Guida sinottica al preambolo comune delle Sezioni Unite 11 novembre 2008, nn. 26972-26975

AutoreG. B. Petti
CaricaConsigliere presso la Corte di Cassazione, designato quale rappresentante giuridico presso la Commissione europea, promotore dei diritti umani per F.I.D.H Italia
Pagine669-672

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Il preambolo si struttura in quattro parti, ciascuna contrassegnata da un numero.

All’interno del CAPITOLO NUMERO si collocano vari sottoparagrafi in parte descrittivi, in parte enunciativi di principi generali.

CAPITOLO 1 INTRODUTTIVO. CONTIENE LE OTTO DOMANDE della III sezione civile alle Sezioni unite, per questioni connesse di particolare importanza, in ordine al riconoscimento e tutela del danno o dei danni esistenziali. Il capitolo non sviluppa sotto paragrafi
CAPITOLO 2 UNO SCUDO RISARCITORIO PER I DIRITTI UMANI INVIOLABILI, ATTRAVERSO LA LETTURA COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA DELL’ART. 2059 C.C. LA DEFINIZIONE UNIVERSALE DEL DANNO BIOLOGICO

La riforma del sistema dell’illecito civile, orientata verso il solo danno NON patrimoniale, si sviluppa in ben 13 sottoparagrafi, che sviluppano un complesso quadro sinottico (infra).

CAPITOLO 3 CONFIGURAZIONE DELLA CATEGORIA GENERALE DEL DANNO NON PATRIMONIALE E SUOI CONTENUTI TIPICI. ESCLUSIONE DELLA CATEGORIA GENERALE DEL DANNO ESISTENZIALE. INCLUSIONE DI DANNI DI TIPO ESISTENZIALE COME DANNI DA LESIONI DI DIRITTI INVIOLABILI

È il capitolo più delicato e complesso, per la ragione che considera l’intero corpus giurisprudenziale, pone una serie di principi vincolanti anche per i giudici di pace, prosegue nella riforma creando filtri di selezione per la tutela dei diritti umani (con problemi di costituzionalità).

La controriforma si sviluppa in 14 sottoparagrafi, che sviluppano un secondo quadro sinottico a carattere pratico e con esemplificazioni da cui deriva un divieto di cumulo inteso come duplicazione delle domande risarcitorie.

CAPITOLO 4 UN SECONDO SCUDO PER I DIRITTI UMANI. LA RIFORMA DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE CONTRATTUALE DA INADEMPIMENTO ATTRAVERSO IL RISARCIMENTO DEL DANNO NON PATRIMONIALE

È il capitolo più difficile, che ha destato una profonda divisione nella dottrina italiana ed anche europea. È inoltre incompleto in ordine alla casistica, non tenendo conto delle direttive europee e delle codificazioni assicurative, bancarie e dei diritti dei consumatori. Si sviluppa in 10 sottoparagrafi costituenti il terzo quadro sinottico. Ma i paragrafi 4.8, 4.9. e 4.10 pongono PRINCIPI GENERALI ALLA INTERA DISCIPLINA.

CAPITOLO AGGIUNTO: LA RISPOSTA ALLE OTTO DOMANDE.

Il quarto quadro sinottico è a cura e sotto la responsabilità del suo autore, ma contiene utili rinvii ai paragrafi e sottoparagrafi delle Sezioni Unite.

PRIMO QUADRO SINOTTICO.

NUMERO 2 CAPITOLO II PAR. 2 SINO A 2.13.

SCUDO RISARCITORIO PER I DIRITTI UMANI ATTRAVERSO LA LETTURA COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA DELL’ART. 2059 C.C. LA DEFINIZIONE UNIVERSALE DEL DANNO BIOLOGICO.

(Metafora pittorica consigliata: Raffaello, La disputa del sacramento)

  1. GIUSTIFICAZIONE DELLA LETTURA COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA: avviene utilizzando quattro argomenti:

    1. di evoluzione della politica legislativa che aumenta i casi di tutela di danni non patrimoniali;

    2. di evoluzione della giurisprudenza di merito, di legittimità e costituzionale;

    3. in relazione alla distinzione tra danno morale soggettivo e danno non patrimoniale;

    4. in relazione all’emergere della rilevanza di interessi di rango costituzionale, non patrimoniali, essenzialmente riferiti alla persona fisica.

    2.2 a 2.7 COSTRUZIONE SISTEMATICA PER CASI TIPICI finalizzata alla configurazione di una CATEGORIA GENERALE di danno non patrimoniale.

    2.8. IL SISTEMA BIPOLARE NELLA UNITÀ STRUTTURALE E FUNZIONALE DELLO ILLECITO CIVILE. PRINCIPIO PRIMO GENERALE E VINCOLANTE.

    2.9 a 2.11. La relazione tra la ingiustizia del danno e la selezione degli interessi costituzionali e non. La clausola dell’art. 2 Cost. ed il superamento della concezione tradizionale del danno morale transeunte (par. 2.10).

    2.12. Norma di chiusura in relazione alla tipicità dei casi tutelati.

    2.13. Sviluppo o corollario sistematico: la grande categoria del danno non patrimoniale include figure tipiche di sintesi descrittive, dovendosi escludere sottocategorie.La particolare rilevanza del danno biologico come danno complesso a prova scientifica ed utilità della definizione universale data dal codice delle assicurazioni. (Attenzione: si accoglie la sola definizione, non la disciplina speciale).

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    SECONDO QUADRO SINOTTICO.

    LA LOTTA PER IL DANNO ESISTENZIALE E L’EMERGENZA DEI DIRITTI UMANI.

    (metafora pittorica...

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