Sentenza Nº 35991 della Corte Suprema di Cassazione, 13-08-2019

Presiding JudgeIASILLO ADRIANO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:35991PEN
Judgement Number35991
Date13 Agosto 2019
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto dalla
parte civile Yanchyk Lyudmyla, nata il 20/9/1977 in Ucraina,
nel procedimento a carico di
Murasova Oksana, nata in Lituania il 13/2/1988,
e da
Murasova Oksana, nata in Lituania il 13/2/1988,
inoltre:
Yanchyk Volodymyr, nato a Sumy il 27/9/1971,
avverso la sentenza del 21/2/2018 dalla Corte di assise di appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Carlo Renoldi;
udito il Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Franca
Zacco, che ha concluso chiedendo, in relazione al ricorso proposto nell'interesse
della parte civile Lyudmyla Yanchyk, l'annullamento della sentenza limitatamente
al riconoscimento della attenuante della provocazione con rinvio al Giudice civile
competente e il rigetto dei ricorsi proposti nell'interesse dell'imputata;
udito, per la parte civile ricorrente Lyudmyla Yanchyk, l'avv. Valentina Finamore,
che si è riportato ai motivi del ricorso, chiedendone l'accoglimento;
uditi, per l'imputata, gli avv.ti Patrizio Nicolò e Alessandra Silvestri, che hanno
concluso chiedendo l'accoglimento dei rispettivi ricorsi.
RITENUTO IN FATTO
4
Penale Sent. Sez. 1 Num. 35991 Anno 2019
Presidente: IASILLO ADRIANO
Relatore: RENOLDI CARLO
Data Udienza: 26/02/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
4
■■
1. Oksana Murasova era stata rinviata a giudizio per rispondere del delitto di
omicidio volontario, previsto dall'art. 575 cod. pen., per avere cagionato la morte
del proprio convivente, Ruslan Bilous, intervenuta in conseguenza di un'acuta
anemia metaernortagica da le.sione cardiaca, provocata da un repentino colpo allo
sterno, sferratogli con un coltello da cucina; fatto avvenuto in Milano il 3/4/2015.
Con sentenza in data 27/5/2016, la Corte di assise di Milano, riqualificando,
ex
art. 521 cod. proc. peri., il reato di omicidio volontario originariamente contestato,
aveva condannato nksana Murasova alla pena di due anni
P otto
mesi di
reclusione, riconoscendola colpevole, con le attenuanti generiche, di omicidio
colposo per eccesso, anch'esso colposo, di legittima difesa, condannandola, altresì,
al risarcimento dei danni morali in favore della parte civile Lyudrnyla Yanchyk,
sorella della vittima, determinati in 30.000 euro, oltre le spese processuali.
1.1,
Dalla ricostruzione dei fatti compiuta in
sentenza era emerso che la morte
di Ruslan Bilous era avvenuta all'interno del monolocale abitato dalla coppia e da
un bambina di tre
anni, Anastasié,
,
, nata da una precedente relazione di
Oksana
Murasova, la quale aveva colpito il compagno, con un unico fendente ai cuore, nel
corso
di una lite scc
-
ppiala per motivi di Gelosia. Infatti, nel porneriggio, !a donna
era stata accompagnata per un colloquio di lavoro presso un
nightdub
da tale
Vincenzo Pignatelli, che
ella, accomiatandosi sotto casa, aveva bacato sulla
guancia, così
suscitando
la reazione del convivente, i: quale aveva assistito
alla
scena ed era a conoscenza di una precedente relazione tra i due, Dopo avere
afferrato Pignatelli per il bavero della giacca, minacciandolo di "fargli saltare la
testa", Bilous aveva sferrato un calcio al veicolo del rivale, per poi rientrare in casa
unitarriente alla
bimba e alla compagna, minacciando chiesi:ultima di morte
e
dicendole che, quella sera, non sarebbe andata da nessuna parte.
