Sentenza Nº 37193 della Corte Suprema di Cassazione, 05-09-2019

• Presiding Judge: SABEONE GERARDO
• ECLI: ECLI:IT:CASS:2019:37193PEN
• Date: 05 Settembre 2019
• Judgement Number: 37193
• Court: Quinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
• Subject Matter: PENALE

SENTENZA

sui ricorsi proposti da:

RICCI MARIO nato a CASTEL CASTAGNA il 21/05/1950

GRUE DOMENICO nato a TERAMO il 17/10/1973

avverso la sentenza del 24/11/2017 della CORTE APPELLO di L'AQUILA

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO.

Uditi in pubblica udienza: il Sostituto Procuratore generale della Repubblica

presso questa Corte di cassazione Perla Lora, che ha concluso per l'annullamento

con rinvio limitatamente alle pene accessorie fallimentari e l'inammissibilità nel

resto dei ricorsi; per i ricorrenti, l'avv. Renzo Romani, in sostituzione dell'avv.

Adriano Cassini, per il ricorrente Ricci e l'avv. Mira De Zolt, per il ricorrente Grue

che hanno richiamato i ricorsi e le memorie chiedendone l'accoglimento.

Penale Sent. Sez. 5 Num. 37193 Anno 2019

Presidente: SABEONE GERARDO

Relatore: CAPUTO ANGELO

Data Udienza: 11/07/2019

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza deliberata il 03/02/2015, il Tribunale di Teramo, per quanto

è qui di interesse, dichiarava:

-

Mario Ricci e Domenico Grue (il primo quale amministratore di fatto e poi

di diritto di Battistini s.r.I., dichiarata fallita in data 08/04/2010, il secondo quale

amministratore di diritto della società di comodo Tetra Costruzioni s.r.I.) del

reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, per avere distratto, dissipato o

comunque occultato un portafoglio lavori in commesse pluriennali per un valore

di circa 850 mila euro, trasferendo fraudolentemente dalla fallita alla società di

comodo il diritto di riscossione dei relativi crediti mediante un contratto di affitto

di ramo d'azienda per il corrispettivo di un canone annuo di appena 6 mila euro

(capo A);

-

il solo Mario Ricci (quale amministratore di fatto e poi di diritto di Battistini

s.r.I.) del reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale, per avere distratto,

dissipato o comunque occultato le somme di 27 mila euro e di circa 77 mila euro

di pertinenza della fallita (capo B); del reato di bancarotta fraudolenta

documentale, per avere tenuto i libri e le altre scritture contabili in modo da non

rendere possibile la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari

(capo C); del reato di bancarotta semplice, per aver aggravato il dissesto,

astenendosi dal chiedere il fallimento (capo D);

-

Mario Ricci e Domenico Grue (il primo quale amministratore di Edil s.r.I.,

dichiarata fallita in data 08/07/2010, il secondo quale amministratore di diritto

della società di comodo Tetra Costruzioni s.r.I.) del reato di bancarotta

fraudolenta patrimoniale, per avere distratto, dissipato o comunque occultato,

attraverso un fraudolento un contratto di affitto di ramo d'azienda tra la fallita e

la società di comodo per il corrispettivo di un canone annuo di appena 18 mila

euro, beni strumentali dal valore di circa 156 mila euro e un portafoglio lavori

relativo a tre commesse pluriennali (capo E);

-

il solo Mario Ricci (quale amministratore di Edil s.r.I.) del reato di

bancarotta fraudolenta patrimoniale (capo F), per avere distratto, dissipato o

comunque occultato beni della fallita per un valore di circa 151 mila euro (punto

a) e somme pari a circa 431 mila euro (punto b); del reato di ricorso abusivo al

credito (capo G).

Mario Ricci veniva condannato alla pena di anni 5 di reclusione, mentre

Domenico Grue alla pena di anni 3 e mesi 6 di reclusione, nonché, entrambi, alle

pene accessorie di cui all'art. 216, u.c., I. fall.

Investita dei gravami degli imputati, la Corte di appello di L'Aquila, con

sentenza deliberata il 24/11/2017, ha applicato agli imputati le circostanze

attenuanti generiche — equivalenti, per Ricci, prevalenti, per Grue, sulle

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