Sentenza Nº 48461 della Corte Suprema di Cassazione, 04-12-2013

• Presiding Judge: DE ROBERTO GIOVANNI
• ECLI: ECLI:IT:CASS:2013:48461PEN
• Judgement Number: 48461
• Date: 04 Dicembre 2013
• Court: Sesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
• Subject Matter: PENALE

SENTENZA

sul ricorso presentato dal

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Palermo

nel procedimento nei confronti di

1.

Fontana Matteo, nato a Castellamare del Golfo il 05/07/1958

2.

Rugeri Diego, nato ad Alcamo il 21/09/1980

3.

Sottile Michele, nato a Castellamare del Golfo il 31/05/1962

nonché sui ricorsi presentati dai predetti

1.

Fontana Matteo,

2.

Rugeri Diego, sopra generalizzati,

e da

3.

Cacciatore Francesco, nato a Castellamare del Golfo il 01/01/1950

4.

Mulè Claudio, nato ad Erice il 25/09/1978

avverso la sentenza del 15/11/2012 della Corte di appello di Palermo;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Alfredo

P. Viola, che ha concluso chiedendo, in accoglimento del ricorso del P.G.,

Penale Sent. Sez. 6 Num. 48461 Anno 2013

Presidente: DE ROBERTO GIOVANNI

Relatore: APRILE ERCOLE

Data Udienza: 28/11/2013

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

l'annullamento con rinvio della sentenza nei confronti del Rugeri limitatamente al

capo 6) ed il rigetto nel resto del ricorso del P.G.; per il Fontana l'annullamento

senza rinvio perché il fatto non sussiste; il rigetto dei ricorsi del Rugeri e del

Cacciatore; l'inammissibilità del ricorso del Mulè;

uditi per le parti civili Termoplast s.r.I., comune di Castellamare del Golfo e

Associazione antiracket e antiusura alcamese, in persona dei rispettivi

rappresentanti

pro tempore,

l'avv. Alessandro Finazzo, che ha concluso

chiedendo l'accoglimento del ricorso del P.G. ed il rigetto di quelli degli imputati;

uditi per gli imputati l'avv. Alessandro Capograssi per il Fontana, l'avv. Giuseppe

Oddo per il Rugeri, l'avv. Nicolò Gervasi per Michele Sottile e l'avv. Maurizio Lo

Presti per il Mulè, che hanno concluso chiedendo rispettivamente

l'inammissibilità o il rigetto del ricorso del P.G., e, in accoglimento dei propri

ricorsi, l'annullamento della sentenza impugnata.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Palermo riformava

parzialmente la pronuncia di primo grado del 19/05/2011 del Tribunale della

stessa città:

- assolvendo Michele Sottile dal reato di cui all'art. 416

bis,

commi 1, 2, 3, 4 e 5,

cod. pen., ascrittogli al capo 2) dell'imputazione, per avere continuato a fare

parte, dal dicembre 1998 al 13/07/2004, dell'associazione armata di tipo mafiosa

denominata 'cosa nostra', quale appartenente alla famiglia mafiosa di

Castellammare del Golfo, mettendosi reiteratamente e in modo continuativo e

stabile a disposizione dell'organizzazione, e partecipando attivamente alle fasi

deliberative, organizzative ed esecutive di atti delittuosi finalizzati al

perseguimento dei fini della predetta organizzazione, avvalendosi della forza di

intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento ed

omertà che ne deriva; in particolare per avere il Sottile veicolato informazioni

essenziali per la commissione di delitti scopo dell'associazione mafiosa;

- dichiarando non doversi procedere nei confronti di Francesco Cacciatore in

relazione al reato di cui agli artt. 81, 110 e 323 cod. pen., 7 d.l. n. 152 del 1991,

ascrittogli, in concorso con altri, al capo 15) dell'imputazione (per avere, in

epoca compresa tra il settembre ed il dicembre 2003, Antonino Palmieri, quale

dirigente dell'ufficio tecnico del comune di Castellammare del Golfo, e Vincenzo

Bonventre, quale responsabile del settore abusivismo e condono del predetto

comune, violando norme di legge e, in particolare, omettendo di adottare i

provvedimenti di sospensione dei lavori e di demolizione, dopo aver constatato

l'esistenza di lavori abusivamente in corso sull'immobile gestito dal Cacciatore,

2

Corte di Cassazione - copia non ufficiale