Sentenza Nº 49067 della Corte Suprema di Cassazione, 11-12-2015

Presiding JudgeGIORDANO UMBERTO
ECLIECLI:IT:CASS:2015:49067PEN
Judgement Number49067
Date11 Dicembre 2015
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
IMPASTATO ANDREA N. IL 19/01/1948
avverso la sentenza n. 4019/2013 CORTE APPELLO di PALERMO,
del 14/03/2014
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 10/07/2015 la
Consigliere Dott. RAFFAELLO MAGI
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.
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Penale Sent. Sez. 1 Num. 49067 Anno 2015
Presidente: GIORDANO UMBERTO
Relatore: MAGI RAFFAELLO
Data Udienza: 10/07/2015
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza resa in data 20 marzo 2013 il GUP del Tribunale di Palermo, in
sede di giudizio abbreviato, ha affermato la penale responsabilità di Impastato
Andrea, classe 1948, in rapporto al delitto di concorso esterno in associazione
mafiosa (artt. 110 e 416
bis
cod.pen.), così qualificata l'originaria imputazione di
partecipazione alla associazione mafiosa denominata 'Cosa nostra', con le
circostanze aggravanti di cui al co.4 e al co.6 dell'art. 416
bis
cod.pen. .
Quanto al trattamento sanzionatorio, il GUP riconosciuta la continuazione tra il
fatto oggetto di giudizio (reputato il più grave) e quello già giudicato con
sentenza emessa dalla Corte di Appello di Palermo in data 8 giugno 2005
(definitiva il 17.1.2007) e calcolata la diminuente correlata alla scelta del rito
condannava Impastato Andrea alla pena complessiva di anni otto e mesi quattro
di reclusione, pene accessorie come per legge nonchè misura di sicurezza della
libertà vigilata per anni tre (nella decisione già irrevocabile la condanna per
concorso esterno sino al 14 ottobre 2002 era stata inflitta per anni quattro di
reclusione, mentre nel reato continuato, degradata a reato satellite, incide nella
misura di mesi quattro, nde).
La contestazione elevata nei confronti di Impastato Andrea risulta così descritta
in fatto « in particolare, per avere gestito affari e imprese nell'interesse degli
esponenti di vertice della associazione mafiosa, tra i quali Provenzano Bernardo e
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Lo Piccolo Salvatore, ottenendo in tal modo il sostegno per l'inserimento delle
proprie società - operanti nel settore della produzione e della vendita del
calcestruzzo - in alcuni tra i più importanti lavori pubblici svolti nelle zone della
provincia di Palermo controllate dai predetti esponenti mafiosi, tra i quali i lavori
per il porto di Balestrate e quello per il cd. raddoppio ferroviario; in Palermo,
Cinisi, Carini e altre parti del territorio nazionale a decorrere dal 13 dicembre del
2003».
2.
La Corte di Appello di Palermo, con sentenza emessa in data 14 marzo 2014
in parziale riforma della decisione di primo grado riduceva la pena complessiva -
inflitta per il reato continuato - ad anni cinque e mesi otto di reclusione, per le
condotte poste in essere fino al dicembre dell'anno 2007, con assoluzione
dell'imputato dalla contestazione per il periodo successivo perchè il fatto non
sussiste.
2.1 Quanto alle valutazioni espresse nella decisione di secondo grado, le stesse
muovono da una ricostruzione complessiva degli elementi di fatto acquisiti
durante le indagini e durante la celebrazione del rito abbreviato - con
integrazione probatoria - in primo grado.
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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