Social open government: l'utilizzo dei social media nell'amministrazione digitale e aperta

AutoreFernanda Faini
CaricaL'A. è responsabile dell'assistenza giuridica in materia di amministrazione digitale presso la Regione Toscana
Pagine319-345
Social open government:
l’utilizzo dei social media nell’amministrazione digitale e aperta
FERN ANDA FAI NI
SOMM ARI O:1. L’amministrazione digitale e aperta in Italia – 1.1. Il Codice dell’am-
ministrazione digitale (d.lgs. 82/2005) e le riforme in direzione dell’open government
– 1.2. La riforma Madia: la cittadinanza digitale al centro – 2. Il fondamento norma-
tivo dell’utilizzo dei social media nella pubblica amministrazione – 2.1. I diritti dei
cittadini digitali – 2.2. I doveri e le responsabilità delle amministrazioni – 3. Criteri
per un corretto uso in ambito pubblico: le social media policy inter na ed esterna – 4.
Conclusioni: verso un social open government?
1. LAMMI NISTR AZI ON E DIG ITA LE E AP ERTA I N ITALI A
La rivoluzione digitale forza l’assetto delle strutture organizzative e coin-
volge profondamente la vita delle istituzioni, consentendo un’evoluzione dei
rapporti tra le amministrazioni pubbliche e la collettività di riferimento.
L’evoluzione della società, cui è necessario fare cenno, ha comportato una
parallela evoluzione dell’amministrazione pubblica. In particolare, ai f‌ini di
questa analisi, è interessante esaminare le caratteristiche, le esigenze e le proble-
matiche inedite che caratterizzano la società digitale, al f‌ine di comprendere
l’evoluzione parallela e conseguente delle amministrazioni pubblichee il r uolo
che i social media vengono ad assumere nel nuovo modello che si delinea.
Internet e il web consentono una circolazione delle informazioni inedita
prima del loro avvento: accedere alle informazioni, comunicare e interagire
diventano operazioni semplici, veloci ed economiche grazie alla realtà digi-
tale. Tutto ciò è ampliato dall’evoluzione in senso partecipativo dal web
1.0, caratterizzato da siti statici e servizi offerti in maniera unilaterale, senza
interazione da parte dell’utente (tranne mail e motori di ricerca), al web 2.0,
caratterizzato da una serie di applicazioni e servizi che garantiscono un alto
livello di interazione e si avvalgono in maniera sostanziale dei contributi degli
utenti. Il web assume la f‌isionomia di una grande piattaforma di condivisione,
sviluppo e aggregazione di informazioni e servizi, che permette di crearne
L’A. è responsabile dell’assistenza giuridica in materia di amministrazione digitale presso
la Regione Toscana. Collabora nell’ambito disciplinare Diritto e nuove tecnologie presso
l’Università degli Studi di Bologna (CIRSFID) e nell’insegnamento di Informatica giuridica
presso l’Università degli Studi di Firenze.
Edizioni Scientif‌iche Italiane ISSN 0390-0975 ISBN 978-88-495-3707-9
320 Informatica e diritto /Social media e diritti. Diritto e social media
nuovi e inediti: diventa testo “riscrivibile”, alla cui evoluzione tutti gli utenti
possono partecipare, diventando potenziali fornitori di contenuti. Tipici
strumenti del web 2.0 sono i social network (Facebook, Twitter, LinkedIn),
le piattaforme per la condivisione di contenuti (YouTube, Flickr), blog, wiki
(Wikipedia) ecc.: il web 2.0 sfrutta ampiamente i social media, tasselli di una
rete dinamica e interattiva, che si nutre di intelligenzacollettiva
1
e che è idonea
a modif‌icare il modo di intendere, utilizzare e condividere informazioni e
conoscenza. Il singolo vuole essere protagonista, diventa autore e portatore
di contributi.
Anche a causa di questa trasformazione del web, oggi gli individui espli-
cano gran parte della loro esistenza nel mondo digitale, parte integrante e
indistinguibile della realtà analogica: in rete gli individui incontrano opportu-
nità, intrecciano relazioni e concludono traff‌ici giuridici; le attività si spostano
dalla realtà f‌isica a quella digitale; i rapporti diventano semplici e immediati,
senza gli ostacoli geograf‌ici e temporali tipici della realtà f‌isica
2
. La società
della rete (network society) fa uso quotidiano degli strumenti del web 2.0 ed è
guidata dai principi di partecipazione, condivisione e collaborazione.
In questo contesto, come già anticipato, emergono i social media, che pos-
siamo intendere come un gruppo di applicazioni basate sul web e costruite sui
paradigmi (tecnologici ed ideologici) del web 2.0, che permettono lo scambio
e la creazione di contenuti generati dagli utenti
3
. Sostanzialmente si tratta
degli “strumenti” tipici del web 2.0, che consentono di condividere contenuti
con un vasto pubblico. I social network ne costituiscono un sottoinsieme,
che afferisce al concetto di rete sociale e riguarda specif‌icamente le persone:
in particolare, si tratta di servizi basati sul web che consentono tre funzioni
fondamentali relative agli aspetti di identità (costruzione del proprio prof‌i-
lo), di relazione (condivisione connessioni, lista contatti, identità sociale) e
di comunità
4
. In tale contesto di riferimento si impongono sullo scenario
della quotidianità di ciascuno numerose reti sociali dotate di diverse f‌inalità
1
Sul concetto di intelligenza collettiva cfr. P. LÉV Y,L’intelligenza collettiva. Per
un’antropologia del cyberspazio, trad. it., Milano, Feltrinelli, 1996.
2
G. SARTOR ,L’informaticagiuridica e le tecnologie dell’informazione. Corso di informatica
giuridica, III ed., Torino, Giappichelli,2016.
3
In tal senso la def‌inizione di A.M. KAPL AN, M. HA ENL EIN,Users of the World, Unite!
The Challenges and Opportunities of Social Media, in “Business Horizons”, vol. 53, 2010,n. 1,
pp. 59-68.
4
D.M. BOYD, N.B. EL LIS ON,Social Network Sites: Def‌inition, History, and Scholarship, in
“Journal of Computer-Mediated Communication”, vol. 13, 2007, n. 1, pp. 210-230.
ISSN 0390-0975 ISBN 978-88-495-3707-9 Edizioni Scientif‌iche Italiane

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