Il sistema Italgiure per l'interpretazione del diritto romano

AutoreGiancarlo Taddei Elmi
CaricaIstituto per la documentazione giuridica del CNR, Firenze
Pagine201-221

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@1. Vocazione integrativa e pluralista dell'informatica

Nell'estate del 1978, in occasione di un convegno organizzato dall'ASSLA in Messico presso l'Universidad Veracruzana (Jalapa) su Diritto romano e America Latina, presentai un archivio elettronico dedicato alla dottrina giuridica italiana prodotto dalf Istituto per la documentazione giuridica del CNR e consultabile attraverso il sistema Italgiure della Corte di Cassazione. Anche la letteratura romanistica pubblicata in riviste italiane vi trovava il suo adeguato spazio.

Venivano analizzati numerosi periodici storico-giuridici e se ne estraevano i contributi relativi al diritto romano e ai diritti dell'antichità; secondo la tecnica di indicizzazione mista in voga all'epoca si procedeva sia alla redazione di un riassunto in linguaggio naturale di ciascun contributo sia alla classificazione del suo coatenuto.

Il materiale, una volta registrato, rifluiva in un archivio del sistema Italgiure che ne consentiva il reperimento e la diffusione informatica.

Da un partecipante mi fu chiesto se fosse stato possibile in quel momento o in un prossimo futuro consultare da una località d'oltre oceano un simile archivio. Risposi che pur non essendo un ingegnere elettronico ritenevo la cosa teoricamente possibile e di lì a poco tempo concretamente realizzabile.

Da quel giorno la tecnologia elettronica ha percorso un lungo itinerario in varie direzioni, provocando una rivoluzione non solo tecnica ma anche culturale e sociale di portata epocale. Al punto che, secondo una tesi sociologica prevalente (discontinuista), l'attuale società sarebbe contrassegnata non più dal macchinismo industriale ma dal macchinismo informatico-telematico.

I fatti tecnologico-informatici più significativi, che stanno trasformandoPage 202 il mondo in un villaggio globale, sono da individuarsi nello sviluppo incalzante della telematica, nella diffusione anche domestica dei calcolatori individuali e nella possibilità di sfruttare memorie locali ad alta capacità quali hard disk e dischi ottici,

La tecnologia delle reti locali, nazionali, internazionali e intercontinentali (le cd. autostrade informatiche) abbatte limiti temporali e spaziali, avvicinando tutti alla informazione globale.

I calcolatori individuali, sostituendosi ai vecchi terminali "stupidi" trasformano gli utenti da semplici recettori passivi in produttori ed elaboratori di informazioni.

I supporti ad alta capacità di memoria rendono possibile conservare e gestire localmente grandi masse di dati.

L'informatica telematica modifica profondamente la natura e il ruolo della informazione elettronica classica, imprime una forte accelerazione al processo di diffusione della conoscenza in senso sempre più democratico e sempre meno oligarchico e aristocratico. L'informatica centralizzata (per intendersi quella dei mainframe e dei terminali 'stupidi') garantiva ancora una buona dose di potere tecnico sia al distributore che all'utente dell'informazione, il gestore del sistema informativo controllava l'informazione da immettere nel circuito e l'utente da privilegiare.

La tecnologia telematica, "connessa alla diffusione capillare dei calcolatori individuali e alle memorie ottiche, consente la liberalizzazione dell'utenza, l'invio reciproco di informazioni e la conservazione nell'elaboratore personale di grandi masse di dati (hard disk e dischi ottici).

Tutti i vecchi grossi calcolatori diventano nodi di una costellazione raggiungibili da stazioni di lavoro non più statiche ma dinamiche.

Tecnologie come Internet mettono in condizione tutti, anche se per ora soltanto potenzialmente, di disporre di tutta l'informazione. Siamo veramente entrati nell'era dell'informatica totale e integrata.

Questa informatica, a differenza di quella settoriale ed elitaria, spinge con forza contemporaneamente verso tre valori socio-culturali: l'integrazione, la globalità e il pluralismo.

L'informatica telematica, ipermediale e ipertestuale, può svolgere un ruolo integrazionista e pluralista anche in campo giuridico. L'informatizzazione del diritto non lavora contro, ma a favore dell'unificazione giuridica, promuovendola in varie forme: unificazione giuridica come uguaglianza o parità d'informazione; unificazione come normalizzazione del linguaggio giuridico (confronto e possibile unificazione anche a livello di dogmatica giuridica e dì concetti); unificazione come uniformità e correttezza logicaPage 203 della decisione, come sforzo di riprodurre la coerenza interna dei ragionamenti.

Tutto questo con un limite: sì alla messa in evidenza della logicità corretta dei ragionamenti, no al possibilismo di formalizzare le pseudo-logiche.

