Sentenza Nº 51152 della Corte Suprema di Cassazione, 09-11-2018

Presiding JudgeCARCANO DOMENICO
ECLIECLI:IT:CASS:2018:51152PEN
Judgement Number51152
Date09 Novembre 2018
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da
Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di appello di Catania
e da
Impeduglia Salvatore, nato a Ragusa il 27/06/1979
avverso la sentenza del 10/05/2016 della Corte di assise di appello di Catania
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Angela Tardio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Mariella
de Masellis, che conclude chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza
impugnata limitatamente al concorso anomalo e il rigetto nel resto;
udito per il ricorrente Impeduglia l'avvocato Flavio Sinatra, che conclude per
l'accoglimento del ricorso e per la declaratoria di inammissibilità del ricorso del
Procuratore generale.
Penale Sent. Sez. 1 Num. 51152 Anno 2018
Presidente: CARCANO DOMENICO
Relatore: TARDIO ANGELA
Data Udienza: 10/07/2017
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
La Corte di assise di Catania, con sentenza del 16 giugno 2015, ha
dichiarato Innpeduglia Salvatore colpevole del delitto di omicidio volontario in
danno di Andrijoiu Sevastian, commesso in concorso con Vlad Tornita, giudicato
separatamente, aggravato ai sensi dell'art. 577 n. 4 in relazione all'art. 61 n. 4
cod. pen. per avere agito con crudeltà nei confronti della vittima, e lo ha
condannato alla pena dell'ergastolo, oltre alle pene accessorie di legge,
all'applicazione della misura di sicurezza della libertà vigilata per un periodo non
inferiore ad anni tre e alla condanna al risarcimento del danno in favore delle
costituite parti civili da liquidarsi in separato giudizio civile e al pagamento di una
provvisionale per ciascuna di esse.
2.
Con sentenza del 10 maggio 2016 la Corte di assise di appello di Catania,
in riforma della sentenza di primo grado, appellata dall'imputato, ha applicato la
diminuente di cui all'art. 116, secondo comma, cod. pen., ritenuta equivalente
alla contestata aggravante, rideterminando la pena in anni ventuno di reclusione.
3.
La Corte di secondo grado riprendeva, sintetizzandola, la ricostruzione
degli eventi e delle circostanze in cui era avvenuto l'omicidio, svolta dalla Corte
di primo grado sulla base delle emergenze delle fonti di prova acquisite e dei fatti
asseverati con la sentenza di condanna, divenuta definitiva, emessa all'esito del
giudizio abbreviato nei confronti del correo Vlad Tornita, procedendo dalla
circostanza che la sera del 13 gennaio 2013 l'imputato Impeduglia aveva
accompagnato, a bordo di un'auto Ford Fiesta, il detto Vlad presso il domicilio
della vittima Andrijoiu nelle campagne di Granieri, in agro di Caltagirone.
3.1. L'incontro tra i due cittadini rumeni era subito degenerato in una furiosa
lite, nel cui corso Vlad aveva sferrato nove fendenti di ascia alla testa di
Andrijoiu, già aggredito e pesantemente percosso con pugni e calci con la
partecipazione dell'imputato.
Il concorso di quest'ultimo nell'omicidio volontario era stato correlato nella
sentenza di primo grado al fatto che lo stesso con la propria azione volontaria,
esplicatasi partecipando a tutte le fasi dell'aggressione (tranne l'ultima),
protrattasi per ampio arco temporale (circa due ore), e inferendo percosse
all'aggredito, aveva contribuito ad annientarne le difese e consentito al correo di
realizzare il fatto tipico, apportando le lesioni che avevano determinato l'evento
mortale.
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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