Sentenza Nº 57964 della Corte Suprema di Cassazione, 21-12-2018

Presiding JudgeMAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2018:57964PEN
Date21 Dicembre 2018
Judgement Number57964
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
NAPOLEONE RENATO nato a NAPOLI il 01/04/1983
GAMBINO ANGELO ANTONIO nato a NAPOLI il 30/11/1993
avverso l'ordinanza del 10/04/2018 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI
udita la relazione svolta dal Consigliere STEFANO APRILE;
sentite le conclusioni del PG DELIA CARDIA che conclude chiedendo il rigetto dei
ricorsi.
udito il difensore avv. Claudio Davino, per Angelo Antonio Gambino e Renato
Napoleone, che conclude riportandosi ai motivi di ricorso chiedendone l'accoglimento.
Penale Sent. Sez. 1 Num. 57964 Anno 2018
Presidente: MAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
Relatore: APRILE STEFANO
Data Udienza: 26/09/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato, il Tribunale di Napoli, in funzione di
tribunale del riesame, ha confermato l'ordinanza emessa dal Giudice per le
indagini preliminari del Tribunale di Napoli in data 2 marzo 2018 con la quale è
stata applicata la misura della custodia cautelare in carcere a Renato
NAPOLEONE per il concorso, con Angelo Antonio Gambino, Francesco Paolo
Russo e Cristiano Pasquale (non attinto da misura), nel duplice omicidio di Ciro
Casone e Vincenzo Ferrante (artt. 81 cpv., 110, 112, primo comma, n. 1, 575,
577, primo comma, n. 3 e n. 4, 61, primo comma, n. 1, cod. pen., 7 I. n. 203 del
1991, in Arzano il 26/02/2014 — Capo A)) e nella detenzione e nel porto delle
due pistole utilizzate per l'agguato (artt. 81 cpv., 110, 61, primo comma, n. 2,
cod. pen., 10, 12 e 14, I. n. 479 del 1974, 7 I. n. 203 del 1991, in Arzano il
26/02/2014 — Capo B)),
Con il medesimo provvedimento è stata dichiarata inammissibile l'istanza di
riesame presentata dall'avv. Rocco Bruno Condoleo nell'interesse di Angelo
Antonio GAMBINO avverso la citata ordinanza.
1.1. Con concorde valutazione da parte dei giudici della cautela, il duplice
omicidio di cui al capo A) è stato così ricostruito.
Casone Ciro e Ferrante Vincenzo vennero uccisi con colpi di arma da fuoco il
24 febbraio 2014 intorno alle ore 18.30 all'interno di un centro estetico di
Arzano. La relazione tecnico-balistica accertava che furono utilizzati proiettili
cr compatibili con due mxii di tipo diverso (cartucce calibro 9x21 e calibro 38
special -ovvero 357 Magnum-).
Dalle dichiarazioni delle persone presenti (Orlando Assunta, titolare del
centro estetico e nipote di Casone Ciro; Di Iannicella Raffaela, vedova di
Casone), dall'intercettazione ambientale tra queste ultime due donne e Patricelli
Elpidio (presente nel centro estetico e «fortunosamente» allontanatosi dal locale
poco prima dell'entrata in azione del commando), dalla intercettazione in carcere
del 28.3.2014 tra Di Iannicella Raffaella e il fratello Di Iannicella Giovanni nonché
dall'estrazione delle immagini registrate da una telecamera esterna della zona
(che riprendeva poco nitidamente il passaggio a piedi dinanzi all'ingresso dei
killer armati e con il casco in testa) si è affermato che a morire per primo fu
Ferrante Vincenzo il quale fu freddato da un killer con un casco che lo colse
mentre era sul lettino del centro estetico. Successivamente entrava dall'esterno
Casone Ciro che, inseguito da un altro killer, veniva ucciso nell'anticamera
dell'esercizio commerciale, alla presenza della moglie Di Iannicella Raffaella che,
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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