L'informatica deve smascherare la scorrettezza logica, non vestire di pseudologicità il ragionamento non logico, non rigoroso. Essa è strumento di trasparenza della correttezza logica e in questo senso di autentica integrazione; se tendesse a ridurre gli spazi politico-valutativi della decisione, avrebbe una funzione riduzionistica laddove non è ammissibile il riduzionismo, divenendo, in questo caso, riduttiva e antipluralista. Un riduzionismo corretto, circoscritto in un ambito logico autentico, costituirebbe un vero contributo di coerenza, chiarezza e unificazione e svolgerebbe una reale funzione di antiarbitrarietà1.

I sistemi informatici giuridici del futuro saranno integrati integrali e pluralisti. Consentiranno concentrazione e disseminazione, accesso globale e accesso selettivo, flessibilità e totalità informativa.

L'informazione informatica permette di esaltare il tutto e le parti, il globale e il particolare, l'analisi e la sintesi. Può significare rivalutazione di ambiti non ufficiali, e inserimento nel circuito della conoscenza di fonti, e dati minori o secondari; garantisce le minoranze culturali e giuridiche.

Promuove integrazione e pluralismo a livello di idee, linguaggio, forme di informazione e forme di accesso all'informazione; è soprattutto anche simultaneità di informazione.

Da un lato garantisce il globale come archiviazione e dall'altro la diversità mediante accessi plurilinguistici e pluriconcettuali. Tutti conoscono tutto; significa parità -e uguaglianza, autonomia e diversificazione.

L'informatica è anche un mezzo di contatto tra sistemi giuridici diversi sia come informazione sia come possibilità di cogliere differenze e unità.

L'informatica correttamente intesa e realizzata spinge verso una unidiversità culturale (venia in unum). Tenderebbe verso un modello conformista, se gestita da un potere totalitario; condurrebbe a una situazione anarchico-libertaria se lasciata totalmente in mano alle iniziative dei singoli utenti e dei singoli informatici.

L'informatica corretta favorisce la cultura non riduttiva, promuove un modello culturale pluralista e integrato.

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@2. Un progetto di informatica romanistica, globale, integrato e pluralista: l'archivio elettronico per l'interpretazione delle fonti giuridiche romane

Il progetto di informatica romanistica, Archivio per l'interpretazione delle fonti giuridiche romane, si inscrive nello scenario tecnologico e culturale proprio della società dell'informazione. Per le motivazioni scientifiche che vi stanno alla base e per i criteri che hanno presieduto alla selezione e alla organizzazione delle informazioni, rinvio a un precedente contributo di Catalano, Sitzia e Taddei Elmi2. Basterà solo ricordare l'esigenza, sempre presente e pressante tra i romanisti, di poter 'dominare' in modo rapido, completo e agile tutte le analisi dottrinali condotte su una certa fonte giuridica romana.

Il progetto nasce presso l'Istituto di diritto romano dell'Università di Roma 'La Sapienza' per iniziativa di Pierangelo Catalano3. L'idea di base è quella di individuare in modo automatico i 'luoghi' dove una determinata fonte del Corpus Iuris Civilis viene commentata o citata, per fornire allo studioso il quadro completo delle sue possibili interpretazioni.

Per realizzare questa operazione l'impresa si è avvalsa, e si avvale tuttora, di un gruppo di ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari che lavorano sotto la guida di Francesco Sitzia.

I ricercatori analizzano le principali riviste romanistiche europee, a partire dal 1970, rilevando tutte le fonti giuridiche romane riportate o citate nei contributi in esse pubblicati.

Per ciascuna fonte si indica il riferimento bibliografico (autore, periodico, anno, ecc.) e la pagina in cui si trova il commento o la semplice citazione.

Il materiale documentario registrato su supporti magnetici viene trasmesso sia al Centro di documentazione della Corte di Cassazione per la diffusione tramite Italgiure, sia al Servizio informatico dell'Area milanese del CNR che cura la redazione di un archivio su disco ottico.

L'archivio Fiuris consultabile presso il sistema Italgiure è stato, in ordine di tempo, il primo risultato operativo di un più ampio progetto scientifico che vede collaborare l'Istituto di diritto romano dell'Università di Roma 'La Sapienza', la Facoltà di Giurisprudenza di Cagliari, l'Istituto per la documentazione giuridica del CNR di Firenze, l'Istituto di linguisticaPage 205 computazionale del CNR di Pisa e il Dipartimento di linguistica dell'Università di Firenze4.

L'Archivio contiene attualmente 4553 documenti tratti dal principali periodici romanistici e copre uno spazio temporale di oltre venti anni

Vediamo In dettaglio la struttura dell'archivio costruito a Cagliari e distribuito dal sistema Italgiure. Nel paragrafo 5 esamineremo la struttura e le caratteristiche dell'archivio Fìuris nella sua versione su CD Rom destinata al calcolatori Individuali

@3. L'archivio Fiuris bel sistema Italgiure

@@3.1. La struttura delle informazioni

Un gruppo di ricercatori cagliaritani analizza i contributi pubblicati sul principali periodici storico-giuridici Italiani ed europei e ne estrae le Informazioni necessaria per costituire le unità documentarie di entrata.

1 dati vengono riportati direttamente su supporti...

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