiscali nei confronti dei proprietari che si sono attenuti, e si atterranno, all'interpretazione che della legge danno i giudici, invece che a quella che ne dà il Fisco.

Ma anche questo, non è tutto. Per tentare di dare una parvenza di «sostenibilità al proprio (pervicace) orientamento, veramente degno di miglior causa, il Fisco ha dunque detto che le cose sono cambiate da quando è uscita la...

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