Sentenza Nº 47039 della Corte Suprema di Cassazione, 27-11-2015

CourtTerza Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Presiding JudgeFIALE ALDO
ECLIECLI:IT:CASS:2015:47039PEN
Judgement Number47039
Date27 Novembre 2015
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE
DI ASTI
nei confronti di:
DEROSSI ALAN N. IL 29/01/1983
avverso la sentenza n. 2139/2014 TRIBUNALE di ASTI, del
13/04/2015
visti gli atti, la sentenza e il ricorso
udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/10/2015 la relazione fatta dal
Consigliere Dott. LUCA RAMACCI
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.
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che ha concluso per 2
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Udito, per la parte civile, l'Avv
Udit i difensor Avv.
Penale Sent. Sez. 3 Num. 47039 Anno 2015
Presidente: FIALE ALDO
Relatore: RAMACCI LUCA
Data Udienza: 08/10/2015
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Il Tribunale di Asti, con sentenza del 13/4/2015 ha dichiarato non doversi
procedere nei confronti di
Alan DEROSSI
per essere il reato a lui ascritto non
punibile per particolare tenuità.
Il predetto era chiamato a rispondere del reato di cui agli artt. 181 d.lgs.
42\2004 e 44, lett c) d.P.R. 380\01, per aver eseguito, in assenza del permesso di
costruire e dell'autorizzazione paesaggistica, su terreno di proprietà comunale,
una tettoia poggiante su un immobile di proprietà di Piera LAFORÈ ed oggetto di
ordine di demolizione e su tre pilastri in legno di cm. 20 X 20 imbullonati nella
pavimentazione, con copertura di onduline, con occupazione di circa m. 5,15 per
6,00, con altezza di intradosso centrale di m. 3,50 circa e di intradosso laterale di
m. 2,83 circa, nonché di una tettoia poggiante sull'immobile e cinque pilastri in
legno di cm. 10 X 10 imbullonati, con occupazione di m. 4,50 X 6,00 circa, altezza
di intradosso interno m. 2,45, altezza di intradosso esterno m. 2,05 circa (in
Carmagnola, nel febbraio 2013, accertamento in sede di sopralluogo il
25/7/2013).
Avverso tale pronuncia propone ricorso per cassazione il Procuratore della
Repubblica presso il Tribunale di Asti, deducendo i motivi di seguito enunciati nei
limiti strettamente necessari per la motivazione, ai sensi dell'art. 173 disp. att.
cod. proc. pen.
2.
Con un unico motivo di ricorso lamenta l'inosservanza e l'erronea
applicazione della legge penale ed il vizio di motivazione, rilevando, in primo
luogo, che il giudice del merito avrebbe pronunciato sentenza ai sensi dell'art.
469 cod. proc. pen. nonostante la motivata opposizione del Pubblico Ministero,
ritenendo erroneamente non riferibile al comma
1-bis
della menzionata
disposizione codicistica la previsione di cui al primo comma, che subordina la
pronuncia della sentenza predibattimentale alla non opposizione delle parti.
Per tali ragioni, rileva, emettendo sentenza predibattimentale nonostante
l'opposizione di una delle parti, il Tribunale sarebbe incorso in una nullità di cui
all'art. 178 cod. proc. pen.
Rileva, poi, che la sentenza sarebbe caratterizzata da una non corretta
valutazione dei presupposti di applicabilità dell'art. 131-bis cod. pen., che
sarebbero mancanti in considerazione della natura e consistenza dell'opera
realizzata e della abitualità del comportamento desumibile dalla permanenza
della condotta posta in essere.
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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