Sentenza Nº 49817 della Corte Suprema di Cassazione, 23-11-2016

Presiding JudgeSIOTTO MARIA CRISTINA
ECLIECLI:IT:CASS:2016:49817PEN
Judgement Number49817
Date23 Novembre 2016
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
TUSHAJ AGOSTIN, n. 1'08/11/1986;
avverso la sentenza n. 61/2014 CORTE ASSISE APPELLO di MILANO, del 10/02/2015;
udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere dott. Aldo Esposito;
Udito il Procuratore generale in persona del dr. Piero Gaeta, che chiedeva il rigetto del
ricorso;
udita la difesa delle parti civili che si riportava alla richiesta del Procuratore generale e
chiedeva la liquidazione delle spese di giudizio;
udito l'avv. Massimo Teti per il ricorrente, che chiedeva l'accoglimento del ricorso;
Penale Sent. Sez. 1 Num. 49817 Anno 2016
Presidente: SIOTTO MARIA CRISTINA
Relatore: ESPOSITO ALDO
Data Udienza: 12/04/2016
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza del 10/02/2015 la Corte di assise di appello di Milano confermava la
sentenza, emessa in sede di giudizio abbreviato, del G.I.P. del Tribunale di Monza del
19/05/2014 di condanna di Tushaj Agostin alla pena di anni 14 e mesi 8 in ordine al rea-
to di cui all'art. 575 cod. pen. (omicidio di Mansour Mohamed Ibrahim Nabbi, deceduto in
Como il 25/01/2013).
2.
Tushaj Agostin è imputato del delitto di omicidio volontario, perché, colpendo ripetu-
tamente Mansour Mohammed Ibrahim Nabbi Karim alla testa e al volto con una mazza da
baseball, gli cagionava lesioni personali gravissime, che ne determinavano lo stato di co-
ma e successivamente la morte.
Il Tushaj era stato inizialmente imputato del tentato omicidio del Mansour e condanna-
to con sentenza del G.I.P. di Monza in data 27/11/2012. A seguito del decesso della vit-
tima e su impugnazione della Procura generale milanese, la Corte d'appello di Milano -
investita del gravame - con sentenza del 18/07/2013, dichiarava la nullità della pronun-
cia di primo grado ex art. 521, comma 2, cod. proc. pen. e disponeva la trasmissione de-
gli atti al P.M., che esercitava l'azione penale per il delitto di cui all'art. 575 cod. pen..
Con sentenza del 19/05/2014, il G.I.P. presso il Tribunale di Monza affermava la re-
sponsabilità dell'imputato per tale reato e lo condannava alla pena di anni 14 e mesi otto
di reclusione ed al risarcimento dei danni in favore delle parti civili.
3.
Il Tushaj era riconosciuto quale autore del reato da una pluralità di testi ed ammet-
teva di avere colpito la vittima con una mazza da baseball nelle circostanze riportate nel
capo di imputazione.
Attorno alle 16.00 del 04/06/2012 una ragazza bionda, entrata nel "Blu bar", ove si
trovava la vittima con due connazionali, aveva chiesto alla stessa" perché le avesse fatto
questo". In risposta il Mansour le gettava addosso delle bustine di zucchero, invitandola a
tacere, e poi si allontanava dal bar coi suoi amici.
Dalle molteplici testimonianze assunte emergeva che, attorno alle ore 20.50, un uomo,
poi identificato per il Tushaj, era sceso da un'autovettura Fiat Punto grigia con una mazza
da baseball. Lo stesso affrontava il Mansour, colpendolo ripetutamente al capo e con tale
violenza da spezzare la mazza; quindi, ne raccoglieva un pezzo e continuava a colpire la
vittima, poi caduta a terra, allontanandosi successivamente e lasciandola in un lago di
sangue.
A bordo dell'autovettura si trovava anche la ragazza bionda, che ne era scesa, tenen-
dosi il braccio destro con la mano. Uno dei due amici del Mansour, Abdel Bar Khaled, di-
chiarava di avere assistito all'aggressione verbale della ragazza nei confronti della vitti-
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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