L'accessibilità dei siti w weeb , un problema non solo tecnico ma anche giuridico

AutoreMaria Concetta De Vivo
CaricaRicercatore confermato di Diritto privato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Camerino e docente di Diritto dell'informatica presso la sede collegata di Ascoli Piceno. È autore di saggi dedicati al diritto e nuove tecnologie.
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@1. Accessibilità E Usabilità Dei Siti Web

Chiunque intende svolgere un'attività di commercio elettronico deve confrontarsi con l'ambiente web. Questa dimensione digitale sostituisce a tutti gli effetti il mondo reale nel quale sia il professionista sia il consumatore hanno come riferimento principale (e spesso unico) il sito attraverso il quale operare, offrendo prodotti o fruendo di servizi. È opportuno, tuttavia, precisare che in questo mondo in continua trasformazione il fenomeno del "web a pagine" è destinato ad evolversi fino ad essere sostituito da figure più complesse e dinamiche1.

Comunque venga inteso l'ambiente "digitale", resta ferma l'esigenza che sia il più possibile usabile ed accessibile.

Comunemente per accessibilità si intende lo sforzo che viene fatto per permettere il facile utilizzo, attraverso la rete, di una risorsa (che può essere sia un prodotto sia un servizio). Pertanto un contenuto è considerato accessibile quando può essere usato senza difficoltà da chiunque, anche nel caso in cui questo "chiunque" abbia una disabilità e "qualunque disabilità egli soffra"2.

In ambito digitale, l'accessibilità può riguardare sia soggetti disabili in senso stretto (non vedenti o ipovedenti, non udenti ecc.), sia una serie di soggetti che, indipendentemente da una disabilità fisica o psichica, possono avere difficoltà "tecniche" nell'utilizzo di una risorsa informatica, nel nostro caso specifico nell'accedere ad un sito web. Per questo motivo un sito può definirsi accessibile quando tutti possono consultarlo grazie al fatto che è Page 290 stato ben strutturato, risulta facile da usare ed in pratica si riveli sviluppato in modo corretto. Di conseguenza una risorsa informatica (o un sito web) si riterrà accessibile quando tutti gli utenti possono accedervi senza problemi.

Dopo lungo tempo, finalmente, anche il nostro legislatore si è preoccupato di definire e regolamentare natura e funzioni dell'ambiente web, con lo scopo di rendere universale l'accesso alle risorse informatiche. Pertanto ora il concetto di accessibilità è stato "stigmatizzato" in una norma di legge, la c.d. legge Stanca, ossia la l. n. 4 del 2004 (Disposizioni per favorire l'accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici), che nell'art. 2 enuncia: "Ai fini della presente legge, si intende per: a) "accessibilità": la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari".

Un sito può definirsi (giuridicamente) accessibile se ottempera a tutti quei "parametri standard di accessibilità" stabiliti dalla legge. Questi parametri sono contenuti in un documento (denominato Linee guida W3C - Versione 1.0), dove sono elencate, appunto, le Linee guida obbligatorie per la creazione di un sito web accessibile. Il documento è costantemente oggetto di studio e di aggiornamenti da parte di un apposito organismo, il W3C3 che, al suo interno, ha un'apposita sezione, la WAI - Web Accessibility Iniziative (iniziativa per l'accessibilità del web), preposta alla produzione delle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG).

La WAI sta lavorando da diversi anni ad una versione aggiornata delle linee guida sull'accessibilità dei contenuti del web, che dovrebbe sostituire presto quella attualmente in vigore dal 19994.

Attraverso questi standards, si tenta di soddisfare, principalmente, due esigenze: a) creare pagine web duttili, cioè visualizzabili da ogni media; b) creare siti che non disorientino l'utente quando vengono consultati.

Le WCAG 1.0 contengono indicazioni di accessibilità in riferimento ad un determinato tipo di "disabili"5, quali, ad esempio, i non vedenti, i non udenti, Page 291 gli ipovedenti, i soggetti con disabilità cognitive o dell'apprendimento, i disabili motori impossibilitati ad usare il mouse o la tastiera di un pc ed i malati di epilessia. Per tutelare quest'ultima fascia di utenti è vietato, ad esempio, utilizzare quegli "effetti speciali" tanto cari ai webmaster di alcuni anni fa, consistenti nei bruschi cambi di luci oppure nei repentini movimenti di oggetti, nel lampeggiamento di scritte scorrevoli sulla home page di un sito ed altri ancora, in modo da non sollecitare possibili crisi epilettiche di fronte alla videata consultata.

