Sentenza Nº 37850 della Corte Suprema di Cassazione, 12-09-2019

Presiding JudgeZAZA CARLO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:37850PEN
Date12 Settembre 2019
Judgement Number37850
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
CREA DOMENICO nato a Cinquefrondi il 4/05/1982
CREA GIUSEPPE nato a Rizziconi il 23/06/1978
CREA TEODORO nato a Gioia Tauro il 11/04/1939
avverso la sentenza del 27/04/2017 della Corte di appello di Reggio Calabria
visti gli atti, il provvedimento impugnato e ii ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Barbara Calaselice;
udita la requisitoria del pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore
generale, A. Picardi, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
uditi difensori, Avv. A. Gaito, A. della Monica, V. N. D'Ascola e V. Siclari che
hanno concluso chiedendo l'accoglimento dei motivi di ricorso.
Penale Sent. Sez. 5 Num. 37850 Anno 2019
Presidente: ZAZA CARLO
Relatore: CALASELICE BARBARA
Data Udienza: 03/04/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
La Corte di appello di Reggio Calabria, con la sentenza impugnata, ha
confermato la pronuncia del Tribunale di Palmi, emessa in data 4 marzo 2015,
nei confronti, tra gli altri, di
Domenico, Giuseppe
e
Teodoro Crea classe '39,
per il reato di cui all'art. 416-bis, commi 1, 2, 3 e 4, cod. pen. commesso in
Rizziconi, fino al 31 dicembre 2009 (come precisato dal pubblico ministero,
all'udienza del 27 settembre 2012).
1.1. Si tratta della contestazione di appartenenza al sodalizio di stampo
'ndranghetista,
finalizzato alla commissione di una serie indeterminata di
estorsioni ai danni di commercianti e professionisti, operanti nella zona di
interesse, anche attraverso alleanze con altre famiglie mafiose (gli Alvaro di
Sinopoli ed i Rugolo di Castellace) nonché espletata acquisendo il controllo di
attività economiche, di appalti e servizi pubblici, per impedire, tra l'altro, il libero
esercizio del voto o per procurare, durante le consultazioni elettorali, voti per sé
o per altri, sodalizio del quale Teodoro Crea, classe '39 viene indicato come
promotore e i suoi due figli, Giuseppe e Domenico, quali organizzatori.
1.2. Con la sentenza di primo grado, deliberata all'esito di giudizio ordinario,
il Tribunale di Palmi, per quanto è qui di interesse, aveva dichiarato i tre
ricorrenti colpevoli del reato loro ascritto al capo A) (art. 416-bis, commi 1, 2, 3
e 4, cod. pen.) con condanna di Teodoro Crea alla pena di anni venti di
reclusione e degli altri due imputati, a quella di anni quindici di reclusione
ciascuno, oltre alle pene accessorie dell'interdizione in perpetuo dai pubblici
uffici, di quella legale durante la pena, nonché alla misura di sicurezza della
libertà vigilata per anni tre a pena espiata. Con riferimento al capo B) è stata
rilevata la sussistenza di precedente giudicato ed è stata pronunciata assoluzione
per non aver commesso il fatto, in relazione al reato associativo, nei confronti
dei coimputati Francesco Antonio Crea, Domenico Helenio Marvasi e Domenico
Surace.
2.
Domenico Crea e Teodoro Crea,
tramite il difensore di fiducia, avv. V.
N. D'Ascola, denunciano, nei motivi di seguito riassunti, sette vizi comuni ad
entrambi ed in parte comuni ai motivi proposti anche nell'interesse di Giuseppe
Crea, con il ricorso dell'avv. V. Siclari.
2.1. Con il primo motivo si denuncia vizio di motivazione e violazione
dell'art. 516 cod. proc. pen., artt. 111, 112, 117 Cost. e 6 CEDU, in relazione
all'art. 416-bis cod. pen. (n.d.r.
comune a Giuseppe Crea)
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT