L'ufficio sindacale nei sottotipi azionari: alcune conclusioni
Autore | Daniela Caterino |
Pagine | 265-278 |
265
CAPITOLO QUINTO
L’UFFICIO SINDACALE
NEI SOTTOTIPI AZIONARI:
ALCUNE CONCLUSIONI
SOMMARIO. 1. Riflessioni conclusive: A) Il sistema delle fonti. - 2. (segue): B)
sintesi dei risultati raggiunti. – 3. Su talune (p iù o meno apparenti) irrazio-
nalità del sistema. – 4. Ancora sulla (mancata) indipendenza e sulla (presun-
ta) inefficienza del collegio sindacale.
1. Riflessioni conclusive: A) Il sistema delle fonti
In apertura dello studio qui condotto mi sono chiesta se le pe-
culiarità del sistema delle regole applicabili ai sindaci di società
quotate determinino una rottura dell’unitarietà dell’istituto nei di-
versi sottotipi azionari, oppure servano semplicemente ad assicura-
re un più efficace ed efficiente perseguimento degli interessi tutela-
ti dall’attività dei sindaci, che resterebbero riconducibili ad obietti-
vi unitari in tutte le s.p.a. Le considerazioni conclusive qui svolte
tentano di rispondere a quell’interrogativo.
Il problema va a mio avviso affrontato in primo luogo avendo
riguardo non solo al confronto puntuale tra le disposizioni – condotto
nei capitoli precedenti – ma altresì alla ricostruzione complessiva delle
fonti normative applicabili ai sindaci di società quotate.
Della sostanziale assenza di un subsistema normativo per
l’ufficio sindacale delle società quotate si è già detto nelle fasi pre-
cedenti dell’indagine: i principi di fondo della disciplina dei sindaci
nel T.U.F. in tema di indipendenza, doveri, responsabilità, imputa-
zione della funzione sono saldamente ancorati all’impianto codici-
stico; le regole sui poteri e le specificità in materia di circolazione
delle informazioni rappresentano null’altro che deroghe puntu ali,
giustificabili essenzialmente in nome dell’adeguatezza organizzati-
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