Sentenza Nº 44368 della Corte Suprema di Cassazione, 30-10-2019

Presiding JudgeDIOTALLEVI GIOVANNI
ECLIECLI:IT:CASS:2019:44368PEN
Date30 Ottobre 2019
Judgement Number44368
CourtSesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da
De Felice Antonio, nato a Napoli il 05/10/1955
Autiero Ciro, nato a Napoli il 05/07/1953
Pedris Benito Savio, nato in Sri Lanka il 20/06/Ma
9
56
Loum Mamo,d, nato in Senegal il 12/05/1974
avverso la sentenza del 29/11/2019 della Corte d'appello di Napoli
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Alessandra Bassi;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Giulio
Romano, che ha concluso chiedendo che i ricorsi di Loum e Pedris siano dichiarati
inammissibili e che i ricorsi di De Felice e Autiero siano rigettati;
udito il difensore avv. Massimo Guadagni per Autiero e Loum nonchè in
sostituzione dell'avv. Giovanni Siniscalchi per Petris, che ha concluso chiedendo
l'accoglimento dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
1. Mette conto di premettere come il presente procedimento ruoti intorno
alla figura di Antonio De Felice, al quale è contestato di avere posto in essere
una serie di condotte illecite integranti i delitti di concussione, tentata e
Penale Sent. Sez. 6 Num. 44368 Anno 2019
Presidente: DIOTALLEVI GIOVANNI
Relatore: BASSI ALESSANDRA
Data Udienza: 25/09/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
consumata, e di falso documentale, commesse approfittando della veste di
Luogotenente della Polizia Municipale di Napoli.
Secondo le imputazioni, il ricorrente, agendo in taluni casi in concorso con
altri appartenenti al medesimo corpo di Polizia (non ricorrenti), nel corso di
normali controlli di viabilità praticati sul territorio di sua competenza nei
confronti di stranieri provenienti da paesi extracomunitari, anziché sanzionare le
violazioni eventualmente rilevate e talvolta senza nemmeno contestare alcuna
violazione, disponeva il sequestro degli autoveicoli condotti dai soggetti
controllati e della relativa documentazione, sulla base di atti solo
apparentemente compiuti nell'esercizio dei suoi poteri, ma, in realtà, adottati in
assoluta e macroscopica carenza di potere, al fine di farsi consegnare somme di
denaro dai malcapitati automobilisti. In particolare, allo scopo di ottenere le
dazioni, De Felice prospettava alle persone offese il male ingiusto costituito dalla
perdita dell'autovettura - evento che, agli occhi delle vittime, appariva
estremamente concreto, non solo in forza della veste pubblica dell'imputato, ma
anche del disposto trasporto degli automezzi presso il deposito di persone
compiacenti -, non riuscendo in taluni casi nell'intento per evoluzioni impreviste
della situazione. Al De Felice sono altresì contestati i falsi commessi per conferire
al proprio operato una parvenza di legalità, mediante la tardiva redazione dei
verbali che egli aveva omesso di stilare al momento dei controlli.
Gli altri ricorrenti risultano coinvolti a titolo di concorso in taluni episodi di
concussione - tentata o consumata - ascritti al De Felice, avendo essi agito quali
mediatori o latori delle richieste estorsive di quest'ultimo, segnatamente Ciro
Autiero, in virtù del rapporto di pregressa conoscenza con alcune vittime, Pedris
e Loum, in considerazione della comunanza di nazionalità o di lingua con alcune
persone offese.
1.1. Brevemente, i ricorrenti sono stati rinviati a giudizio in relazione alle
seguenti contestazioni:
-
Antonio De Felice, nella qualità di Luogotenente della Polizia Municipale di
Napoli, in taluni casi in concorso con altri, per diversi episodi di concussione
tentata o consumata
sub
capi A), B), C), D), E), M), V) ed X), per numerosi falsi
ideologici in annotazioni, verbali di sequestro o contestazione
sub
capi G), H), I),
3), K), L), N), O), P), Q), R) e T) - quelli di cui ai capi O), P), Q), R) con autore
mediato -, per l'estorsione di cui al capo W) e per la corruzione di cui al capo Y);
-
Ciro Auterio, quale mediatore nella richiesta estorsiva del De Felice e
dunque in concorso con quest'ultimo, per le concussioni tentate
sub
capi A), E) e
X) nonché per la corruzione, sempre in concorso con De Felice, di cui al capo Y);
-
Benito Savio Pedris, quale mediatore nella richiesta estorsiva del De Felice
e dunque in concorso con quest'ultimo, per la concussione
sub
capo B);
2
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