Sentenza Nº 45970 della Corte Suprema di Cassazione, 13-11-2019

Presiding JudgeSANTALUCIA GIUSEPPE
ECLIECLI:IT:CASS:2019:45970PEN
Judgement Number45970
Date13 Novembre 2019
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da
criv5EPPE
1.
Cipressa/nr
-
l
-
m Tfér, nato a Napoli il 14/08/1961
2.
Borrello Carmelo, nato a Napoli il 05/04/1988
avverso l'ordinanza del 16/05/2019 del Tribunale di Napoli
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Francesco Centofanti;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale
Gianluigi Pratola, che ha chiesto rigettarsi i ricorsi;
udito, per l'indagato Borrello, l'avvocato Pasquale Davide De Marco, anche in
sostituzione dell'avvocato Celestino Gentile, che ha chiesto accogliersi il ricorso;
Penale Sent. Sez. 1 Num. 45970 Anno 2019
Presidente: SANTALUCIA GIUSEPPE
Relatore: CENTOFANTI FRANCESCO
Data Udienza: 04/10/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con ordinanza 7 febbraio 2019 il G.i.p. del Tribunale di Napoli, tra l'altro,
applicava la misura cautelare della custodia in carcere nei confronti di Giuseppe
Cipressa, in ordine al reato di cui all'art. 74 T.U. stup. - per essersi egli associato
con altri al fine di commettere una serie indeterminata di delitti finalizzati al
commercio di cocaina, hashish ed eroina nelle piazze di spaccio di Melito,
Mugnano e Arzano, territori di egemonia del gruppo camorristico Amato-Pagano,
con l'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 cod. pen. (reato contestato al capo B
della provvisoria rubrica) - e viceversa negava la medesima misura in ordine al
reato di cui all'art. 416-bis cod. pen. (la partecipazione, in posizione apicale, al
clan camorristico, contestata al capo A), perché riteneva il fatto coperto da
«giudicato cautelare», all'indagato favorevole.
Con la stessa ordinanza il G.i.p. rigettava, per carenza di gravi indizi di
colpevolezza rispetto ad entrambi i reati, la richiesta di applicazione della
custodia cautelare in carcere nei confronti di Carmelo Borrello.
2.
Cipressa proponeva istanza di riesame della adottata misura di rigore,
che il Tribunale di Napoli confermava, ai sensi dell'art. 309 cod. proc. pen., in
data 7 marzo 2019.
Parallelamente, il Pubblico ministero appellava l'ordinanza del G.i.p., ex art.
310 cod. proc. pen., (anche) in relazione alle statuizioni reiettive sopra
menzionate.
3.
Con l'ordinanza in epigrafe indicata il Tribunale di Napoli accoglieva
l'appello
in parte qua,
applicando la custodia cautelare in carcere a Cipressa
anche in relazione al capo A) e applicando la medesima misura a Borrello su
entrambi i capi.
3.1. Il Tribunale riteneva, anzitutto, che la preclusione cautelare riguardante
Cipressa, al cui rilievo il primo giudice si era arrestato, fosse superata dai nuovi
elementi di indagine, trasmessi in pendenza dell'impugnazione, i quali
apportavano una consistente integrazione al compendio indiziario preesistente.
Di seguito, il Tribunale riepilogava gli elementi dimostrativi dell'esistenza, e
della perdurante operatività, del sodalizio camorristico Amato-Pagano.
3.2. Per illustrare, quindi, il quadro di gravità indiziaria, a sostegno del ruolo
di partecipazione direttiva di Cipressa al clan, l'ordinanza muoveva dal
richiamare i passaggi della decisione già adottata in sede di riesame il 7 marzo
2019, che ampiamente argomentava: a) sull'esistenza dell'associazione di
narcotraffico, collegata al medesimo clan, gerarchicamente sottoposto a Ciro
2
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