Sentenza Nº 57565 della Corte Suprema di Cassazione, 19-12-2018

Presiding JudgePAOLONI GIACOMO
ECLIECLI:IT:CASS:2018:57565PEN
Date19 Dicembre 2018
Judgement Number57565
CourtSesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da
1.
Giallornbardo Giuseppe Antonio, nato a Palermo il 28/06/1976
2.
Drago Ferrante Salvatore, nato a Bagheria il 25/12/1964
avverso la sentenza in data 17/01/2018 della Corte d'appello di Palermo
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Antonio Corbo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto procuratore generale Marco
Dall'Olio, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;
uditi, per i ricorrenti, l'avvocato Salvatore Priola, difensore di Giuseppe Antonio
Giallombardo, nonché gli avvocati Claudio Gallina Montana e Giovanni Aricò,
difensori di Salvatore Drago Ferrante che hanno concluso per l'accoglimento dei
ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza emessa in data 17 gennaio 2018, la Corte di appello di
Palermo, per quanto di interesse in questa sede, in parziale riforma della
Penale Sent. Sez. 6 Num. 57565 Anno 2018
Presidente: PAOLONI GIACOMO
Relatore: CORBO ANTONIO
Data Udienza: 15/11/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
sentenza pronunciata dal Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di
Termini Imerese all'esito di giudizio abbreviato, ha confermato la stessa nella
parte in cui aveva dichiarato la penale responsabilità di Salvatore Drago Ferrante
e Giuseppe Antonio Giallombardo per il reato di acquisto di 4,600 kg. di sostanza
stupefacente del tipo cocaina ed aveva irrogato al primo la pena di dieci anni di
reclusione e di 30.000,00 euro di multa, ed ha, invece, ridotto la pena al secondo
a quattro anni di reclusione e 14.000,00 euro di multa.
Secondo quanto ricostruito dai giudici di merito, gli imputati, agendo in
concorso con altre due persone, all'esito di articolate trattative svolte in Italia
con fornitori argentini, e dirette da Drago Ferrante, avevano acquistato 4,600 kg.
di cocaina da importare in Italia, materialmente ricevuta da Francesco Garifo,
che veniva arrestato presso l'aeroporto di Buenos Aires in possesso della droga
in data 26 settembre 2015, e che era in contatto in particolare con Giallombardo,
il quale gli aveva assicurato le necessarie indicazioni ed il supporto logistico. Le
fonti di prova sono costituite da intercettazioni tra presenti e telefoniche, da
osservazioni e pedinamenti, nonché dalle dichiarazioni confessorie rese al
Pubblico ministero da Drago Ferrante e da Giallombardo dopo il loro arresto.
Salvatore Drago Ferrante è stato condannato con applicazione delle
aggravanti del numero di concorrenti, pari ad almeno tre persone, della
promozione, organizzazione e direzione della cooperazione del reato, e della
recidiva reiterata specifica ed infraquinquennale, nonché della diminuente per il
rito; sono state rigettate le richieste di ritenere il reato in continuazione con
precedenti reati e di concessione delle circostanze attenuanti generiche.
Giuseppe Antonio Giallombardo è stato condannato previa concessione delle
circostanze attenuanti generiche ritenute prevalenti sull'aggravante del numero
di concorrenti.
2.
Hanno presentato ricorso per cassazione avverso la sentenza della Corte
di appello indicata in epigrafe gli avvocati Giovanni Aricò e Claudio Gallina
Montana, quali difensori di fiducia di Salvatore Drago Ferrante, con separati atti
di impugnazione, nonché l'avvocato Salvatore Priola, quale difensore di fiducia di
Giuseppe Antonio Giallombardo.
3.
Il ricorso presentato dall'avvocato Aricò nell'interesse di Salvatore Drago
Ferrante è articolato in quattro motivi.
3.1. Con il primo motivo, si denuncia violazione di legge e vizio di
motivazione, a norma dell'art. 606, comma 1, lett. b) ed e), cod. proc. pen.,
avendo riguardo alla ritenuta efficacia delle rinuncia del difensore ai motivi di
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