Sentenza Nº 56338 della Corte Suprema di Cassazione, 14-12-2018

Presiding JudgePRESTIPINO ANTONIO
ECLIECLI:IT:CASS:2018:56338PEN
Judgement Number56338
Date14 Dicembre 2018
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
Sui ricorsi proposti da :
Alletto Giammarco nato a Palermo il 20/7/1992
Autieri Paolo nato a Palermo il 15/10/1983
D'Orso Cristian Giuseppe nato a Palermo il 1/7/1983
Di Miceli Filippo nato a Palermo il 31/7/1970
Filpo Giovanni nato a Palermo il 26/2/1987
Lo Giudice Filippo nato a Palermo il 27/10/1990
Lo Piccolo Vincenzo nato a Carini (PA) il 27/4/1961
Mirino Andrea nato a Palermo il 9/6/1991
Saitta Salvatore nato a Palermo il 13/11/1981
Stancampiano Dario nato a Palermo il 16/2/1954
Stancampiano Michele nato a Palermo il 20/3/1972
visti gli atti, la sentenza impugnata ed i ricorsi
udita la relazione svolta dal consigliere dott. Lucia Aielli
Penale Sent. Sez. 2 Num. 56338 Anno 2018
Presidente: PRESTIPINO ANTONIO
Relatore: AIELLI LUCIA
Data Udienza: 05/10/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale dott.
Giulio Romano che ha concluso chiedendo l'inammissibilità dei ricorsi di
Stancampiano Dario e Alletto Giammarco ed il rigetto di tutti gli altri ricorsi;
uditi i difensori avv. Giada Traina in sostituzione dell'avv. Salvatore Traina per
Alletto Giammarco; avv. Giada Traina in sostituzione dell'avv. Francesco Oddo
per Di Miceli Filippo; avv. Giada Traina in sostituzione dell'avv. Gioacchino Berna
per Saitta Salvatore; avv. Andrea Salustri per Autieri Paolo e D'Orso Cristian
Giuseppe Salvatore; avv. Domenico La Blasca in sostituzione dell'avv. Domenico
Trinceri per Lo Giudice Filippo; avv. Marco Clementi per Filpo Giovanni; avv.
Domenico La Blasca per Mirino Andrea i quali si sono riportati ai motivo di ricorso
chiedendone l'accoglimento.
Premesso in fatto
1. Con sentenza del 27/10/2017 la Corte d'appello di Palermo in parziale riforma
della sentenza del GUP del Tribunale di Palermo del 23/6/2016, ha assolto Alletto
Giammarco dai reati a lui ascritti ai capi 14) e 16), Stancampiano Dario dal reato
a lui ascritto al capo 45 ) e Stancampiano Michele dal reato a lui ascritto al capo
1) della originaria imputazione, per non aver commesso i fatti, riducendo le
relative pene; ha ridotto la pena inflitta a D'Orso Cristian Giuseppe, eliminando
le pene accessorie applicate ad Alletto, D'Orso e Stancampiano Dario, nonché la
misura di sicurezza applicata a Stancampiano Michele nei confronti del quale ha
sostituito la pena accessoria dell'interdizione perpetua, originariamente
applicata, con quella dell'interdizione dai pubblici uffici per la durata di anni
cinque; ha dichiarato inammissibile l'appello di Mirino Andrea e confermato, nel
resto, l'impugnata sentenza.
Condividendo sostanzialmente la decisione del giudice di primo grado, la Corte
d'appello ha ritenuto integrate più fattispecie di reato di cui all'art. 416 c.p.
(contestate ai capi 1, 2, 3) ed i singoli reati fine ( artt. 615 quater c.p., 55 D.Igs.
231/2007, 648 bis c.p.), alcuni dei quali aggravati dall'art. 4 L. 146/2006,
ritenendo provato che gli imputati si erano associati tra loro al fine di
commettere una serie di reati di ricettazione, utilizzo indebito di carte di credito,
riciclaggio, con l'aggravante della transnazionalità ovvero con il contributo di un
gruppo criminale organizzato impegnato in attività criminali in più di uno Stato.
La fattispecie associativa, declinata nelle forme dell'organizzazione o della mera
partecipazione in relazione allo specifico ruolo svolto dai singoli associati, si
caratterizzava per il fatto che gli imputati si attivavano per procurare i terminali
POS necessari per l'utilizzo di codici e di carte di credito clonate, per mezzo dei
quali venivano effettuate transazioni fraudolente che procuravano ai singoli
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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