Sentenza Nº 50365 della Corte Suprema di Cassazione, 07-11-2018

Presiding JudgeIASILLO ADRIANO
ECLIECLI:IT:CASS:2018:50365PEN
Judgement Number50365
Date07 Novembre 2018
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
1)
AVOLA SALVATORE, nato il 26/10/1972;
2)
Marasco Carmine, nato il 11/07/1965;
3)QUADRINO Aldo, nato il 02/11/1961;
4)AVOLA Vincenza, nata il 03/06/1979;
5)IMPERATO Antonio, nato il 07/01/1959;
6)SCARALLO Salvatore, nato il 25/05/1965;
Avverso la sentenza n. 55/2016 della Corte di Assise di Appello di Roma in data
01/03/2017;
Visti gli atti e il ricorso;
Udita la relazione svolta dal Consigliere dott. Antonio Minchella;
Penale Sent. Sez. 1 Num. 50365 Anno 2018
Presidente: IASILLO ADRIANO
Relatore: MINCHELLA ANTONIO
Data Udienza: 07/05/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Udite le conclusioni del Procuratore Generale, in persona del dott. Elisabetta Ceniccola,
che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilità dei ricorsi di Avola Salvatore ed Imperato
Antonio e il rigetto degli altri ricorsi;
Uditi i difensori Avv. Antonio Salerno per Avola Salvatore ed Avola Vincenza, Avv. Aldo
Minghelli per Marasco Carmine, Avv. Carmine D'Onofrio per Imperato Antonio, Avv.
Carmine Aloja per Scarallo Salvatore ed Avv. Domenico Oropallo per Quadrino Aldo,
che hanno insistito per l'accoglimento dei motivi dei rispettivi ricorsi;
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 26/02/2016 il GUP del Tribunale di Latina, in esito a rito
abbreviato, condannava per omicidio e rapina Quadrino Aldo e Scarallo Salvatore alla
pena di anni venti di reclusione e Avola Salvatore, Marasco Carmine e Imperato
Antonio alla pena di anni trenta di reclusione nonché condannava Avola Vincenza per
rapina alla pena di anni sei di reclusione ed C 800,00 di multa. Si legge in sentenza
che in data 08/02/2015 Barlone Patrizio Faustino restava vittima di omicidio nella sua
abitazione in Monte San Biagio: dai rilievi medico-legali emergeva un delitto compiuto
con efferatezza, poiché la vittima era stata aggredita con calci e pugni e, una volta
caduta al suolo, veniva investita da una gragnuola di calci al capo ed al torace che
provocavano diverse fratture; nel corso dell'aggressione una mano aveva anche
stretto violentemente il collo della vittima, provocando la rottura della cartilagine
tiroidea; infine, al soggetto era stata applicata sugli orifizi respiratori una sciarpa
serrata fortemente, che aveva ostruito il passaggio di aria determinando un'asfissia
meccanica violenta che provocava la morte per soffocamento; le indagini appuravano
presto che la vittima prestava somme di danaro e talora simulava la carica di prelato
promettendo, dietro compenso, assunzioni lavorative; si acquisivano immagini
videoregistrate di un sistema di vigilanza posto nei pressi dell'abitazione della vittima
e si sequestrava documentazione varia, tra cui l'agenda della vittima con alcune
registrazioni; infine si acquisivano le dichiarazioni di tale Paolella Antonello e tabulati
telefonici. Dal compendio investigativo la vicenda veniva così ricostruita:
probabilmente il 29/08/2014 l'imputato Quadrino Aldo aveva ricevuto in prestito dal
Barlone la somma di C 25.000,00 ma quegli, non potendo restituire il prestito, aveva
progettato una rapina ai danni del Barlone medesimo; il progetto era stato elaborato
insieme a Scarallo Salvatore, il quale aveva reclutato gli esecutori materiali, e cioè gli
altri imputati; in data 06/02/2015 si svolgeva presso il frantoio del Quadrino una
riunione pianificatoria, alla quale partecipavano tutti gli imputati nonché anche
Paolella Antonello, il quale, in un primo momento, avrebbe dovuto prendere parte alla
rapina: costui, però, preso atto del progetto, si avvedeva della presenza di una pistola
poggiata sulla scrivania del Quadrino e veniva colto da forte timore per le connotazioni
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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