Sentenza Nº 26010 della Corte Suprema di Cassazione, 12-06-2019

Presiding JudgeCAMMINO MATILDE
ECLIECLI:IT:CASS:2019:26010PEN
Date12 Giugno 2019
Judgement Number26010
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
PROCURATORE GENERALE della CORTE d'APPELLO di BARI e dagli imputati AZZARONE
LIBERANTONIO, COLANGELO DOMENICO, NOTARANGELO GIAMBATTISTA e RADUANO
MARCO
nel procedimento a carico di:
AZZARONE LIBERANTONIO nato a MODENA il 21/02/1990
COLANGELO DOMENICO nato a SAN GIOVANNI ROTONDO il 26/08/1978
GERMINELLI GIUSEPPE nato a VIESTE il 3/09/1967
NOTARANGELO ANGELO nato a VIESTE il 27/11/1977 deceduto il 25/01/2016
NOTARANGELO GIAMBATTISTA nato a VIESTE il 06/02/1972
RADUANO MARCO nato a SAN GIOVANNI ROTONDO 11 14/09/1983
VESCERA GIANPIERO nato a FOGGIA il 11/07/1989 deceduto il 3/09/2016
nel procedimento a carico di questi ultimi,
essendosi costituite parti civili nei gradi di merito:
VESCERA GIUSEPPE
ASSOCIAZIONE ANTIRACKET VIESTE
TROIA VINCENZO
ROLLO IGNAZIO
DI MARZIO MAURIZIO
DI MARZIO NADIA
DE NITTIS NATALÉ
FAI FEDERAZIONE ITALIANA ANTIRACKET
COMMISSARIO STRAORDINARIO DEL GOVERNO
Penale Sent. Sez. 2 Num. 26010 Anno 2019
Presidente: CAMMINO MATILDE
Relatore: MANTOVANO ALFREDO
Data Udienza: 04/04/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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MINISTERO DELL'INTERNO
COMUNE DI VIESTE
avverso la sentenza del 14/07/2017 della CORTE APPELLO di BARI
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALFREDO MANTOVANO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FRANCA ZACCO
che ha concluso chiedendo l'inaimmissibilita di tutti i ricorsi.
uditi i difensori avvocato FRANCESCO SANTANGELO, e l'avvocato GIULIANO
DOMINICI, costui anche in sostituzione dell'avvocato GIANCARLO CHIARIELLO,
i quali insistono per l'accoglimento dei ricorsi da loro presentati.
RITENUTO IN FATTO
1. La CORTE di APPELLO di BARI, con sentenza in data 14/07/2017, decidendo
sulle impugnazioni del Procuratore della Repubblica e degli imputati contro la
sentenza del TRIBUNALE di FOGGIA in data 4/02/2014, riformava ampiamente
quest'ultima.
La vicenda riguarda, oltre a una ricettazione, una serie di estorsioni consumate
e tentate nel territorio di Vieste (FG) fra il 2002 e il 2010, con particolare
intensificazione negli ultimi due anni, e precisamente:
1.1. una estorsione continuata della quale sono imputati in concorso
NOTARANGELO Angelo (deceduto fra il primo e secondo grado del giudizio) e
RADUANO Marco, contestata al capo A come aggravata per l'essersi avvalsi
delle condizioni di cui all'art. 416 bis cod. pen., per il metodo mafioso e per il
numero delle persone, e avente come parte offesa, poi costituita parte civile,
TROIA Vincenzo. A costui, titolare di una attività di noleggio di slot-machine, i
due imputati avevano dapprima manifestato l'intenzione di svolgere la sua
stessa attività, e poi - di fronte alla resistenza da lui opposta a corrispondere
loro del denaro - avevano contattato direttamente i clienti di TROIA nella
zona, proponendo loro di cessare di noleggiare da lui e di rivolgersi a loro,
anche in virtù del loro peso criminale. TROIA aveva quindi iniziato a pagare
loro la somma di 800 euro al mese, corrispondendo in quanto costretto una
prima rata semestrale di 4.800 euro: NOTARANGELO gli aveva dapprima
comunicato che la questione non poteva essere risolta "con pochi soldi", anche
perché da quel momento in poi a Vieste avrebbero pagato tutti. A fronte del
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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