Sentenza Nº 25342 della Corte Suprema di Cassazione, 12-12-2016

Presiding JudgeMIGLIUCCI EMILIO
ECLIECLI:IT:CASS:2016:25342CIV
Date12 Dicembre 2016
Judgement Number25342
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterCIVILE
SENTENZA
distanze legali —
Beni adiacenti —
Porte e vedute
sul ricorso (iscritto al N.R.G. 25544/11) proposto da:
CAVALIERE MARIA ROSARIA, TROCINO ALESSANDRA e TROCINO PASQUALE, gli ultimi
due in qualità di eredi di Salvatore Trocino, rappresentati e difesi, in forza di procura speciale a
margine del ricorso, dagli Avv.ti Alberto Cavaliere, Assunta Chianese e Vincenzo Pansini del
foro di Roma ed elettivamente domiciliati presso il loro studio in Roma, via Guido D'Arezzo n.
32;
- ricorrenti -
contro
ICE SNEI s.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa
dall'Avv.to Giuseppe Fimiani del foro di Napoli e dall'Avv.to Giacomo Passaro del foro di Roma,
1
Civile Sent. Sez. 2 Num. 25342 Anno 2016
Presidente: MIGLIUCCI EMILIO
Relatore: FALASCHI MILENA
Data pubblicazione: 12/12/2016
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
in virtù di procura speciale apposta a margine del controricorso, ed elettivamente domiciliata
presso lo studio di quest'ultimo in Roma, via Calderini n. 32;
- controricorrente -
e contro
LEZZI ANNAMARIA e LEZZI PIETRO
- intimanti
-
avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli n. 2979 depositata 18 settembre 2010.
Udita
la relazione della causa svolta nell'udienza pubblica del 26 maggio 2016 dal
Consigliere relatore Dott.ssa Milena Falaschi;
uditi
gli Avv.ti Ornella Provvidenza (con delega dell'Avv.to Alberto Cavaliere), per parte
ricorrente, e Giuseppe Fimiani, per parte resistente;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Alberto
Celeste, che ha concluso per l'accoglimento del primo motivo di ricorso, assorbiti i restanti.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con atto di citazione notificato il 5 marzo 1993 la S.N.E. s.p.a. (ora ICE SNEI s.p.a.) evocava,
dinanzi al Tribunale di Napoli, Maria Rosaria CAVALIERE e premesso di essere proprietaria di
parte del piano terra, del secondo e del terzo piano, nonché — pro quota — delle aree circostanti
il complesso immobiliare sito in Napoli al Vicoletto Rampe Brancaccio nn. 63 e 64, ormai diruto,
posto in adiacenza a cespite di proprietà della convenuta, assumeva che quest'ultima
nell'eseguire opere di ristrutturazione al proprio immobile aveva creato un balcone con affaccio
e prospetto sull'area sottostante, trasformando una preesistente luce, oltre ad avere aperto un
vano di accesso fra le loro proprietà con l'abbattimento di alcune volte e realizzazione di una
finestra con affaccio diretto sull'area di sedime, anche con occupazione dell'altrui proprietà; ciò
posto, chiedeva la condanna della convenuta al ripristino dello stato dei luoghi, mediante la
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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