Sentenza Nº 25735 della Corte Suprema di Cassazione, 15-11-2013
Presiding Judge | LUCCIOLI MARIA GABRIELLA |
ECLI | ECLI:IT:CASS:2013:25735CIV |
Date | 15 Novembre 2013 |
Judgement Number | 25735 |
Court | Prima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia) |
Subject Matter | CIVILE |
SENTENZA
sul ricorso 21405-2006 proposto da:
MERIT S.A. (C.F. EL944535M), in persona del legale
rappresentante pro tempore, elettivamente
domiciliata in ROMA, VIA COSSERIA 2, presso
l'avvocato CRUPI PASQUALE MARIA, che la rappresenta
e difende unitamente all'avvocato MASALA GIOVANNI,
giusta procura speciale per autentica del CONSOLATO
ONORARIO D'ITALIA a SALONICCO del 2.5.2006;
- ricorrente -
2013
876
contro
Civile Sent. Sez. 1 Num. 25735 Anno 2013
Presidente: LUCCIOLI MARIA GABRIELLA
Relatore: DI PALMA SALVATORE
Data pubblicazione: 15/11/2013
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
LABEL COMPANY S.R.L. (C.F. 05197840019);
- intimata -
avverso la sentenza n.
892/2005 della CORTE
D'APPELLO di TORINO, depositata il 01/06/2005;
udita la relazione della causa svolta nella
pubblica udienza del 20/05/2013 dal Consigliere
Dott. SALVATORE DI PALMA;
udito, per la ricorrente,
l'Avvocato FARANDA
RICCARDO, con delega avv. MASALA, che ha chiesto
l'accoglimento del ricorso;
udito il P.M., in persona del Sostituto Procuratore
Generale Dott. IMMACOLATA ZENO che ha concluso per
l'inammissibilità, in subordine accoglimento per
quanto di ragione dal primo al quarto motivo.
P
2
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Svolgimento del processo
1.
— In data 1
0
marzo 1993, la s.r.l. Label
Company e la s.a. Merit, società di nazionalità greca,
stipularono un contratto con il quale la Label concesse
alla Merit l'uso del proprio marchio e l'assistenza
stilistica nella produzione dei relativi capi di
abbigliamento.
Il
contratto
conteneva
una
clausola
che
comprometteva in arbitrato rituale di diritto le
eventuali
controversie
aventi
ad
oggetto
l'interpretazione
e/o
l'esecuzione
dello
stesso
contratto.
Insorta controversia tra le parti, la Label, in
forza di tale clausola, con atto del 19 dicembre 2001,
promosse giudizio arbitrale nei confronti della Merit,
nominando il proprio arbitro ed addebitando alla
convenuta l'omesso pagamento delle provvigioni pattuite,
la violazione di varie clausole contrattuali e
l'utilizzazione del marchio oltre i limiti consentiti:
chiese, perciò, la condanna della stessa convenuta al
pagamento delle provvigioni non pagate e al risarcimento
dei danni, nonché la pronuncia di risoluzione del
predetto contratto per inadempimento della Merit.
3
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