Sentenza Nº 57435 della Corte Suprema di Cassazione, 22-12-2017
Court | Prima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia) |
Presiding Judge | BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO |
ECLI | ECLI:IT:CASS:2017:57435PEN |
Date | 22 Dicembre 2017 |
Judgement Number | 57435 |
Subject Matter | PENALE |
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
ADELFIO SALVATORE N. IL 15/11/1927
CALVARUSO GIUSEPPE N. IL 02/11/1977
CAPIZZI SANDRO N. IL 13/06/1981
FRESCHI SALVATORE N. IL 27/07/1976
MULE' MASSIMO N. IL 03/02/1972
PERFETTO GIUSEPPE N.
IL
02/03/1957
RIZZUTO ROSARIO N. IL 07/10/1957
avverso la sentenza n. 2952/2014 CORTE APPELLO di PALERMO,
del 13/01/2016
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/05/2017 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.
che ha concluso per
Penale Sent. Sez. 1 Num. 57435 Anno 2017
Presidente: BONITO FRANCESCO MARIA SILVIO
Relatore: MANCUSO LUIGI FABRIZIO
Data Udienza: 30/05/2017
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Il Pubblico Ministero, Sostituto Procuratore generale della
-
Repubblica presso questa Corte, ha concluso chiedendo la declaratoria di
inammissibilità dei ricorsi.
L'avv. Giovanni Airò Farulla, in difesa del Comune di Palermo, parte
civile, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilità dei ricorsi e
ha depositato conclusioni e nota spese.
L'avv. Fausto Maria Amato, sia in difesa di SOS Impresa Palermo e
di Solidaria SCS Onlus, parti civili, sia, in sostituzione dell'avv. Gaetano
Lanfranca, in difesa della Confcommercio Palermo, parte civile, ha concluso
chiedendo la conferma della sentenza impugnata e ha depositato
conclusioni e note spese.
L'avv. Giovanni Castronovo, per delega dell'avv. Girolamo D'azzò,
difensore dell'imputato Adelfio Salvatore, ha comunicato che costui è
deceduto e, in difesa dell'imputato Mulè Massimo, ha concluso chiedendo
l'annullamento della sentenza impugnata nonché, in via subordinata, la
rimessione alle Sezioni Unite della questione relativa all'aggravante di cui
all'art. 416-bis, sesto comma, cod. pen.
L'avv. Marco Clementi, in difesa di Capizzi Sandro e di Mulè
Massimo, nonché, in sostituzione dell'avv. Calogero Vella, in difesa di
Rizzuto Rosario, ha concluso chiedendo l'annullamento della sentenza
impugnata.
L'avv. Raffaele Bonsignore, in difesa dell'imputato Perfetto
Giuseppe, ha concluso chiedendo raccoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 25 ottobre 2010, il Giudice dell'udienza
preliminare del Tribunale di Palermo, in esito a giudizio abbreviato, così
decideva: dichiarava Adelfio Salvatore, Calvaruso Giuseppe, Freschi
Salvatore, Mulè Massimo, Perfetto Giuseppe, colpevoli del delitto di
associazione di tipo mafioso, di cui all'art. 416-bis, commi primo, terzo,
quarto, quinto, sesto, cod. pen., contestato al capo B), per aver fatto parte
dell'associazione mafiosa denominata
«Cosa Nostra»,
con le aggravanti del
carattere armato dell'associazione e della finalità di assumere o mantenere
il controllo di attività economiche finanziate mediante il prezzo, il prodotto,
il profitto di delitti (commi quarto e sesto del citato articolo); dichiarava
Capizzi Sandro colpevole del delitto di associazione di tipo mafioso, di cui
all'art. 416-bis, commi primo, secondo, terzo, quarto, sesto, cod. pen.,
cod. pen., contestato al capo A), per aver fatto parte dell'associazione
mafiosa denominata
«Cosa Nostra»;
dichiarava Capizzi Sandro e Freschi
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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