Sentenza Nº 43644 della Corte Suprema di Cassazione, 25-10-2019

Presiding JudgeCAPOZZI ANGELO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:43644PEN
Date25 Ottobre 2019
Judgement Number43644
CourtSesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi presentati da
1.
Murone Salvatore, nato a San Biase, oggi Lamezia Terme, il 06/01/1952
2.
Pittelli Giancarlo, nato a Catanzaro il 09/02/1953
3.
Galati Giuseppe, nato a Catanzaro il 13/07/1961
4.
Favi Dolcino, nato a Modica il 17/02/1938
5.
Saladino Antonio, nato a Lannetia Terme il 30/03/1954
avverso la sentenza del 09/11/2018 della Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale
Antonietta Picardi, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della
sentenza impugnata;
udito per la parte civile Luigi De Magistris l'avv. Elena Lepre, che ha concluso
chiedendo il rigetto o l'inammissibilità dei ricorsi;
uditi per gli imputati:
Penale Sent. Sez. 6 Num. 43644 Anno 2019
Presidente: CAPOZZI ANGELO
Relatore: APRILE ERCOLE
Data Udienza: 11/09/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
-
l'avv. Mario Murone, anche in sostituzione dell'avv. Ida Francesca Sirianni, per
Salvatore Murone,
-
l'avv. Guido Contestabile per il Pittelli,
-
l'avv. Lucio Maiorano per il Galati,
-
l'avv. Francesco Favi, anche in sostituzione dell'avv. Pietro Coppa, per il Favi,
-
l'avv. Giuseppe Della Monica e l'avv. Giovanni Lacaria per il Saladino,
che hanno concluso chiedendo l'annullamento della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con la sentenza sopra indicata la Corte di appello di Salerno, in
accoglimento dell'appello proposto dalla parte civile Luigi de Magistris, riformava
la sentenza assolutoria di primo grado emessa il 20/04/2016 dal Tribunale di
quella stessa città, dichiarando, sia pur "ai soli effetti della responsabilità civile",
non doversi procedere nei confronti di Salvatore Murone, Giancarlo Pittelli e
Giuseppe Galati in relazione al reato di abuso di ufficio, così riqualificati i fatti
originariamente contestati con il capo A) in termini di corruzione in atti giudiziari,
perché estinto per prescrizione; e dichiarava non doversi procedere nei confronti
di Salvatore Murone, Dolcino Favi e Antonio Saladino in relazione al reato di
abuso di ufficio, così riqualificati i fatti contestati al capo B) sempre in termini di
corruzione in atti giudiziari, perché anch'esso estinto per prescrizione; assolveva
Pierpaolo Greco dal reato
sub
A) e il Pittelli dal reato
sub
B) per non aver
commesso il fatto; confermava nel resto la medesima pronuncia assolutoria in
relazione alla insussistenza dell'addebito di falso ideologico, ascritto agli ultimi
tre prevenuti con il capo d'imputazione B).
Riconosciuta l'ammissibilità dell'atto di appello della parte civile perché diretto
a rimuovere l'efficacia preclusiva
ex
art. 652 cod. proc. pen. della pronuncia
penale assolutoria di prime cure, e ritenuta l'operatività della regola della
evidenza di cui all'art. 129, comma 2, cod. proc. pen., ai fini della prevalenza di
una formula assolutoria sulla riconosciuta causa di estinzione, rilevava la Corte
territoriale come l'impugnazione potesse essere accolta con riferimento alle due
fattispecie di abuso di ufficio, per le quali le carte del processo non erano idonee
a comprovare con evidenza le ragioni per un proscioglimento nel merito degli
imputati innanzi elencati.
In particolare, la Corte salernitana sottolineava come, in ordine ai fatti del capo
A), le emergenze processuali avessero comprovato che il 29 marzo 2007 Mariano
Lombardi, all'epoca Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro,
2
A
(1
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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