Sentenza Nº 53652 della Corte Suprema di Cassazione, 23-12-2014

Presiding JudgeESPOSITO ANTONIO
ECLIECLI:IT:CASS:2014:53652PEN
Date23 Dicembre 2014
Judgement Number53652
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
su ricorso proposto da:
1.
BONASORTA VINCENZO nato il 28/05/1970;
2.
GULLUNI DOMENICO nato il 02/02/1987;
3.
LA ROSA SANTO nato il 17/01/1967;
4.
PLATEROTI VINCENZO nato il 11/03/1969;
5.
ROMAGNOSI COSIMO nato 22/09/1983;
6.
PLATEROTI SALVATORE nato il 06/12/1990;
avverso la sentenza del 05/02/2014 della Corte di Appello di Reggio
Calabria;
Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;
udito il Procuratore Generale in persona del dott. Aurelio Galasso che ha
concluso per l'inammissibilità dei ricorsi di Plateroti Vincenzo e
Romagnosi, rigetto per i restanti ricorsi con rettifica della pena
pecuniaria per il solo Plateroti Salvatore;
uditi i difensori avv.to
Domenico Infantino (anche in sostituzione degli
avv.ti Vincenzo Nico D'Ascola, difensore di Gulluni e Bonasorta e
Domenico Alvaro difensore di Plateroti Salvatore) per Bonasorta e
Penale Sent. Sez. 2 Num. 53652 Anno 2014
Presidente:
Relatore:
Data Udienza:
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Plateroti Salvatore e avv.to
Renato Vigna per La Rosa e Romagnosi che
hanno concluso per l'accoglimento dei ricorsi
FATTO
1. Con sentenza del 05/02/2014, la Corte di Appello di Reggio
Calabria - pur rideterminando
in melius
il trattamento sanzionatorio -
confermava la sentenza con la quale, in data 27/04/2012, il Tribunale di
Palmi aveva ritenuto BONASORTA Vincenzo, GULLUNI Domenico, LA
ROSA Santo, PLATEROTI Salvatore, PLATEROTI Vincenzo e ROMAGNOSI
Cosimo colpevoli in concorso con Piromalli Girolamo (giudicato
separatamente), del seguente delitto:
«art. 81, 56, 629 cpv. c.p., 7 L.
203/91 perchè, in concorso tra loro, compivano atti idonei diretti in
modo non equivoco a costringere Vadalà Serafino e Vadalà Francesco cl.
41 imprenditori di Gioia Tauro, titolari della "Vadalà Due srl" con sede in
Gioia Tauro sulla SS 111, operante nel settore della fornitura di articoli
di arredamento ed accessori per supermercati e bar, con implicite e
reiterate minacce, consistite, tra l'altro, nell'avvalersi della forza
intimidatoria derivante dalla vicinanza alla cosca Piromalli di alcuni di
essi, a versare una somma di denaro corrispondente ad euro 30.000,00
e, quindi a procurarsi un ingiusto profitto con pari danno per le persone
offese.
In particolare:
1) nel febbraio e nel marzo del 2010 Platerotí Vincenzo e La Rosa
Santo si presentavano in due diverse circostanze presso i locali della
"Vadalà Due s.r.l"; nella prima occasione il La Rosa, dopo aver fatto
intendere di essere a
conoscenza
del fatto che i fratelli Vadalà avevano
acquistato un terreno, confinante con la sede della concessionaria
Toyota di Gioia Tauro, chiedeva a Vadalà Serafino chi fossero i suoi
"amici", quindi, dopo aver precisato che "le regole sono cambiate", lo
invitava a "cercare gli amici" ai quali rivolgersi e contestualmente, con
un cenno della testa gli indicava il distributore Agip, sito sulla S.S. 18,
notoriamente riconducibile alla cosca Piromalli, operante in Gioia Tauro
e territori limitrofi; nella seconda occasione il La Rosa chiedeva
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
insistentemente a Vadalà Serafino se si fosse rivolto a qualcuno per
mettersi in contatto con loro, evidenziandogli che nessuno si era
presentato per chiedere quanto i Vadalà avrebbero dovuto versare
("avete parlato? Con chi? Perchè nessuno è venuto a trovarci?");
2)
nel marzo 2010 La Rosa Santo si presentava nuovamente presso i
locali della "Vadalà Due s.r.1" e, dopo avere chiesto a Vadalà Serafino
"ma con chi avete parlato? Perchè ancora non è venuto nessuno a
trovarci", aggiungeva, con tono chiaramente minaccioso, "è meglio che
Io facciate"; poi, rispondendo alla domanda del Vadalà, il quale gli aveva
chiesto "chi vi manda?", scriveva su un biglietto di carta il nome di
"Mommo Piromani", quindi si allontanava.
3)
In data 21.04.10 La Rosa Santo e Piromani Girolamo, detto
"Momnmo", si presentavano presso i locali della "Vadalà Due s.r.l.";
nella circostanza il Piromalli, dopo aver profferito all'indirizzo del Vadalà
Serafino la frase "voi non mi conoscete, io invece conosco voi e vostro
fratello", affermava che í Vadalà, acquistando il terreno confinante con
la sede della concessionaria Toyota di Gioia Tauro, gli avevano arrecato
un non meglio precisato danno, per cui chiedeva che gli stessi
versassero entro la settimana successiva una somma di denaro,
indicandone l'importo a voce bassa (per cui la p.o. non riusciva a
sentire) e contestualmente mostrando le tre dita della mano destra. Poi,
dopo avere aggiunto che si sarebbe fatto risentire lui, si allontanava.
4)
In data 22.09.10 Platerotí Vincenzo e Plateroti Salvatore si
presentavano presso i locali della "Vadalà Due s.r.l." chiedendo un
preventivo relativo all'acquisto di attrezzatura per una pizzeria. Il giorno
24.09.10 il preventivo veniva ritirato da Plateroli Salvatore, il quale,
dopo averlo letto, diceva a Vadalà Francesco cl. 86 (figlio di Vadalà
Serafino) che il prezzo proposto (euro 14.752,70 + IVA) era conveniente
e che avrebbero quasi certamente perfezionato l'acquisto; infine
aggiungeva che, in realtà, l'attrezzatura in questione serviva a suo
cugino Piromalli Girolamo e chiedeva a Vadalà Francesco se lo
conoscesse (mio cugino è Mommo Piromalli. Lo conosci?).
3
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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