Sentenza Nº 47396 della Corte Suprema di Cassazione, 29-11-2013

Presiding JudgeGENTILE DOMENICO
ECLIECLI:IT:CASS:2013:47396PEN
Date29 Novembre 2013
Judgement Number47396
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
Di Paoli Davide,
nato a Napoli il 14.1.1966;
Migliore Antonio Marcello
nato
a
Napoli
1
1
11.5.1963;
Lattanzi Francesco Saverio
nato a Napoli il
29.11.1957;
Veneruso Alberto
nato a Napoli il 24.9.1969;
avverso la sentenza della Corte di Appello di
Napoli, in data 9 luglio 2012, di riforma della
sentenza del G.U.P. del Tribunale di Napoli, in
data 30 maggio 2011;
Visti gli atti, la sentenza denunziata e il
ricorso;
Penale Sent. Sez. 2 Num. 47396 Anno 2013
Presidente: GENTILE DOMENICO
Relatore: FIANDANESE FRANCO
Data Udienza: 26/09/2013
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal
consigliere dott. Franco Fiandanese;
Udito il pubblico ministero in persona del
sostituto procuratore generale dott. Pietro Gaeta,
che ha concluso per l'inammissibilità dei ricorsi
di Di Paoli, Migliore e Lattanzi, e per il rigetto
del ricorso di Veneruso;
Uditi i difensori, avv.ti Giuseppe Ricciulli, per
gli imputati Migliore e Lattanzi, Leone Zeppieri,
per l'imputato Veneruso, Franco Carlo Coppi per gli
imputati Di Paoli e Veneruso, Giuseppe Fabrizio,
per l'imputato Di Paoli, i quali hanno chiesto
l'accoglimento dei rispettivi ricorsi.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Il G.U.P. del Tribunale di Napoli, con sentenza in
data 30 maggio 2011,
in esito a giudizio
abbreviato, dichiarava la responsabilità di
Migliore Antonio Marcello in relazione ai reati di
cui agli artt. 416, 628, commi 1 e 3 n.1 e 2, 605
c.p., di Lattanzi Francesco in relazione ai reati
di cui agli artt. 628, commi 1 e 3 n.1 e 2, 605
c.p., di Di Paoli Davide in relazione ai reati di
cui agli artt. 416 e 615 bis c.p., di Veneruso
Alberto in relazione al reato di cui all'art. 615
bis c.p.
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
Il presente processo trae origine da una più vasta
e complessa indagine che, inizialmente, ha preso le
mosse dalla figura di Savarese Giuseppe Valerio,
ufficiale di P.G. in servizio presso la DIA di
Napoli, per poi estendersi agli altri imputati, in
seguito ad una lunga attività investigativa, che si
è snodata attraverso una serie di perquisizioni nei
luoghi che si trovavano nella disponibilità del
Savarese; di sequestri di documentazione varia da
questi posseduta (agende, dossier, materiale
informatico, fotografie); di individuazione delle
persone coinvolte, a vario titolo, nelle parallele
attività di investigazioni private cui era dedito
il Savarese.
Secondo le imputazioni:
- Migliore Antonio Marcello
e
Di Paoli Davide,
unitamente a Savarese Giuseppe Valerio, Salemme
Domenico e Coppola Antonio, separatamente
giudicati, sono accusati del reato di cui all'art.
416 c.p. (capo A), perché, abusando il Di Paoli, ed
anche il Savarese, il Coppola ed il Salemme, della
loro qualità di pubblici ufficiali e segnatamente
della loro qualifica di ufficiali di Polizia
Giudiziaria si associavano tra loro e con altri
soggetti alla stato non identificati, creando a tal
3
i
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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