Sentenza Nº 44085 della Corte Suprema di Cassazione, 29-10-2019

Presiding JudgePALLA STEFANO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:44085PEN
Judgement Number44085
Date29 Ottobre 2019
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti nell'interesse di
Gravina Giampaolo, nato a Mesagne il 22/02/1991
Gravina Raffaele, nato a Mesagne il 31/08/1973
Ostuni Teodoro, nato a Brindisi il 01/09/1951
Romano Pia, nata a Mesagne il 20/05/1959
avverso la sentenza emessa il 20/11/2017 dalla Corte di appello di Lecce
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa
Paola Filippi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso di Ostuni Teodoro,
nonché dichiararsi l'inammissibilità degli ulteriori ricorsi;
udito, per Gravina Giampaolo, l'Avv. Grazia Francesca Conte, la quale ha
concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso e l'annullamento della sentenza
impugnata
Penale Sent. Sez. 5 Num. 44085 Anno 2019
Presidente: PALLA STEFANO
Relatore: MICHELI PAOLO
Data Udienza: 01/04/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1. Il 20/11/2017, la Corte di appello di Lecce riformava parzialmente la
sentenza emessa dal Gup del Tribunale della stessa città in data 10/03/2016, nei
confronti (anche) degli imputati indicati in epigrafe; per quanto di odierno
interesse, i giudici di secondo grado:
-
rideterminavano per il fatto oggetto del presente processo la pena inflitta
a Raffaele Gravina in anni 5, mesi 6 e giorni 20 di reclusione, esclusa la
recidiva;
-
confermavano invece le statuizioni relative a Giampaolo Gravina
(condannato dal Gup alla pena di anni 6 di reclusione), Teodoro Ostuni
(condannato ad anni 8 e mesi 4 di reclusione, con aumento di un ulteriore
anno per essere stata riconosciuta la continuazione fra gli addebiti qui
contestati ed altri già giudicati) e Pia Romano (condannata ad anni 5 di
reclusione).
Le contestazioni di reato - oltre a un delitto in tema di contrabbando,
specificamente ascritto al solo Giampaolo Gravina - riguardavano un addebito
ex
art. 416-bis cod. pen., stante la ritenuta partecipazione dei soggetti di cui sopra
ad un'articolazione territoriale della "sacra corona unita", operante nel territorio
di Mesagne: la consorteria, secondo l'ipotesi accusatoria, era attiva nei settori
del traffico di stupefacenti e del commercio di tabacchi lavorati esteri di
contrabbando, nonché nelle estorsioni in danno di esercenti aziende commerciali
nel territorio di riferimento.
La decisione della Corte territoriale, dopo aver sottolineato la convergenza di
plurime sentenze passate in giudicato sulla già acclarata esistenza della "sacra
corona unita", ivi comprese alcune pronunce che avevano riguardato gli stessi
Raffaele Gravina e Teodoro Ostuni, segnalava come l'ambito delle indagini sui
fatti oggetto del presente processo avesse avuto quale figura centrale quella di
Giampaolo Gravina: questi, figlio della Romano e di Antonello Raffaele Gravina,
era assurto a reggente del sodalizio durante la restrizione del padre, curando
anche di veicolare all'esterno le direttive che il genitore impartiva in occasione
dei colloqui svolti in carcere.
2. Avverso la sentenza indicata in epigrafe propone ricorso il difensore
dell'appena ricordato Giampaolo Gravina, Avv. Laura Beltrami.
2.1 Con un primo motivo, la difesa del ricorrente lamenta violazione di legge
e vizi della motivazione della pronuncia impugnata, con riferimento alla ritenuta
configurabilità del reato associativo.
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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