Sentenza Nº 51036 della Corte Suprema di Cassazione, 30-11-2016

Presiding JudgeDAVIGO PIERCAMILLO
ECLIECLI:IT:CASS:2016:51036PEN
Date30 Novembre 2016
Judgement Number51036
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
Sui ricorsi proposti da:
1)
Alvaro Carmine, nato a Sinopoli il 16/06/1953,
2)
Alvaro Domenico, nato a Sinopoli il 09/12/1937,
3)
Alvaro Nicola, nato a Oppido Mamertina il 17/06/1982,
4)
Alvaro Paolo, nato a Sinopoli il 05/06/1965,
5)
Alvaro Stefano, nato a Taurianova il 07/02/1980,
6)
Dalmato Antonio, nato a Reggio Calabria il 18/04/1984,
7)
Grillone Maurizio, nato a Reggio Calabria il 25/11/1972,
8)
Romeo Felice Antonio, nato a Reggio Calabria il 07/02/1962,
9)
Salerno Rocco, nato a Sinopoli il 28/06/1945,
10)
Dalmato Francesco, nato a Sinopoli il 12/09/1961,
11)
Alvaro Giuseppe, nato a Cinquefrondi il 10/11/1982,
avverso la sentenza del 25/06/2015 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
udito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore generale Luigi
Birritteri, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità dei ricorsi;
uditi i difensori:
1
Penale Sent. Sez. 2 Num. 51036 Anno 2016
Presidente: DAVIGO PIERCAMILLO
Relatore: SGADARI GIUSEPPE
Data Udienza: 08/11/2016
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
avv. Antonio Attinà, anche in sostituzione dell'avv. Antonio Managò, per Carmine
Alvaro, Giuseppe Alvaro, Nicola Alvaro, Stefano Alvaro, Antonio Dalmato,
Francesco Dalmato e Rocco Salerno;
avv. Guido Contestabile e Giuseppe Lo Presti, per Paolo Alvaro,
avv. Domenico Alvaro, per Domenico Alvaro,
avv. Lorenzo Gatto, per Grillone Maurizio,
avv. Dario Masini, per Giuseppe Alvaro,
avv. Antonio Mazzone e Domenico Vadalà, per Felice Antonio Romeo,
che hanno chiesto l'accoglimento dei ricorsi;
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza in epigrafe, la Corte di Appello di Reggio Calabria, decidendo
su rinvio della Corte di cassazione, disposto con sentenza del 15/02/2013 della
Sesta Sezione Penale, in parziale riforma della sentenza del GUP del Tribunale di
Reggio Calabria del 7 aprile 2010, riteneva responsabili:
-
Carmine Alvaro, dei reati di associazione di stampo mafioso con funzioni
direttive di cui al capo 1) e di riciclaggio aggravato ex art. 7 L. n. 203 del 1991 di
cui al capo 4), rideterminando la pena, a titolo di continuazione con precedente
sentenza irrevocabile, in anni quattro di reclusione;
- Domenico Alvaro, del reato di procurata inosservanza di pena aggravato
dall'art. 7 L. n. 203 del 1991 di cui al capo 5), concedendogli il beneficio della
sospensione condizionale della pena di anni due di reclusione ed euro 400,00 di
multa;
-
Giuseppe Alvaro, dei reati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso
di cui al capo 2), di riciclaggio aggravato dall'art. 7 L. n. 203 del 1991 di cui al
capo 4) e di porto e detenzione di armi comuni da sparo di cui al capo 6), ed
esclusa, quanto a tale ultima imputazione, l'aggravante di cui all'art. 7 L. n. 203
del 1991, rideterminava la pena in anni sette, mesi quattro di reclusione ed euro
8.000,00 di multa;
- Paolo Alvaro, dei reati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso di
cui al capo 2), in esso assorbita la condotta di cui al capo 5) e di riciclaggio
aggravato dall'art. 7 L. n. 203 del 1991 di cui al capo 4), rideterminando la pena
in anni sei, mesi otto di reclusione ed euro 6.000,00 di multa;
-
Stefano Alvaro, del reato di partecipazione ad associazione mafiosa di cui al
capo 2), rideterminando la pena, a titolo di continuazione con precedente
sentenza irrevocabile, in anni quattro e mesi quattro di reclusione;
-
Alvaro Nicola, dei reati di partecipazione ad associazione di stampo mafioso di
cui al capo 2) e di riciclaggio aggravato dall'art. 7 L. n. 203 del 1991 di cui al
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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