L'elenco dei criteri su cui si basano le linee guida è piuttosto articolato, ma potrebbe essere riassunto in pochi punti:

1) innanzitutto fornire alternative equivalenti ad un contenuto audio e visivo, prevedendo delle descrizioni del contenuto e/o delle immagini presenti nel sito attraverso l'uso di software assistivi;

2) assicurarsi che il testo del sito e la parte grafica siano comprensibili anche se consultati senza il colore, sia esso riferito allo sfondo sia alla combinazione tra scritte (colore del testo) e sfondo;

3) in riferimento alla parte più "tecnica" della creazione del sito, si richiede l'uso appropriato di marcatori6 e fogli di stile. Utilizzare i marcatori in modo che facilitino la pronuncia o l'interpretazione di testi stranieri o abbreviati al fine di chiarire o accostarsi il più possibile al linguaggio naturale;

4) un altro criterio di accessibilità è quello riferito all'impostazione grafica della pagina web, con particolare attenzione alla creazione di sezioni della videata in cui collocare i diversi menù e le eventuali immagini. Questa operazione era svolta, fino a qualche anno fa, dai c.d. frames che, tuttavia, si sono rivelati "pesanti" nella fase della consultazione/caricamento del sito. Proprio per ovviare a questo, è prevista la loro sostituzione con delle "semplici" tabelle nascoste, le quali fungono da "griglia", invisibile all'utente, ma utili al grafico nella fase della "distribuzione" degli oggetti nella pagina web;

5) l'accessibilità deve inoltre assicurarsi che le pagine siano consultabili anche quando le tecnologie più recenti non sono supportate o sono disabilitate;

6) nelle Linee guida è indicata anche la possibilità che l'utente arresti temporaneamente o definitivamente gli oggetti in movimento, lampeggianti o scorrevoli presenti nel sito, soprattutto laddove risultino inutili o fastidiosi alla navigazione o si rivelino addirittura dannosi; Page 292

7) gli standard di accessibilità debbono assicurare, sostanzialmente, una progettazione delle interfacce utilizzate dall'utente che consentano l'accesso alle diverse funzionalità indipendentemente dai dispositivi usati (in poche parole rendere possibile l'interazione attraverso la tastiera, comandi vocali, ecc.);

8) nell'intento di creare risorse accessibili, sono richieste anche soluzioni provvisorie che permettano alle tecnologie assistive e ai browser "più vecchi" di operare correttamente nella lettura delle pagine web;

9) l'aspetto più interessante è quello meno tecnico, consistente nella particolare attenzione che viene riservata all'informazione. Nelle regole di accessibilità vengono fornite indicazioni volte ad offrire una corretta informazione in grado di soddisfare diverse finalità, come ad esempio: informazioni utili per la contestualizzazione e l'orientamento dell' utente all'interno dell'ambiente web che sta consultando; strumenti informativi che aiutino l'utente a comprendere le pagine e a fornire chiari meccanismi di navigazione (come potrebbero essere le barre di navigazione oppure una mappa del sito, ecc.) ed infine informazioni che siano in grado di supportare ed aiutare l'utente nella ricerca del materiale presente nel sito.

Sostanzialmente attraverso queste regole si tende a creare un ambiente web a cui l'utente non solo può accedere agevolmente e con naturalezza, ma nel quale possa anche navigare con tranquillità. Tutto ciò può avvenire solo se si favorisce la creazione di siti semplici, non eccessivamente articolati, che non contengano troppe sezioni e non siano composti da troppe pagine e che abbiano sempre dei riferimenti fissi in ogni pagina, attraverso i quali l'utente può decidere di interrompere la navigazione e tornare, senza difficoltà, alla pagina iniziale. La semplicità è richiesta anche nel linguaggio da utilizzare in ambiente web7. Un linguaggio che sia, cioè, in grado di rappresentare i contenuti del sito con chiarezza, linearità e sinteticità, utilizzando, laddove possibile, acronimi e abbreviazioni comprensibili ovvero sciogliendoli attraverso una breve spiegazione.

Al fine di agevolare e di offrire una certa sicurezza nella navigazione, è richiesta la presenza di una voce attraverso la quale contattare (spesso è denominata proprio "Contattaci") la persona (webmaster o altri) a cui rivolgersi per chiarimenti e per formalizzare eventuali proteste. Page 293

In un sito accessibile deve essere prevista una sezione, denominata disclaimer o policy, in cui vengono esposte all'utente tutta una serie di informazioni a metà strada tra regole di condotta, copyright ed informativa8.

In queste ultime ipotesi si nota il passaggio da criteri puramente "tecnici" a criteri meno specifici e dal contenuto forse più vago. Si passa cioè da un concetto di mera accessibilità a quello di generica usabilità.

Comunemente si intende per usabilità la possibilità di utilizzare un prodotto in modo immediato e semplice, traendone il massimo soddisfacimento. L'ISO 9241 del 1993 definisce l'usabilità come "il grado in cui un prodotto può essere usato, in uno specifico contesto d'uso, da particolari utenti, per raggiungere determinati obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione".

Un prodotto o un servizio può essere definito usabile quando appare adeguato ai bisogni e alle aspettative degli specifici utenti finali. E cioè quando risulta facile da capire, da imparare e da usare; quando è veloce e soddisfacente ed infine quando è sostanzialmente gradevole.

La differenza fra i due concetti (accessibilità vs usabilità) appare evidente: più precisa...

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