Sentenza Nº 42579 della Corte Suprema di Cassazione, 17-10-2019

Presiding JudgeGALLO DOMENICO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:42579PEN
Judgement Number42579
Date17 Ottobre 2019
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di D'Ambrosio Elena, n. a Baronissi
(SA) il 28/01/1964, rappresentato ed assistito dall'avv. Michele Sarno,
di fiducia,
avverso la sentenza della Corte di appello di Salerno, n. 1543/2016, in
data 23/03/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Andrea Pellegrino;
udita la requisitoria del Sostituto procuratore generale Alfredo Pompeo
Viola che ha concluso per dichiararsi l'inammissibilità del ricorso;
udita la discussione del difensore, avv. Francesca Sarno, comparsa in
sostituzione dell'avv. Michele Sarno che ha concluso per l'accoglimento
del ricorso;
udita la discussione del difensore della parte civile, Azienda Ospedaliera
S.Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, avv. Cecchino Cacciatore, che ha
chiesto il rigetto del ricorso con condanna della ricorrente alla refusione
delle spese processuali in favore della parte civile nella misura di euro
5.500,00 oltre IVA e CPA.
1
Penale Sent. Sez. 2 Num. 42579 Anno 2019
Presidente: GALLO DOMENICO
Relatore: PELLEGRINO ANDREA
Data Udienza: 10/09/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza in data 23/03/2018, la Corte d'appello di Salerno
confermava la pronuncia resa in primo grado all'esito di giudizio
abbreviato dal Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Salerno
in data 17/10/2016 con la quale Elena D'Annbrosio veniva condannata,
previo riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche in regime
di equivalenza alla contestata e riconosciuta circostanza aggravante
nonché del vincolo della continuazione, alla pena di mesi sei di
reclusione ed euro 309,00 di multa per i reati di truffa aggravata oltre
al risarcimento dei danni da liquidarsi in separata sede a favore della
parte civile Azienda Ospedaliera S.Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona.
La vicenda trae origine dalla denuncia sporta da tale Giuseppe
Cicalese, all'epoca rappresentante sindacale della UGL all'interno
dell'Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona di
Salerno, con la quale veniva lamentata l'esistenza di un diffuso e ben
collaudato sistema di assenteismo dal lavoro con il coinvolgimento, a
vario titolo, di un cospicuo numero di dipendenti, tra medici ed ausiliari.
Secondo quanto esposto agli inquirenti, i dipendenti erano soliti
aggirare i sistemi di rilevazione delle presenze, installati all'interno
della struttura, affidando a colleghi i compiti di timbrare i propri
cartellini marcatempo, in modo da far figurare l'ingresso e l'uscita dal
luogo di lavoro in orario diverso da quello effettivo.
2.
Avverso detta sentenza, nell'interesse di Elena D'Ambrosio,
viene proposto ricorso per cassazione, i cui motivi vengono di seguito
enunciati nei limiti strettamente necessari per la motivazione ex art.
173 disp. att. cod. proc. pen., per lamentare:
-mancante, erronea, contraddittoria ed illogica motivazione sulla
sussistenza degli elementi strutturali dell'ipotesi delittuosa di cui all'art.
640 cod. pen. in riferimento al dolo; erroneità, contraddittorietà,
illogicità e mancanza di motivazione in merito al raggiungimento della
prova insuperabile in relazione all'ingiusto profitto con altrui danno,
erroneità, contraddittorietà ed illogicità del percorso motivazionale in
relazione alla particolare qualifica professionale ricoperta dalla
ricorrente; assenza di elementi atti a ritenere provata la responsabilità
della stessa al di là di ogni ragionevole dubbio (primo motivo);
/ic
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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