La
coppia aveva, poi, ripreso a litigare all'interno del piccolo appartamento; e,
(ieí frangente, i due avevano chiamato, via
Skype,
Marina Murasova, madre
eieii'imputata, che viveva in Lituania, cui Bilous, urlando, aveva raccontato che la
figlia era appena stata fuori con un uomo. E, quando Oksana Murasova era
intervenuta, spiegando alla roadi
e
di averlo fatto solo perché compagno Si era
rifiutato
di accompagnarla a un colloquio di lavoro, Bilous aveva reagito gridando:
'adesso le prendi". Quindi, l'uomo aveva scaraventato la convivente
;
che
nel
frattempo
urlava, contro il frigorifero, stringendole il seno e picchiandola, secondo
quanto riferito dalla madre
;
!a quale aveva anche
escluso di avere udito Rilous
minacciare la bambina, rimasta davanti al
computer con
!a nonna, in collegamento
Skype,
fino a che l'uomo aveva interrotto la connessione.
Secondo quanto dichiarato dall'imputata nel corso dell'esame clibattirpentaie,
nel trambusto., il convivente aveva fatto cadere a terra la bambina, che aveva
iniziato a piangere, senza che, però
;
lui se ne interessasse, suscitando l'intervento
della madre per calmarla. sempre secondo il racconto della donna, Bilous, arrivato
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
alle spalle della bimba, che si trovava ancora a terra, l'aveva afferrata per i capelli
e le aveva messo una lama sotto il mento; al che la donna, temendo per
l'incolumità della figlia, aveva afferrato un lungo coltello dall'angolo cottura,
impugnandolo con due mani e appoggiandolo al petto. Bilous si era, quindi, diretto
verso la convivente,
la quale si trovava all'ingresso dei locale cucina, esclamando
ironicamente: "Cosa pensi di fare con quei coltello?". A quei punto si era verificato
"il contatto", ovvero la pugnalata fatale, che secondo la donna non era avvenuta
volontariamente. Rilous, sanguinante, tenendosi le mani al petto, dopo aver
barcollato verso l'uscita ed essersi appoggiato all'armadio, si era accasciato a
terra, mentre la Murasova chiamava subito i soccorsi, che però avevano potuto
soltanto constatare il decesso dell'uomo.
1.2. Secondo la Corte di primo grado, la ferita letale era stata inferta
volontariamente e non era stata provocata accidentalmente. Ciò in quanto doveva
ritenersi impossibile che l'uomo, che aveva certamente notato il coltello - secondo
quanto confermato
dalla frase: "cosa pensi di fare con quel coltello" - potesse
essersi lanciato contro la donna armata, anche perché la limitata quantità di
bevande alcoliche ingerite
;
attestata dal modesto tasso alcolernico accertato nel
sangue dell'uomo, non gli avrebbe di certo impedito la corretta percezione della
realtà:
Inoltre, doveva escludersi che Bilous fosse inciampato cadendo sulla donna e
venendo così trafitto, considerata l'assenza di disordine nel piccolo monolocale
(mobili rovesciati, ecc.) e considerato che, subito dopo il colpo, egli era arretrato,
sicché non poteva essersi sbilanciato cadendo sulla lama.
In ogni caso, le caratteristiche del colpo inferto nel petto della vittima
attraverso lo sterno, all'altezza del cuore, procurandole una lesione letale con
un
coltello dalla lama di cm.
22,
dovevano ritenersi indicative della prevedibilità
delle
possibili conseguenze dell'azione e della loro accettazione da parte dell'imputata,
la
quale
;
con il passare del tempo, aveva modificato
la
descitzione. della propria
condotta, che inizialmente aveva ammesso, così dimostrando che
le sue
succssive dichiarazioni, volte ad accreditare l'ipotesi di una lesione accidentale,
erano funzionali alla strategia difensiva.
! .3, Sotto altro
profilo, la sentenza aveva escluso che Fsilous fosse armato.
te
dichiarazioni, sul punto„ della Murasova erano state ritenute confuse, anche perché
nessun altro coltello era stato rinvenuto
in loco,
né a terra vicino al cadavere, né
in altro posto nella stanza e dovendo ritenersi impossibile che egli avesse
impugnato le forbici, presenti su un mobiletto del soggiorno, in un punto lontano
da quello in cui era stato colpito e rimaste prive di sionificative tracce ernatiche,
ad onta della profusione di sangue rilevata sui due protagonisti, sugli arredi e sulle
mani della vitiiir2.
3
e9P
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