Sentenza Nº 38611 della Corte Suprema di Cassazione, 18-09-2019

Presiding JudgeDI NICOLA VITO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:38611PEN
Judgement Number38611
Date18 Settembre 2019
CourtTerza Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto dal
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento;
nel procedimento a carico di
1. Firetto Mirko nato ad Agrigento il 15/07/1973
avverso l'ordinanza del 08/01/2019 del Tribunale di Agrigento
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Giuseppe Noviello;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Pietro
Molino, che ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilità o in
subordine il rigetto del ricorso;
uditi i difensori di Firetto Mirko, avv. Antonino Reina e Caponnetto Vincenzo che
si sono associati alle richieste del Sostituto Procuratore Generale chiedendo che il
ricorso sia dichiarato inammissibile o rigettato.
Penale Sent. Sez. 3 Num. 38611 Anno 2019
Presidente: DI NICOLA VITO
Relatore: NOVIELLO GIUSEPPE
Data Udienza: 04/06/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Il Tribunale di Agrigento sezione del riesame, veniva adito ai sensi
dell'art. 322 cod. proc. pen. nell'interesse di Firetto Mirko per l'annullamento del
decreto emesso in data 08/01/2019 dal G.i.p. presso il tribunale del medesimo
tribunale, con cui, previa richiesta del PM, era stato disposto il sequestro
preventivo di un complesso immobiliare denominato "Palazzo Colonna -
residenza della famiglia Colonna Duchi di Cesarò" in relazione al
fumus
dei reati
di cui agli artt. 44 comma 1 lett. c) DPR 380/01 181 Dlgs 42/2004 e 734 cod.
pen., ritenuti integrati attraverso la realizzazione, sul predetto complesso, con
modifica di destinazione d'uso da residenza ad utilizzo turistico ricettivo, di
plurimi interventi edili di nuova costruzione e ristrutturazione - illustrati nei capi
di incolpazione - ed effettuati in assenza di permesso di costruire ovvero in forza
di provvedimenti autorizzativi da considerare illegittimi.
2.
Con ordinanza del 8 gennaio 2019, il Tribunale accoglieva il riesame
annullando il decreto del g.i.p. e disponendo la restituzione di quanto in
sequestro all'avente diritto, su rilievo dell'intervenuta realizzazione di un
legittimo intervento di
"generale ristrutturazione del complesso denominato
Palazzo Colonna - residenza della famiglia Colonna Duchi di Cesare)",
effettuato
sulla base di regolari titoli concessori ed autorizzatori. In sintesi, il tribunale
rilevava che: 1)
il
gip nell'affermare l'illegittimità degli atti concessori e
autorizzatori rilasciati non avrebbe effettuato una analisi
"funditus"
degli stessi,
procedendo alla loro disapplicazione ritenendoli
sic et simpliciter
emessi in
violazione di legge e quindi rilevando
"un contrasto diretto degli atti
amministrativi alle norme di legge"
con omissione di ogni
"sindacato specifico
sulla legittimità degli atti amministrativi";
2) con riguardo alla tesi accusatoria
per cui le opere realizzate integrerebbero un'attività di ristrutturazione edilizia,
l'intervento realizzato dall'indagato attraverso la sua società non avrebbe in
realtà comportato, come ritenuto dal PM e dal G.i.p., una
"trasformazione
edilizia"
del
"Palazzo Colonna",
atteso che dalla visione del compendio fotografico
riguardante la situazione pregressa e quella successiva all'intervento, sarebbe
stato rispettato l'originale complesso degli elementi strutturali ed architettonici;
peraltro talune aggiunte si sarebbero rese necessarie per procedere,
"a fini
abitativi e ricettivi",
all'adattamento di un tale complesso, risalente ai primi anni
del '700, agli standard igienico sanitari ed abitativi attuali oltre che ai requisiti di
staticità degli immobili; altre integrazioni architettoniche sarebbero state
conseguenti al fatto per cui una buona parte degli elementi del complesso
"era
andata parzialmente distrutta ovvero non era più esistente di talchè è stato
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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