Sentenza Nº 57370 della Corte Suprema di Cassazione, 19-12-2018

Presiding JudgePICCIALLI PATRIZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2018:57370PEN
Judgement Number57370
Date19 Dicembre 2018
CourtQuarta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE TRIBUNALE DI SALERNO
nei confronti di:
PISANO MARIO nato a BARONISSI il 08/04/1930
PISANO GUIDO nato a BARONISSI il 28/01/1931
PISANO RENATO nato a SALERNO il 11/09/1939
PISANO CIRO nato a SALERNO il 24/01/1956
PISANO UGO nato a SALERNO il 02/05/1940
avverso l'ordinanza del 14/05/2018 del TRIB. LIBERTA di SALERNO
udita la relazione svolta dal Consigliere UGO BELLINI;
IrM'sentite le conclusioni del PG FELICETTA MARINELLI
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto del ricorso.
L'avvocato SCARLATO GUGLIELMO del foro di SALERNO in difesa di PISANO MARIO,
PISANO RENATO e PISANO UGO si riporta alle memorie depositate.
L'avvocato FOLLIERI ENRICO del foro di FOGGIA in difesa di PISANO CIRO si riporta
alle osservazioni al ricorso depositate.
L'avvocato PISANO PATRIZIA del foro di SALERNO in sostituzione dell'avvocato
LENTINI LORENZO del foro di SALERNO, in difesa di PISANO MARIO si associa.
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Penale Sent. Sez. 4 Num. 57370 Anno 2018
Presidente: PICCIALLI PATRIZIA
Relatore: BELLINI UGO
Data Udienza: 11/10/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.11 Tribunale del Riesame di Salerno con ordinanza assunta nella camera
di consiglio del 14 Maggio 2018, decidendo in sede di rinvio a seguito di
sentenza emessa dalla Terza Sezione della Suprema Corte di Cassazione
del 28.9.2017 n.57958, accoglieva l'appello cautelare proposto da Pisano
Mario, Pisano Guido, Pisano Renato, Pisano Ciro e Pisano Ugo avverso
l'ordinanza con cui il GIP del Tribunale di Salerno aveva rigettato la
richiesta di revoca del provvedimento cautelare del sequestro preventivo
dell'intero impianto produttivo della società Fonderie Pisano & C. s.p.a.
originariamente assunto dal medesimo GIP in data 5.7.2016, e ne
disponeva la restituzione a loro favore quali legale rappresentante il primo
e coamministratori gli altri della suddetta società.
2. Il sequestro era stato disposto a seguito di una serie di notizie di reato
di cui quelle relative a ipotesi di abuso di ufficio e di falso ideologico si
riferivano al procedimento amministrativo, culminato con il provvedimento
dirigenziale n.149 del 26.7.2012 che aveva riconosciuto alla suddetta
azienda l'autorizzazione integrata ambientale (AIA) per la prosecuzione
dell'attività produttiva ritenendone la compatibilità con la disciplina di tutela
ambientale di riferimento.
Nei confronti dei ricorrenti si prospettavano inoltre una serie di violazioni
in materia ambientale quali la realizzazione di scarichi reflui industriali e il
superamento dei valori previsti dalla normativa di settore di cui all'art.137
commi I e V D.Igs. 3 Aprile 2006, la gestione e lo smaltimento illecito di
rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi quali residui della produzione
(ferrosi, fanghi, terre e anime di fonderie), in violazione dell'art.256 stesso
testo normativo, nonché violazione dell'art. 279 D.Lgs. 152/06 per
emissioni in atmosfera non autorizzate e comunque in violazione delle
prescrizioni stabilite nell'autorizzazione integrata ambientale di cui sopra e
comunque in limiti superiori a quelli legali per talune sostanze; si
prospettava inoltre la violazione della norma contravvenzionale di cui
all'art.674 cod.pen. in ragione di emissioni odorigine nauseabonde ed acri
nonché di composti volatili, polveri sottili derivanti dalla combustione delle
sostanze impiegate, nonché la immissione nel fiume Irno di acque
contenenti sostanze inquinanti atte a imbrattare e molestare, nonché il
reato di danneggiamento aggravato di bene pubblico mediante le suddette
immissioni.
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tbk
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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